Si ringrazia per la traduzione (A)rete nei Cireneaici
La Comune di Marsiglia fu un movimento insurrezzionalista, proclamato in
solidarietà con il sollevamento della Comune di Parigi del 18 marzo
1871. Il suo scopo era quello di sostenere la repubblica allora nascente
contro le manovre di Versaillais e di permettere alla città di
Marsiglia di regolare i propri interessi. Essa riuniva i repubblicani
moderati e i Blanquisti, i socialisti, i membri della Prima
internazionale di tutte le opinioni. La Comune rivoluzionaria era
diretta, ufficialmente, come commissione dipartimentale dal prefetto
Gaston Cremieux. Ma conobbe ben presto la disfatta. Incapace di svolgere
la sua missione legale, la causa era ripresa in mano dai delegati
parigini incompetenti e violenti. Al fine di evitare che l'organismo
elettivo proclamasse la legitimità democratica, il generale di
Versaille, Henri Espivent de la Villesboisnet mandò le sue truppe contro
i parigini. Represse nel sangue i parigini durante la notte del 4 e 5
aprile 1871 e con loro l'ultima speranza per la Comune di Parigi di
avere il sostegno della provincia. Tutto ciò avvenne dopo l'insurrezione
del 1 novembre 1870. La durata totale fu di 14 giorni dal 22 marzo al 5
aprile 1871.
Storia
L'origine della Comune di Marsiglia è situata alla fine dell'impero. Il
sentimento repubblicano s'affermò per la città, e i sindaci di Marsiglia
erano di sensibilità moderata, certamente, molto impegnati. D'altra
parte, nel 1865, la massoneria francese marsigliese era più radicata,
sviluppatasi mediante l'educazione e il supporto politico reale che
convergeva nell'opposizione a Napoleone III.
La loggia "La Rèunion des Amis Choisis" del Grand Orient era composta da
repubblicani e Blanquisti. Fondata per guidare le altre logge, l'11
febbraio 1868, con un comitato centrale, le logge ricevevano l'aiuto di
10 membri: l'avvocato Gaston Crémieux, Barne, Brochier, Carriol,
Chappuis, de Pleuc, Dhionnet, Massip, Rouvier e Adolphe Royannez.
Parallelamente emergeva un associazione di educazione, di istruzione e
formazione per entrambi i sessi a la Caisse Central de Secours. D'altra
parte, le nuovi condizioni di quel periodo provocarono la chiusura di
molti giornali. Tra questi, un buon numero di giornali repubblicani, tra
cui, anche se controllato dalla polizia e spesso condannato, il
giornale popolare diretto da Gustave Naquet.
Nel 1869, Leon Gambetta, allora considerato come un radicale, era stato
eletto come deputato nella circoscrizione di Bouches du Rhône.
Inizializzato, Gambetta, alla loggia de La reforme, si ritrovò alcuni
futuri protagonisti della comune tra cui Rouvier, Naquet e Esquiros.
Dopo l'affondamento del secondo impero da parte di Bismarck, il potere
divenne vacante e la Francia adottò un governo provvisorio, diretto
dallo stesso Gambetta, ma a Marsiglia, una prima insurrezione annunciava
la fragilità e l'asprezza di questa nuova situazione.
Da un insurrezione a un'altra.
Il 7 agosto 1870, questa prima insurrezione popolare con a capo Gaston
Cremieux, Emile Bouchet, Maurece Rouvier e Gustave Naquet prese
d'assalto la prefettura. La stessa sera, questi radicali si riunirono su
rue Vacon con i socialisti, formando un comitato d'azione, e
l'indomani, presero d'assalto il municipio, installando un comitato
rivoluzionario, formato da: Crémieux, Paul Giraud, Clovis Hugues, Félix
Granet, Cabasse, un dipendente del municipio; Joseph Tardif, il
giornalista Auguste Sorbier et Armand Elbert, gli internazionalisti
Charles Alerini, Etienne-Louis Combes, Victor Bosc (des Catalans),
Philibert Gilbert, Frédéric Bordes, Auguste Conteville et Célestin
Matheron. Insieme a loro si unirono un imprenditore, Felix Debray, un
calzolaio, Joseph Maviel, un muratore, Spirit Tourniaire, e un
dipendente Eugene Barthélémy.
Questo primo movimento sarà severamente represso dall'amministrazione
locale, fedele alle leggi imperiale. Arrestati i "ribelli", vennero
imprigionati a Fort Saint-Jean. Il 27 agosto, un consiglio di guerra
condannava i ribelli alle seguenti pene -da scontare a Saint-Pierre:
Pierre Bernard, Tardif, Barthélémy e Giraud un mese; Tourniaire tre;
Cremieux, Combe, Bosc e Sorbier sei, otto a Bordes,; Conteville, Gilbert
e Maviel Debray ad un anno.
Il 4 settembre, giorno in cui veniva proclamata la repubblica, Gambetta
confermò l'ordine di liberare i prigionieri dopo che la notte una gran
folla gli era andata incontro. Lo stesso giorno, il nuovo capo del
governo nominò Alphonse Esquiros amministratore superiore di
Bouches-du-Rhône ; Adolphe Carcassonne fu nominato presidente dalla
prima comune; la bandiera tricolore fu issata al municipio. Il 7
settembre, Cremieux accokese con piacere Esquiros alla stazione
Saint-Charles e l'accompagnò in prefettura.
Allo stesso tempo, si creò la "Ligue du Midi" (15 dipartimenti) diretti
localmente da Esquiros, Bastélica e Crémieux, rafforzando il polo
repubblicano.
Tuttavia, numerosi conflitti stavano già emergendo nel Consiglio
municipale di Marsiglia tra i repubblicani e i Blanquisti. Venne
raggiunto il picco quando Esquiros, l'amministratore anziano del
Bouches-du-Rhone con la funzione di prefetto, perse la fiducia di
Gambetta. Infatti molti dei suoi arresti vennero considerati illegali
dal ministro degli interni del governo provvisorio di Alphonse,
Esquiros, e non potendo opporsi apertamente davanti al governo
provvisorio nel settembre mandò Gaston Cremieux a Toursper per discutere
con Cremieux e Gambetta nel trovare una conciliazione, ma non ci
riuscì.
Esquiros si dimise. Rimpiazzato brevemente da Luis-Antoine Delpech,
anche questo si dimise. Gambetta nomina allora al suo posto Alphonse
Gent. Il conflitto si intensificò alimentato dalla rivalità della
Guardia Nazionale (borghese) e la Guardia civica (del lavoro) creata da
Esquiros.
Il 3 ottobre 1870, la « Commissaire Générale de la Ligue du Midi pour la
défense de la République » mandò Gaston Cremieux per far si che la
regione si ritrovasse nella loro causa. Per l’avvocato, era venuta l’ora
di affermare le sue idee:
“Noi siamo pronti a tutti i sacrifici, e, se non ci saranno
risultati, noi faremo appello alla rivoluzione, implacabile e
inesorabile, alla rivoluzione in tutti i suoi aspetti, alla rivoluzione
in tutto il suo odio, alla sua furia e alla sua rabbia patriottica.
Partiremo da Marsiglia armati, non predicheremo che una guerra santa!”
Il 19 ottobre 1870, Cremieux ebbe l’approvazione e un’ovazione dalla
Ligue du Midi e la Comune Rivoluzionaria, in una riunione tenutasi a
l’Alhambra. La lega entrò piano piano in opposizione aperta con il
governo. Allorché la Guardia Civile di Esquiros fu licenziata dal
governo provvisorio, Gambetta tagliò i ponti con la Ligue du Midi. I
membri della Commissione dipartimentale insurrezionale fecero appello a
tutti i marsigliesi nell'imbracciare le armi.
Il 1 novembre 1870, il municipio era nuovamente occupato e la Comune era
proclamata; l’indomani, Gustave Cluseret era nominato comandante della
Guardia Nazionale, Clovis Hugues in testa alla Legion urbaine e Esquiros
a capo della Commissione municipale. Dopo qualche giorno, la popolarità
di Esquiros rimase intatta, nonostante i numerosi morti. Il 2 novembre,
Gent fu vittima di un attentato in Saint-Charles. Gambetta conservò una
simpatia personale politica e gli fece sapere che gli faceva i suoi
complimenti e saluti. Esquiros accettò d’essere rimpiazzato da Alphonse
Gent.
Le circostanze giungevano in favore del nuovo prefetto. L’attentato dove
era stato vittima arrivava in suo supporto per affrontare la situazione
popolare. Questa simpatia del governo per lui gli permise di riprendere
il potere in mano. Il 13 novembre, il nuovo prefetto, telegrafò a Tours
per dire che l’ordine regnava di nuovo a Marsiglia.
Il debutto della Comune.
Dopo la pace con la Germania, il governo di difesa dovette cedere il
passo alle elezioni legislative, svoltesi l’8 febbraio 1871. A Marsiglia
fu rieletto Esquiros, mentre Gent si dimise indignato per le condizioni
dell’armistizio. Il parlamento si riunì a Bordeaux. In una camera
formata da conservatori e particolarmente reazionari, ovvero con una
maggioranza di notai legittimati e orleanisti usciti dalle urne(eletti).
Cremieux, presente a Bordeaux, intervenne dalle tribune per salutare
Garibaldi invitato alla camera e chiese di parlare ai deputati
monarchici con parole che divennero famose:
“La Maggioranza rurale è la vergogna della Francia!”
La folla, dalle tribune, applaudì fortemente con disapprovazione di un altro uomo di Marsiglia, Alphonse Thiers.
Il 18 maggio 1871, cominciò
l’insurrezione della Comune parigina: il 22 marzo 1871, l’arrivo a
Marsiglia, della nuova minaccia, Alphonse Thiers, nuovo capo del
governo, per disarmare Parigi. Lo stesso giorno, Cremieux si fece capo
dei 3 movimenti insurrezionalisti presenti in città. Si infiamma il Club
dell'Eldorado (centro di repubblicani radicali e socialisti), vicino al
club della Guardia Nazionale (moderati), denuncia Versailles, e
reclamano che si sostiene Parigi e la Repubblica.
Davanti al caldo del club della Guardia Nazionale, Cremieux attese
pazientemente quelli dell’Eldorado. Curiosamente, fu proprio l’impaccio
del partito di Versailles che consentì il vero inizio alla Comune di
Marsiglia.
Durante la sera, il nuovo prefetto Paul Cosnier, e il generale Espivent
ordinano alla guardia nazionale di riunirsi l’indomani in favore di
Versailles, il sindaco Jacques-Thomas Bory cercò di dissuaderli: il loro
appello muore presto. La parata della Guardia Nazionale sul corso
Belsunce degenerò in una manifestazione in cui si fusero i Garibaldini,
la popolazione di Marsiglia e i resti di quello che rimaneva della
guardia civile di Esquiros.
La folla, senza spargimenti di sangue, prese d’assalto la prefettura.
Cremieux marciò con al suo fianco il giovane Clovis Hugues. Il giovane
giornalista di 20 anni alzò la bandiera rossa della Repubblica Sociale e
presto ne divenne il suo braccio destro.
Cominciò il 23 marzo la Comune di Marsiglia che durerà fino al 4 aprile.
Evitare il caos.
Il prefetto fu fatto prigioniero, il sindaco si dimise, Espivent fuggì,
la commissione dipartimentale prese il posto del prefetto, ed era
composta da 12 membri: i radicali con Job e Etienne, i membri
del’Internazionale (Alerin), della guardia nazionale (Bouchet, Cartoux) e
3 delegati del consiglio municipale. L’insurrezione è stata vittoriosa,
avevadichiarato Crémieux dal balcone del municipio dipartimentale in
solidarietà a Parigi, chiamando la popolazione a mantenere l’ordine e
proponendo di rimettere in libertà l’ammiraglio Cosnier. Ma la folla si
rifiutò.
Spaventati da quello che dovranno sostenere, i membri del municipio
tentavano di ritirarsi dalla Comune, mentre Cremieux convinse Boucher a
restare.
Il 27 marzo 1871 arrivarono 4 delegati parigini: Landeck, Amouroux,
Albert May detto Sélignam e Méguy. Landeck si mise a capo della
Commissione e gestì tutte le richieste dei moderati. Arrestato,
rilasciato, minacciato, senza più potere, Crémieux provò a sua volta a
dimettersi. Il 28 marzo, il generale Espivent de la Villeboisnet, capo
delle truppe militari del dipartimento, ritornò con i propri uomini
fuori dalle mura della città, proclamando che Bouches du Rhone era in
Stato di guerra contro il governo di Thiers.
Dato che l’ordine era stato ristabilito nelle città dove vi erano state
le Comuni -come Lione, Toulouse, Saint-Étienne, Limoges, Narbonne-,
Marsiglia risultava era la più ostica. La commissione dipartimentale
(capeggiata da Landeck) sciolse il consiglio comunale di Bouchet
sostenendo che la bandiera rossa doveva diventare l’emblema della città.
Cremieux propose la bandiera nera, in segno di lutto e non di anarchia.
La sua costante preoccupazione di questo periodo era garantire la
continuità della legge al fine di evitare il disordine (che egli chiama
anarchia), in modo da affrontare apertamente le critiche dei suoi
avversari. Ma i capi dell’amministrazione aveva disertato. I
telegrafatori, i procuratori, i magistrati , gli ufficiali di polizia… e
la Comune di marsiglia non si poteva oppore se non con dei proclami.
La fine
Il 3 aprile 1871, il generale Espivent fece marciare le sue truppe
(composte tra i 6000 e 7000 uomini) contro Marsiglia. La lotta scoppiò
l’indomani. La stazione resistette, ma il piccolo esercito di Versailles
riuscì a barricarsi in rue Saint-Ferreol e vinse la prefettura i cui
difensori erano insorti.
Cremieux tentò di parlare alla prima linea di Castellane; 2 battaglioni
di Vléme fraternizzarono con la folla. I Garibaldini, che avevano difeso
la stazione, opposero una seria resistenza alle truppe del generale
Espivant. Crèmieux credeva ancora nel trionfo della Comune. Dopo un
breve incontro di Crémieux, Espivent finse di ritirarsi. Altri soldati
fraternizzarono con la folla, dopodiché alcuni di loro partirono contro
gli insorti in un gruppo legittimista, situato dentro la casa dei
“Fratelli della dottrina cristiana”, causando molte vittime tra gli
insorti. Il risultato della lotta era indeciso.
Improvvisamente, verso mezzogiorno, Espivent bombardò la città di
Notre-Damede la Garde (che gli valse il nome di Notre-Dame de la
Bombarde) dopo aver ricevuto oltre 280 bombarde; la prefettura cadde il 5
aprile alle 7 del mattino, dopo 10 ore di feroci combattimenti. Landeck
fuggì a Prigi, Bastellica partì per la Spagna, Royannez, Clovis Hugues,
tutti i principali rivoluzionari della Comune erano riusciti a fuggire
lontani dai combattimenti. Preso tra i marinai e le truppe di
cacciatori, bombardati dai cannoni di stanza sulla collina della
Guardia, il porto sotto il dominio di due navi da guerra, la città e la
prefettura, non poterono resistere a lungo senza un leader. Le truppe di
Espivent subirono in tutto 30 morti e 50 feriti, gli insorti contarono
150 morti (più di 500 prigionieri). L’indomani le truppe marciarono
vittoriosamente al grido di “viva Gesù! Viva il Sacro Cuore!”
In quanto a Gaston Crémieux, si rifiutò di fuggire. Fu arrestato l’8
aprile 1871 in un cimitero. Il suo processo cominciò il 12 giugno
davanti al primo consiglio di guerra con i leader locali di Marsiglia,
dirigenti locali, per lo più moderati, Bouchet, Ducoin, Breton,
Pélissier, Duclos, Novi, Nastorg, Hermet, Genetiaux, Chachuat, Éberard e
Matheron. Molti di loro saranno corrotti. Il 28 giugno il processo
venne chiuso. Cremieux, a cui veniva riconosciuto lo stato di
prigioniero politico, è l’unico condannato a morte. Clovis Hugues era
stato catturato quattro mesi più tardi. La Corte di Cassazione aveva
confermato la sentenza in appello il 15 settembre.
Adolphe Thiers era diventato presidente, e concesse la grazia a Etienne e Pelissier.
Anche Crémieux doveva ricevere la grazia dal presidente: ma venne
condannato, in quanto la commissione di grazia aveva ceduto davanti
all’insistenza ripetuta del generale Espivent (che lo voleva morto).
Crémieux venne fucilato il 30 novembre 1871; Clovis Hugues era stato
condannato a quattro anni di cella (e ad una multa di 6.000 franchi)
http://ienaridensnexus.blogspot.com/2012/05/la-comune-di-marsiglia.html
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