lunedì 7 maggio 2012

en it - About anarchist comrade Rami Syrianos being in solitary confinement – Greece

by *s*Sunday May 6 2012

 Comrade Rami Syrianos is being held for over a month (since 26th of March) in solitary confinement of Serres’ Nigrita Prison, in the ‘cells for the newcomers’.
After the latest postponement of his court -for which he was moved the same morning to the courts of Thessaloniki and was turned back the same day to Nigrita Prison- he denied once again the humiliating process of body search [the prisoner is supposed to take off his underwear and cough while bending] and was taken subsequently to the prosecutor the next day, which imposed him the penalty of ‘disciplinary jail transfer’.
Our comrade is being isolated from the prison’s wings ever-since, in one of the “newcomers’ cells”. These particular spaces, apart of the name, are not at all different than the typical solitary confinement cells. Spaces made for the ones that arrive to any jail for a first time as well as for those coming back from an ‘exit permission’. Isolated from all the common-used spaces, without any yarding (in our comrade’s case, he ‘s permitted to have a walk of half an hour in a corridor in order to make one-two phonecalls per day…)

We should note, speaking in their own terms, that the maximum disciplinary isolation penalty that someone could get cannot overpass 10 days…We note this not to denounce just another ‘irregularity’ of the prison system, which on its own basis consists anyway probably the worst irrationalism of the human existence, but to let one of its largest aspects be shown.
Apart of depriving “freedom”, the physical restriction, the control and supervision, it ‘s more about flattening the prisoner’s dignity. When all the previous are not enough to achieve this, the system needs to invent other ways…
And while Rami Syrianos remains isolated for over a month, waiting for the prison transfer that is imposed to him, his lawyer was informed today [27/4] through the ministry of justice that the disciplinary decision has not been yet sent to the ministry, obviously not by any mistake, meaning that his ‘accommodation’ in Nigrita Prison under solitary confinement is being extended.
We would like to remind that our comrade continues the trolley-food denial since 11/4, in solidarity with the hunger strikers of the C.C.F. members as well as with Alexandros Mitrousias, Kostas Sakkas and Giorgos Karagiannidis, as the comrades of C.C.F. keep on striking demanding the final transfer of P.Argyrou and G.Tsakalos from the Domokos’ prison.
PS: We would like to mention the fact that another prisoner, C.D., was the only one from the whole 2nd wing of the jail that started a trolley-food denial in solidarity with Rami Syrianos’ situation, a denial that started since the very first day of Rami’s penalty and that is being continued up to now.
C.D. denied to enter inside his cell on April 14th, protesting Rami’s absence from the common spaces of the prison. He was obliged to spend a night in isolation and threatened to receive a disciplinary penalty as well, a threat that was hopefully not made.
UNTIL THE DESTRUCTION OF THE LAST PRISON
ALWAYS BY THE SIDE OF THOSE WHO CHOOSE TO WALK IN LIFE WITH DIGNITY
SOLIDARITY IS OUR WEAPON

http://actforfree.nostate.net/?p=9252


Grecia – Sulla situazione di Rami Syrianos, da oltre un mese in isolamento

 

 

da actforfree.nostate.net
trad. ParoleArmate
Il compagno Rami Syrianos è in isolamento da più di un mese (dal 26 marzo) nella prigione di Serres Nigrita, presso le “celle dei nuovi arrivati”. Dopo l’ultimo rinvio del suo processo – per il quale era stato trasferito lo stesso giorno al tribunale di Salonicco e poi riportato in giornata alla prigione di Negrita – si è rifiutato ancora una volta di sottostare all’umiliante perquisizione corporale (il prigioniero dovrebbe togliersi le mutande e tossire mentre è piegato) ed è stato portato dal procuratore il giorno dopo, questi gli ha imposto la punizione del “trasferimento disciplinare”.
Il nostro compagno è tenuto isolato dai bracci della prigione, nelle “celle dei nuovi arrivati”. Questi particolari spazi, oltre al nome, non sono per nulla diversi dalle normali celle di isolamento. Spazi fatti per quelli che arrivano in prigione per la prima volta o quelli che escono per un “permesso”. Isolati da tutti gli spazi comuni, senza alcun cortile (nel caso del compagno, gli viene permessa mezz’ora d’aria in un corridoio al fine di fargli fare una-due telefonate al giorno). Dobbiamo chiarire, parlando coi loro termini, che la massima pena di isolamento disciplinare assegnabile non supera i 10 giorni…
Sottolineiamo che non si tratta di denunciare giusto un’altra “irregolarità” del sistema carcerario, che per le basi che ha rappresenta probabilmente il peggiore irrazionalismo dell’esistenza umana, ma per mostrare uno dei suoi aspetti principali. Oltre alla privazione di “libertà”, la restrizione fisica, il controllo e la supervisione, si tratta più che altro di schiacciare la dignità del prigioniero. Quando tutto ciò che si è provato non basta per ottenerlo, il sistema deve inventare altri modi…
E mentre Ramy Sirianos rimane in isolamento da più di un mese, aspettando il trasferimento impostogli, il suo avvocato ha saputo oggi (27 aprile) tramite il ministero della giustizia che la decisione disciplinare non è ancora stata mandata al ministero, ovviamente non per errore, significando che il suo “soggiorno” nella prigione di Negrita in isolamento è stato esteso.
Vogliamo ricordare che il nostro compagno continua lo sciopero del carrello dall’11 aprile, in solidarietà con i membri della CCF in sciopero della fame cosi come con Alexandros Mitrousias, Kostas Sakkas e Giorgos Karagiannidis, e con i compagni della CCF che chiedono il trasferimento finale di P. Argyrou e G. Tsakalos dalla prigione di Domokos.
PS. Vogliamo menzionare il fatto che un altro prigioniero, C.D., è stato l’unico dell’intero 2° braccio della prigione a iniziare lo sciopero del carrello in solidarietà con Rami Syrianos, sciopero iniziato dal primo giorno di isolamento di Rami e che continua fino ad ora. C.D. si è rifiutato di rientrare in cella il 14 aprile, protestando per l’assenza di Rami dagli spazi comuni. E’ stato obbligato a passare una notte in isolamento e minacciato di ricevere una sanzione disciplinare, che fortunatamente poi non è stata fatta.
FINO ALLA DISTRUZIONE DELL’ULTIMA PRIGIONE
SEMPRE DALLA PARTE DI QUELLI CHE SCELGONO DI VIVERE CON DIGNITA’
LA SOLIDARIETA’ E’ LA NOSTRA ARMA


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