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lunedì 12 marzo 2012

PER L’ERTA SALITA….


PER L’ERTA SALITA….
Con le forze dei muscoli e gli sprazzi del pensiero, uniti con tutti quelli che possiedono una mente fertile, sana, aperta ed un cuore palpitante ad ogni atto buono e leale.
Consci dell’enorme difficolta’ a cui andiamo incontro, pur nondimeno ci spinge una forza arcana che unita a molte speranze, si alimenta in quella fede grandissima che e’ l’Anarchia.
E per la realizzazione di questa nostra aspirazione, confidiamo ancor piu’, nelle forze e nell’entusiasmo dei compagni di buona volonta’.

Il Gruppo Editoriale
Culmine n. 1 agosto 1925

‘’TUTTO E’ PERDUTO’’


Tutto e’ perduto.
Gia’ pronto il giornale per essere impresso, quando apprendiamo la notizia che la Suprema Corte di Giustizia ha negato la revisione del processo a Sacco e Vanzetti.
Tutto e’ perduto.
Questo e’ il testo del telegramma che ci getta in un attimo nella piu’ dolorosa disperazione.
Il delitto, che non e’ stato permesso in cinque anni, speriamo che non sara’ permesso dai compagni.
E’ una sfida che la classe capitalista ci lancia e come tale la raccoglieremo.
GUAI AI CARNEFICI…….

FACCIA A FACCIA COL NEMICO.
Non avevamo finito di scrivere la frase: ‘’GUIA AI CARNEFICI’,’ che un generoso, uno di quelli che sorgono quando la reazione e’ al massimo sfogo del suo sadismo, ha dato il segnale.
Una bomba e’ stata fatta scoppiare contro l’ambasciata degli Stati Uniti. E’ il segnale della lotta.
Il delitto contro i nostri due compagni sara’ vendicato. Ne stia certa la casta borghese del Nord America.

‘’La Antorcha’’ e’ stata sequestrata per l’articolo di fondo: ‘ ‘Todo esta perdido’’.
Due redattori: R.G. Pacheco e H. Badaracco, come pure Lombarderi e Cicorelli operai della tipografia e cento altri sono stati arrestati’ verra’ pubblicato in formato bollettino.

--preso da IL PENSIERO E L’AZIONE Severini Di Giovanni
Edizioni Gratis.

venerdì 18 novembre 2011

martedì 1 novembre 2011

SEVERINO DI GIOVANNI – “IL TERRORISMO”



“In eterna lotta contro lo Stato ed i suoi puntelli, l’anarchico che sente su se stesso tutto il peso della sua funzione e dei suoi scopi emananti dall’ideale che professa e della concezione che ha dell’azione, non può molte volte prevedere che quella valanga che fra poco andrà a far rotolare per la china dovrà necessariamente urtare il gomito del vicino in astrattiva contemplazione delle stelle o calpestare un callo di un altro che s’impunta in non smuoversi, avvenga quel che avvenga intorno a lui. E’ l’inevitabile della lotta che lui non cerca a bella posta, ma che per un cumulo di casualità attraversa il suo cammino e fa succedere la nota violenta.

Non valgono a riparare l’inevitabile le solite recriminazioni, i “distinguo”, le serenate al pianto, le alambiccazioni d’azzeccagarbugli, le solite maledizioni e i ripudi: se sul cammino dobbiamo correre, non possiamo farlo sorretti e intralciati da un falso sentimentalismo improduttivo senza ostacolare ciò che si vuole condurre a termine dell’energica rivolta”.

saluti ribelli

Culmine

domenica 15 maggio 2011

Culmine – Kurt Gustav Wilckens


tratto da Culmine, n° 1, 1925