lunedì 9 aprile 2012

DOMENICA NO TAV IN VAL CLAREA


Una tranquilla giornata di festa in cui decine di no tav per tutta la giornata hanno scelto questa valle per fare due passi, incontrarsi e riposare in vista delle prossime impegnative giornate. Siamo alle solite, controllo dei documenti, filmati, agenti in borghese e non che escono e rientrano in continuazione dalle recinzioni. C’è tensione nell’aria, mancano due giorni agli espropri e il contingente di polizia a protezione delle recinzioni non è quello delle grandi occasioni ma una sorta di via di mezzo tra l’ordinaria quotidianità dei giorni lavorativi e i momenti più alti di movimento. Centinaia di poliziotti hanno così passato questo giorno nel recinto e molti altri ne passeranno ancora. Tra le famigliole che a decine si muovono da Giaglione verso la Clarea il clima è totalmente diverso, c’è serenità e gioia nell’andare verso i terreni brutalmente recintati. Piuttosto si percepisce una crescente determinazione che porta ad approfonditi discorsi sulla fase attuale del movimento, sul da farsi nelle giornate future, tante proposte e tante idee. Ci si aspetterebbe rabbia o delusione da quelle reti, tutto viene curavto in saggezza, semplice, popolare, ad ogni male una cura, ad ogni torto subito… Ormai è passato quasi un anno da quando si manifestò chiaro il pericolo di sgombero ed occupazione, ora le procedure, anche quelle ufficiali sembrano terminare. Siamo a pasqua e un anno di lotte in Clarea ha di fatto impantanato la macchina di distruzione. Non la ha di certo fermata ma la prospettiva è e rimane quella, la lotta. Lottare in val Clarea per rendere impossibile e sempre più difficoltosa l’apertura del cantiere. Continueranno le mobilitazioni i cortei e le giornate di festa, il resto strada facendo si affronterà. Restano sulla pelle e nella mente le emozioni, i brividi i discorsi e gli sguardi. Le nuove generazioni che crescono nella lotta, i bambini che giocano attorno alle reti, dove papà e mamma pensano e ragionano sul futuro. Poi i sorrisi, gli scherzi e le battute, una pacca sulla spalla, un abbraccio, un arrivederci, strette di mano che vanno oltre il simbolico, che lasciano sulla pelle e negli sguardi un patto, un qualcosa che è accaduto e continuerà ad accadere, fianco a fianco nella lotta, sotto i lacrimogeni, sotto gli idranti, in mezzo ai fiori spinati della val Clarea.


http://www.notav.info/top/domenica-no-tav-in-val-clarea/

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