fonte: crema oggi
Lunghi
momenti di tensione si sono vissuti in piazza Duomo, dove un gruppo di
giovani dei centri sociali e del movimento No Tav ha ripetutamente
contestato Umberto Bossi e la Lega Nord. Tutto è cominciato poco dopo le
21, quando il Senatur era già sul palco da qualche minuto accompagnato
dal segretario nazionale della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti, dal
commissario della federazione cremasca Roberto Mura, dal candidato
sindaco Alberto Torazzi, dal segretario comunale Walter Longhino e dal
capogruppo in consiglio Felice Tosoni. Con loro anche il sindaco uscente
Bruno Bruttomesso.
L’IRRUZIONE DEI NO TAV
In archivio le
note del “Va’ pensiero” verdiano e l’intervento introduttivo di Mura, la
parola è passata a Torazzi. È stato in quel preciso istante che da
vicolo Marazzi, cogliendo tutti di sorpresa, una trentina di attivisti
dell’area dell’autonomia ha fatto irruzione in piazza fendendo in due
ali i circa 300 leghisti in attesa del comizio di Bossi. I manifestanti,
fronteggiati e contenuti a fatica dalle forze dell’ordine, hanno
srotolato uno striscione dal tono inequivocabile: “Lega ladrona a casa
nostra”. Il loro blitz è stato accompagnato da slogan urlati nei
confronti del Carroccio e dei suoi rappresentanti (“Mafiosi” e “Fuori la
Lega dalle città”) e dalle strofe di “Bella Ciao”.
CORPO A CORPO
A
più riprese polizia e carabinieri hanno cercato di far indietreggiare i
contestatori ingaggiando dei veri e propri corpo a corpo. L’obiettivo,
però, è stato raggiunto solo parzialmente. Con la miccia ormai
innescata, il programmato comizio di Bossi e degli altri leader si è
trasformato in un botta e risposta a distanza ravvicinata con i
disturbatori. E qualche scintilla non è mancata, con le forze
dell’ordine costrette ad arginare la contestazione inscenata da una
parte e ad indurre alla calma quei leghisti determinati a non accettare
passivamente la provocazione.
BOSSI AI SUOI: “NON PRENDETE ESEMPIO DA LORO”
Lo
stesso Bossi è parso disorientato e ad un certo punto ha tentato in
prima persona di calmare le acque. Così se solo poco prima aveva
replicato a muso duro ai “figli di papà”ricordando loro che sua nonna
“era una sindacalista socialista, ma non è mai stata stronza come voi” e
che “la Lega è popolare e popolana dunque se andate avanti così si può
rompere i coglioni”, nel momento di massima tensione ha invitato i suoi
“a mantenere la calma e a non prendere esempio” da chi stava rovinando
la serata ai simpatizzanti del Carroccio.
[...]
IL ROMPETE LE RIGHE
Alle
21,50 il rompete le righe, con gli uomini della Lega ad invocare
“Bossi, Bossi” e i contestatori dei centri sociali a lanciare un paio di
fumogeni mentre, imboccando nuovamente vicolo Marazzi, se ne tornavano
esattamente da dov’erano sopraggiunti.
BONALDI PRENDE LE DISTANZE DAI CONTESTATORI
Fra
i primi a censurare la gazzarra piazza Duomo è stata la candidata
sindaco del centrosinistra Stefania Bonaldi che ha immediatamente preso
le distanze dai disturbatori. “In merito a quanto accaduto questa sera
durante la manifestazione della Lega Nord - sono le parole di Bonaldi
-, esprimo ogni distanza dal comportamento di coloro che hanno impedito
la libera espressione democratica a Crema. Atteggiamenti di questo
genere non possono che avere tutta la mia riprovazione e non rientrano
nello stile di rispetto e di civiltà che ritengo debbano
contraddistinguere una campagna elettorale”.
http://www.informa-azione.info/crema_25_aprile_antirazzisti_e_no_tav_contestano_bossi_e_leghisti
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