--altra critica mossa contro quello avvenuto a Genova lo scorso 7 maggio.
chissa' quanti altri articoli usciranno x questo fatto. La stampa di Regime si sta'sbizzarrendo, come pure chi critica l' azione diretta, speriamo solo che le azioni dirette si sussuguino. x La Rivoluzione Sociale.
il resto non interessa.
Solidarieta' alla FAI/FRI/CCF e a tutti i prigionieri politici.
So che questo scritto verrà letto da chi deve essere letto. Ed è
specialmente a queste persone che mi rivolgo, persone che nella loro
inconsapevolezza o forse consapevolezza, si sono rese complici del
sistema che dicono di combattere.
Parto dall'attentato del 7 maggio avvenuto a Genova.
Attentato dove avrei tanti perché da rilevare. Perché
l'intimidazione si verifica nel giorno delle elezioni amministrative e
nessuno ha collegato le due cose? Perché arrivano cinque volantini BR di
rivendicazione a Legnano che è comune soggetto ad elezioni
amministrative ed ora al ballottaggio come Genova e dove la Franco Tosi,
che in passato ha fatto parte del gruppo Finmeccanica, dopo essere
stata acquisita proprio dall'Ansaldo riceve volantino BR? Perchè De
Gennaro, viene nominato sottosegretario ai Servizi segreti, passando dal
settore operativo a quello dirigenziale? Perchè proprio De Gennaro, che
già a partire dalla fine del 2011 era uno dei nomi papabili destinati a
dirigere Finmeccanica, di cui Adinolfi è uno dei massimi
rappresentanti, visto che l'Ansaldo nucleare è del gruppo Finmeccanica?
Tante altre cose potrei rilevare, come ad esempio che l'inizio della
dichiarazione “ di guerra” era stato anticipato, indicando, con il
recapito proprio a Genova, anche la Città ove il fatto sarebbe accaduto,
con il famoso e delirante comunicato dei nove italiani sconosciuti,
giunta nella data del 5 aprile alla Rai di Genova. Probabilmente sarà
stato un comunicato con cui si è voluto,appunto, comunicare che
l'operazione poteva avere inizio.
Voglio anche riportare una citazione di Stirner, ben nota ad alcune
realtà, «Nella concorrenza certamente ciascuno è solo. Ma quando forse
un giorno la concorrenza scomparirà, perché si riconoscerà che l'azione
comune è più profittevole dell'isolamento, non accadrà allora che ognuno
sarà ugualmente egoista e alla ricerca del proprio utile?»
Certo, il CCF, afferma che “Per noi, il soggetto rivoluzionario è
quello che si libera dagli obblighi del presente, mette in discussione
lo stato di cose, e prende parte alla ricerca criminale della
libertà.”v(Cospirazione delle Cellule di Fuoco da “Il sole sorge
ancora”) , ma si rendono conto che con quell'azione ,si sono resi
complici del sistema che dicono di voler combattere e contrastare? Da
tempo mi chiedevo e scrivevo che in questa fase storica e sociale, dove
sono attaccati su tutti i fronti i diritti dei lavoratori ed i diritti
sociali, mancava solo l'inasprimento della repressione e delle misure
del codice penale volte a tutelare il sistema esistente. Mancava la
scusa.
Ed è arrivata. Puntuale come non mai. I compagni che militano in
certi ambienti sono perennemente sotto controllo. Si controllano i siti
internet, si controlla la comunicazione, si controlla tutto, ed a parer
mio, è il sistema che ha permesso che quell'operazione giungesse a
compimento. E' impensabile che nella società moderna, dove ogni cosa è
soggetta a controllo possa essere sfuggita quell'operazione. Nel
documento del 5 aprile si diceva che lo Stato arriverà sempre secondo.
Ma ne siamo certi? Lo Stato non arriva mai secondo, lo Stato con i suoi
apparati conosce, lo Stato con i suoi apparati non poteva non sapere.
Arriva fittiziamente secondo, perchè deve trarne utilità. Ed anche in
questo caso, nell'apparente caos, utilità è tratta.
Quell'azione ha permesso la realizzazione di ciò che a breve
vedremo. E se arriverà la seconda intimidazione materiale il dado sarà
totalmente tratto. Ed allora, forse nella vostra inconsapevolezza,
riflettete. Riflettete sul fatto che forse pur non volendolo siete
complici di questo sistema. Colpiranno la rete, colpiranno la stampa
indipendente, colpiranno ambienti di conflitto sociale , colpiranno chi
dice no. Qualsiasi azione che deve trovare affermazione non può e non
deve minare la collettività, la lotta, esiste una forma di
responsabilità individuale che deve necessariamente guardare la
collettività. E poi non comprendo il perché dell'utilizzo della pistola.
La CCF greca, a cui dite di ispirarvi, mai hanno utilizzato quell'arma,
mai hanno colpito le singole persone, ma solo ed esclusivamente le
cose, recando danni materiali alle cose per contrastare il sistema.
L'anarchia che voi attaccate è altra cosa, è altra cosa perché è
responsabile, perché tutela la collettività, e certamente non diviene
complice di quel sistema che vuole contrastare così come ora accaduto.
E la conferma di ciò è data anche dai media. Si è dedicato un
grandissimo spazio a quel gesto, proprio come pretesto per creare
terrore, paura e legittimare l'azione repressiva ex toto. Eppure non
accade la stessa cosa quando è la violenza del sistema ad uccidere. In
quel caso si vive una sorta di normalizzazione, come se fosse cosa
ordinaria. L'ordinarietà è volta ad abituare la collettività, a
normalizzare ciò che non dovrebbe essere normalizzato, ad adattare
l'individuo ad un qualcosa a cui si deve essere adattati. Penso alle
morti sul lavoro, alle povere persone immigrate morte in quel mare in
cui vedevano la speranza della libertà divenire cosa concreta, penso
alle mafie che giorno dopo giorno minano ogni fondamento della
democrazia, penso alle morti nelle galere. Galere che dovrebbero,
follemente avere lo scopo rieducativo, dovrebbero favorire il
reinserimento sociale dell'individuo nella società. Un sistema
fallimentare che dura da secoli a cui non si vuole rilevare nessuna
alternativa possibile. Eppure le alternative ci sarebbero. Nelle galere,
persone, esseri umani, si uccidono. Si uccidono. Ma ciò è normale. Ciò è
ordinario. Questa differenza di trattamento, da un gesto che torna
utile al sistema, quale quello di Genova, ad un gesto che è parte
integrante del sistema, morti sul lavoro, morti nelle galere, morti
immigrati, morti di mafia, bombe di mafia, intimidazioni di mafia, deve
essere evidenziata. Perchè lo Stato non reagisce con la stessa fermezza
per tutte queste altre vicende? Perchè i media non si sconvolgono per
tutte queste altre vicende? Non è anche in quel caso realizzato
l'attacco alla democrazia? L'attacco allo Stato nello Stato?
La democrazia è labile. Esistono beni primari, interessi primari che
devono essere tutelati prima di ogni cosa. Concludo con una
recentissima sentenza della Corte dei diritti Umani, Causa: Appleby ed
altri c. Regno Unito Numero ricorso: 44306/98 , la quale rileva che: Non
costituisce violazione degli artt. 10 e 11 della Convenzione il
comportamento di uno Stato che, non adempiendo agli obblighi positivi
prescritti da tali articoli, permetta ad un privato di limitare
l’accesso alla sua proprietà a coloro i quali vogliano accedervi al mero
fine di manifestare la loro libertà di espressione e di riunione.
Evidenziando in particolar modo che: La libertà di espressione e la
libertà di riunione, pur costituendo i presupposti essenziali per la
realizzazione di una effettiva democrazia, non hanno una portata
assoluta ed illimitata, ma possono subire limitazioni in virtù di
esigenze preminenti, quale, ad esempio, il rispetto della proprietà
altrui.
Chi decide quale è il bene primario da tutelare? Questa è una
riflessione dovuta, la risposta potrebbe essere ovvia, specialmente in
tal tempo, ove la sovranità popolare è divenuta asovrana e non popolare.
La vicenda della CCF/FAI/FRI evidenzia pienamente il caos esistente, quale ordine? Quale disordine?
Ricordiamoci di una massima, sempre viva ed attuale, "cui prodest scelus, is fecit".
Quell'azione non gioverà certamente alla collettività, non gioverà
certamente alla causa rivoluzionaria, non gioverà certamente
all'anarchia, non gioverà certamente al conflitto sociale, ma gioverà
unicamente alla repressione di quel sistema che si dice di voler
contrastare.
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