martedì 3 aprile 2012

Victor Rudin MAX STIRNER UN REFRETTARIO



Nota Del Gruppo Autonomo di Boston (1914).
Questo studio critico di Rudin sulla dottrina e l’opera di Max Stirner, apparve primamente in francese nei ‘’Portraits d’Hier’’, l’effemeride quindicinale illustrata che pubblicava in quel tempo a Parigi Henry Fabre. La ‘’Cronaca Sovversiva’’ ne curo’ tra Gennaio e Aprile 1911, la prima traduzione italiana, opportunamente.
Tutti parlavano di Strner deformandone il carattere e lo spirito, di qua e di la’ del mare; e se in Europa, dove la corrente sovversiva e’ piu’ piena e piu’ rapida, la contraffazione e l’abuso trovarono presto un confine e Max Stirner pote’ in grazia di qualche studioso rientrare nelle sue magnifiche proporzioni, nella necessaria cornice del suo tempo, nel clima storico e nell’ambiente sociale che la sacrilega protesta de L’Unico avevano fermentato, sobillato, sferrato qui era rimasto il feticcio ed il manutengolo, d’una piciotteria losca, spavalda, gaglioffa che all’ombrellone dell’Unico chiedeva il rifugio di tutte le sue aberrazioni, della sua insanabile degenerazione.
Fu reazione salutare.
Poiche’ l’io era l’io di classe, poiche’ cotesto individualista erto contro ogni potenza che si librasse minacciosa, dominatrice sulla sua individualita’, non sdegnava la societa’ che pur togliendogli qualche liberta’, altre gliene garantiva in ricambio, poiche’ questo egoista feroce amava vedersi intorno sorridenti gli umili e i deleriti fino a volerne il riscatto e il benesser (L’Unico), poiche’ insomma egli era ancora un cristiano, meglio abbandonarlo alla deriva comunista, meglio tornare apertamente a Nietzsche che almeno ciascuno puo’ intendere a suo modo. – o non intendere affatto – e torcere i dionisiaci furori in mallevaria delle proprie aberrazioni, ad insegna delle proprie imprese; e Max Stirner s’ebbe il bando dai brevi clans intolleranti in cui l’individualismo rimane l’espressione ingenua ed il sionismo sciagurato del feticismo che e’ il suo stridente contrario.
Per converso s’invogliarono alla conoscenza di Stirner ed allo studio de L’Unico, molti che prima, sia per averlo visto soltanto visto soltanto in compagnia equivoca, sia per non averne conosciute che le contraffazioni volgari, ne avevano la piu’ cordiale diffidenza. E poiche’ allo studio del Rudin si puo’ negare ogni merito ed ogni valore, come si puo’ da qualche suo raffronto, da qualche sua induzione o conclusione, apertamente dissentire, ma non si puo’ disconoscere ne’ l’acume, ne’ la serieta’, ne’ l’imparzialita, non si puo ad ogni modo impugnare l’onesto ed essenziale proposito di aver voluto intorno a Stirner ricostruire le grandi giornate, il turbolento periodo di transizione in cui l’icoloclasta di Bayreuth era vissuto, all’intelligenza dell’opera stirneriana ha contribuito efficacemente lo studio di Rudin che la ‘’Cronaca Sovversiva’’ ha pubblicato or sono due anni e ripubblica ora il Gruppo Autonomo sicuro di giovare allo sviluppo del pensiero libertario, di far piacere ai compagni studiosi e di rendere un segnalato servigio agli avversari che dell’opera di Max Stirner discorrono con malafede o incoscienza disinvolte si’, ma ugualmente sciagurate.

Il Gruppo Autonomo
East Boston, P.O. BOX 159
1° gennaio 1914.

(estratto da Victor Rudin – MAX STIRNER UN REFRETTARIO) Edizioni Arkiviu- Bibrioteka ‘’T. Serra’’
Guasila 1991.

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