sabato 7 aprile 2012

it fr - Juan e Alessio - In merito a certa solidarietà


In merito a certa solidarietà, pubblichiamo alcune riflessioni di Juan e Alessio, prigionieri anarchici attualmente incarcerati per l'operazione repressiva del 26 gennaio contro la resistenza No Tav

Risposta di Juan all'AUT AUT

Sento che è necessario scrivervi come AUT AUT, non voglio scrivere ipocrisie o menzogne.

Sono del parere che la solidarietà può essere accettata o meno e soprattutto deve avere un minimo di coerenza dal mio punto di vista.

Vedete, non sapete che io ho abitato a Zena per quasi quattro anni, fino al mio arresto, poco fa (sei mesi) per un furto e per gli scontri in valle.

Tutto questo per dirvi che la vostra linea politica, che ho avuto modo di conoscere abitando a Genova, mi è sembrata aberrante e contraria ai miei principi. Magari in questa occasione voi non volevate fare distinzioni fra “buoni” e “cattivi”, “innocenti”o “colpevoli” ma in altre occasioni le distinzioni le avete fatte e come! A volte pure con amici miei!

A me non piace una linea portata vanti così, mi sembra da politicanti, la detesto e non solo ci lotto contro.

Non starò a fare nessun elenco, voi sapete e lo sanno pure i miei amici e compagni, questo è sufficiente. Voglio dirvi semplicemente e senza ipocrisia che voi non siete compagni miei.

I compagni secondo il mio modesto parere si scelgono a vicenda!
La solidarietà è una pratica che va accettata se c’è complicità e sincerità, e questo non mi sembra proprio il caso. Non voglio aprire un dibattito con voi semplicemente pretendo che non mi nominiate neanche, sotto nessun aspetto. Attentamente.




Juan



Lettera dell'Aut Aut

Ciao Juan,

questa lettera ti arriva da Genova dalle compagne e dai compagni tutti.

Sentiamo che è necessario scriverti, per dirti che sentiamo che è necessario scriverti per dirti che ciò che sta succedendo a te e a tutti i compagni arrestati non fa che rafforzare ancora più la nostra determinazione nel portare avanti questa lotta, giusta e bella.

La repressione che stiamo vivendo non fa che accrescere la consapevolezza di essere uniti e compatti, lo dimostrano le iniziative e i messaggi che rimbalzano da una parte all’altra d’Italia. Sappiamo che siete consci di non essere soli e vogliamo dirvelo anche con questa lettera.

Il movimento sta attraversando un momento sicuramente duro, allo stesso tempo formativo e aggregante: quello che stiamo facendo nelle piazze di tutta Italia lo stiamo facendo per voi, per noi stessi, per la Val Susa.

Continuiamo la nostra lotta compagni, molto presto tornerete con noi nelle strade delle città, sui sentieri, delle montagne, tutti assieme.

Un grande abbraccio da Genova.

AUT AUT 357





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Risposta di Alessio in merito al comunicato di solidarietà di Ska e Officina

In merito al comunicato di solidarietà dello ska e di officina 99 ho da fare alcune precisazioni. Solo poche righe, molto facili da capire se lette con attenzione, non tornerò più su questo specifico argomento, a meno che non venga costretto da un altro ributtante comunicato come questo.

Le parole e soprattutto gli scritti hanno sempre un peso, è bene quindi, tenere conto quando si accenna ad altri individui, soprattutto quando gli stessi in questione sono in carcere.

Nel vostro comunicato mi tacciate come un compagno che si impegna contro questo sistema fascista, nelle lotte ambientali, contro la precarietà e nella difesa del territorio.

Vi ricordo che sono anarchico. Io non mi impegno nella lotta come se fosse un passatempo della domenica, quotidianamente io cerco angoli di attacco e gli utilizzo per colpire il sistema politico economico vigente. In quanto antiautoritario odio qualsiasi sistema di potere sia esso dittatoriale o democratico, fascista o comunista o liberale. Io combatto contro lo stato ed il capitale.

E’ proprio perché considero lo stato come il cane da guardia della proprietà dei padroni che mi sono scontrato ripetutamente con le sue truppe armate.

Non è certo per velleità ambientaliste che mi sono battuto contro l’apertura di nuove discariche o la costruzione della TAV. Semplicemente in quelle lotte ho apportato i miei metodi e le mie idee per contrastare il potere. E’ perché considero la solidarietà un’arma e so bene come usarla. In più vi permettete di accostare il mio agire alle lotte contro la precarietà.

Non c’è niente di più falso in tutto ciò.

Sono per la distruzione completa della proprietà, considero il ricatto del lavoro salariato, in qualunque forma si manifesti, come un cancro che ha reso gli individui esseri acquiescenti che si sono piegati per trenta e passa anni a qualunque porcata padronale.

Questo surrogato di vita in cui noi sfruttati quotidianamente annaspiamo, si basa sulla produzione di merce e servizi. E di tutto questo sono responsabili anche i lavoratori. Precari o a tempo indeterminato che siano.

Sulla difesa del territorio non equivocate.

Intervengo in situazioni di questo tipo perché sono consapevole che l’arroganza del potere si manifesta ovunque.

Ed è dappertutto quindi che la contrasto, che sia tra le mura di un carcere così come nelle strade. Dappertutto è necessario battersi per far si che il conflitto sociale avvampi sempre più, senza nessuna sorta di mediazione con le istituzioni.

Proprio prendendo in considerazione quest’ultima frase vi invito caldamente a non permettervi più, neanche lontanamente, a dichiararvi miei complici.

Sono complice di quegli individui che durante gli assalti contro il potere non dispongono di nessuna protezione se non la pratica delle proprie idee, il rispetto della parola data e la mancanza di calcoli politici, senza nessuna mediazione con lo stato e le sue istituzioni.

Concludo facendovi presente un’ultima cosa: quando dite di esprimere solidarietà militante nei confronti di tutti coloro che stanno facendo i conti con il braccio armato dello stato, avete in mente che in carcere esistono sezioni intere riempite di infami, pezzi di merda di varia natura e quei pochi fascisti al gabbio?

Riflettete bene su questo: in quanto anarchico sono per la distruzione totale di tutto il sistema carcerario. Non augurerei il carcere neanche ad un infame, mi guarderei però da accordargli la mia solidarietà.

Come dicevo in apertura di testo, le parole come gli scritti hanno un peso, conviene ponderarlo bene.

Alessio Del Sordo


http://www.informa-azione.info/juan_e_alessio_in_merito_a_certa_solidariet%C3%A0


Une lettre de Juan à propos de la solidarité

Les deux lettres qui suivent datent de la fin du mois de février dernier. La première est une réponse de Juan (arrêté le 26 janvier dernier à Rovereto lors de la vague d’arrestations en Italie pour frapper la lutte contre le TGV en Val Susa, et depuis incarcéré à la prison de Trento) à une lettre de "solidarité" envoyé par l’AutAut 357, un "espace social" occupé à Gênes.
La lettre de Juan pose quelques jalons pour que cette notion de solidarité ne soit pas vidée de tout sens...


http://www.google.fr/url?sa=t&rct=j&q=autaut%20357&source=web&cd=1&ved=0CCYQFjAA&url=http%3A%2F%2Fautaut357.org%2F&ei=Kih_T9ueNeqa1AX5t6DxBg&usg=AFQjCNGPtF8-6BwwyTfzuNGScN_jvIOqOA&cad=rja


Lettre de l’Aut Aut 357

Salut Juan,

Cette lettre t’arrive de Gênes de la part de tous les camarades.

Nous sentons qu’il est nécessaire de t’écrire, pour te dire que nous sentons que ce qui t’arrive, à toi et à tous les camarades arrêtés, ne fait que renforcer encore plus notre détermination à porter en avant cette lutte, juste et belle.

La répression que nous vivons ne fait qu’accroître la conscience d’être unis et compacts, comme le démontrent les initiatives et les messages qui se propagent d’une partie à l’autre de l’Italie. Nous savons que vous êtes conscients de ne pas être seuls et nous voulons vous le dire aussi par cette lettre.

Assurément, le mouvement traverse un dur passage, et dans le même temps formateur et unifiant : ce que nous faisons sur les places de toute l’Italie nous le faisons pour vous, pour nous-mêmes, pour le Val Susa.

Continuons notre lutte camarades, vous reviendrez bientôt parmi nous dans les rues des villes, sur les sentiers des montagnes, tous ensemble.

Une grande accolade de Gênes.

AUT AUT 357


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Réponse de Juan à la lettre de l’Aut aut.

Je sens qu’il est nécessaire que je vous écrive en tant qu’AutAut, je ne veux pas écrire d’hypocrisie ou de mensonges.

Je suis d’avis que la solidarité peut être plus ou moins acceptée et surtout qu’elle doit avoir un minimum de cohérence de mon point de vue.

Vous voyez, vous ne savez pas que j’ai habité à Zena (Gênes) pendant presque quatre ans, jusqu’à mon arrestation il y a peu (six mois) pour un vol et pour des affrontements dans la vallée.

Tout cela pour vous dire que votre ligne politique, que j’ai eu l’occasion de connaitre en habitant à Gênes, m’a paru aberrante et contraire à mes principes.

Sans doute vous ne voulez pas, à cette occasion, faire de distinctions entre les “bons” et les “méchants”, les “innocents” et les “coupables”, mais en d’autres occasions ces distinctions vous les avez faites, et comment ! Qui plus est avec des personnes qui sont mes amis !

Une ligne politique ainsi mise en avant ne me plait pas, elle me semble venir de politicards, je la déteste, et pas seulement, je lutte contre elle.

Je ne vais faire aucune liste, vous le savez et mes amis et compagnons le savent aussi, cela est suffisant. Je veux vous dire simplement et sans hypocrisie que vous n’êtes pas mes compagnons.

Les compagnons, à mon humble avis, se choisissent réciproquement !

La solidarité est une pratique qui est acceptée s’il y a de la complicité et de la sincérité, et cela ne me semble justement pas le cas. Je ne veux pas ouvrir un débat avec vous, j’exige simplement que vous ne me nommiez même pas, sous aucun aspect.

Attentivement,
Juan.

Pour écrire à Juan :
Juan Antonio Sorroche Fernandez
Casa Circondariale
Via Beccaria, 134 – Loc. Spini di Gardolo
38014 Gardolo – TN

Traduit par nos soins de l’italien.

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