giovedì 19 aprile 2012

Francia - In vista del processo per terrorismo contro sei compagni


Manifesto in vista del processo per terrorismo a carico di sei compagni che inizierà il 14 maggio 2012.
Tratto da: non-fides

La fine delle illusioni.

Già é difficile arrivare a fine mese ed ecco che ci promettono una nuova dose di austerity, da mandare giù tappandosi il naso e soprattutto senza protestare. Un male necessario, dopotutto, per salvare dalla tempesta questa fottuta barca, sulla quale remiamo da fin troppo tempo.

In questo mondo all’incontrario, il problema non sarebbe che pochi si arricchiscono sulle spalle degli altri, ma che non ci si rassegni alle briciole che ci vengono concesse. Non sarebbe la mercificazione di tutto e di tutti, ma che alcuni passino dalla cassa senza pagare. Non sarebbe il dominio della politica, ma che alcuni rivoltosi lottino per una società senza governanti né governati, senza padroni né schiavi.

In questo mondo all’incontrario, l’inaccettabile non sarebbe il fatto di saturare la terra di veleni industriali e nucleari, di bombardare molto democraticamente intere popolazioni, di uccidere e mutilare sul lavoro miliardi di esseri umani. Sarebbe piuttosto il voler rompere la routine dello sfruttamento e del dominio, per cominciare, infine, a sperimentare un mondo fatto di libertà e di reciprocità.

Perché ogni volta che non chiniamo abbastanza la testa, ci troviamo di fronte il manganello e quelli che lo sostengono, che cercano di farci ritornare nei ranghi. Di fronte a noi, le divise occupano militarmente i quartieri, fanno la caccia all’uomo grazie ad archivi biometrici e telecamere di sorveglianza, moltiplicano i controlli ed i pestaggi.
Allora, chi non ha mai pensato di rendere loro colpo su colpo, chi non ha mai accarezzato il desiderio di farla finita con i cani da guardia dell’ordine ed i privilegi dei potenti?

Di fronte o noi, quando rifiutiamo di crepare docilmente a fuoco lento, lo Stato brandisce senza tregua la minaccia della prigione. Incarcerati perché non abbiamo rispettato la sacrosanta proprietà, rinchiusi perché privi del pezzetto di carta richiesto, ingabbiati per aver urlato la nostra rabbia in faccia all’autorità.
Allora, chi non ha mai sognato che le prigioni siano rase al suolo? L’attacco ai commissariati e alle prigioni non fa forse parte dei festeggiamenti, nel momento in cui scoppiano delle rivolte, qui o altrove, come l’anno scorso in Tunisia?

Dal 14 al 22 maggio 2012, sei compagni saranno processati, a Parigi, con l’accusa di associazione a delinquere con finalità di terrorismo. I fatti loro contestati sono il tentativo d’incendio ai danni di un veicolo degli sbirri, nel 2007, durante l’ultima buffonata presidenziale, ed un sabotaggio della circolazione ferroviaria, durante il movimento contro la legge CPE, nel 2006. Sono anche accusati della fabbricazione di fumogeni artigianali e di chiodi per bucare pneumatici per una manifestazione davanti alla prigione per stranieri di Vincennes, nel 2008, o ancora del possesso di manuali di sabotaggio, di clorato e dei piani originali della prigione per minori di Porcheville (nell’Yvelines).

Un abisso separa quelli che insorgono per liberarsi e quelli che sparano nel mucchio per difendere, consolidare o conquistare il potere, cioè lo Stato, i padroni ed i loro concorrenti.
Allora, poiché la libertà é il crimine che contiene tutti gli altri crimini, che ciascuno esprima la sua solidarietà nella maniera più adeguata.

Contro il terrorismo di Stato,
che crepi il migliore dei mondi!


Alcuni/e ammutinati/e della prigione sociale.

http://www.informa-azione.info/francia_in_vista_del_processo_per_terrorismo_contro_sei_compagni

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