venerdì 13 aprile 2012

ENTRISMO – Alfredo M. Bonanno


Permettetemi di tornare un momento sull’enormità che è stat detta poco fa, che è quella di entrare nelle istituzioni per renderle democratiche. Non metterebbe conto parlarne, ma visto che il problema è stato sollevato, affrontiamolo.
Che cosa si vorrebbe fare? Entrare anche nella polizia, per fare diventare la polizia più democratica? O anche nell’esercito; che sosa si vorrebbe? Un altro generale anarchico anche oggi? Ma non diciamo stronzate. Lasciamo stare queste estremizzazioni che forse sono soltanto humour. Ammettiamo che non si avesse in mente di dire questo, ma prendiamo le altre strutture, ad esempio la scuola. E’ giusto che gli anarchici entrino nella scuola, e così trasformando dall’interno la struttura scolastica la possano portare verso gli ideali di una pedagogia libertaria ecc.? Mettiamo che fosse questa l’ipotesi fatta, lasciamo perdere l’esercito e la polizia. E’ il classico concetto di entrismo, diffusosi con Trockij in poi. Infatti, il padre di questo concetto è proprio Trockij. Questa ipotesi non tiene conto del fatto essenziale che non è l’uomo che decide soltanto di sé, ma anche la situazione in cui si viene a trovare. Non è che noi siamo capaci di trasformare il mondo in assoluto, dobbiamo stare attenti perché anche il mondo ci può trasformare. Diventa inutile che io dica: ora entro nella polizia perché così entro in questo corpo, mi avvicino di più, anche fisicamente, al ministro degli interni e gli posso sparare un colpo sul centro del cervello. Ecco, questo progetto, apparentemente, può sembrare bello, ma nella pratica non lo è, perché dal momento che io entro nella polizia, lascia oggi e lascia domani, sono costretto a vivere situazioni, rapporti, concetti e fatti. L’entrismo è proprio tutto questo, per cui alla fine è la struttura che mi mangia la struttura. Questa è una regola fondamentale, che non ha eccezioni. Quindi è bene che noi ci teniamo lontani da queste strutture se le dobbiamo combattere, se invece le dobbiamo accettare è un altro paio di maniche.

Alfredo M. Bonanno
(parte del dibattito seguito alla Conferenza dal titolo “Anarchismo e democrazia” da me tenuta a Bologna il 16 marzo 1995 presso la Facoltà di lettere e filosofia. Trascrizione della registrazione su nastro)
pubblicato ed estratto da “Dissonanze III, Edizioni Anarchismo, prima edizione dicembre 1999.

Nessun commento:

Posta un commento