sabato 31 marzo 2012
IN GRUPPI DI TRE O QUATTRO
La periferia Nord di Parigi e’ costituita da una sterminata serie di enormi caseggiati popolari. La vecchia zona industriale sta retrocedendo, velocemente, verso l’est della citta’, mentre prende estensione la parte bene del Nord-oves, abitata da famiglie benestanti e da ricche villettte residenziali.
La polizia presidia accuratamente gli impianti ad Est e le case dei ricchi a Ovest mente quasi non si arrischia ad entrare nella zona popolare del centro, dove andarsene in giro di notte e’ difficile e avventuroso. Quando lo a, interviene in forze e non mette molto ad usare a tradimento la violenza assassina dei suoi specialisti.
Un ragazzo non si ferma allo stop della pattuglia, un poliziotto spara, oppure l’auto della polizia lo insegue e lo mette sotto deliberatamente. Le forme di giustizia sommaria sono molte, da Lynch in poi ci siamo evoluti. E’ successo l’altra sera [1995] a un ragazzo di origine marocchina: ucciso da una macchina della polizia.
Ma questa volta accade qualcosa di diverso. A Noisy-le-Grand il quartiere insorge. Centinaia scendono in strada, centinaia di giovani, ma anche adulti e non solo neri. La sera stessa la rabbia divampa e produce qualche scontro con la polizia, qualche vettura incendiata, un camion. Poi tutto sembra tornare alla normalita’.
L’indomani sera si presentano invece le caratteristiche di qualcosa d’altro. I ragazzi si sono organizzati. Non appaiono piu’ all’angolo della strada gridando e lanciando sassi. Adesso vengono avanti nella notte con passo cauto. Si sono distribuiti in piccolissimi gruppi: tre o quattro al massimo in ogni grupp. I gruppi sono centinaia. Adesso attaccano sistematicamente. Un liceo e’ distrutto. Tre scuole medie inferiori sono date alle fiamme. Centinaia di macchine posteggiate subiscono la stessa sorte. Una banca e’ attaccata e bruciata con le molotov. Per tutte le strade del centro non si contano le vetrine dei negozi distrutte e saccheggiate, le pompe antincendio divelte, i contatori del gas e dell’elettricita’ sabotati, i cassonetti della spazzatura bruciati. Una scena irreale si presenta agli occhi delle prime pattuglie riuscite ad arrivare sul posto. Gli autori: scomparsi nella notte.
Alfredo M. Bonanno
(pubblicato su Cane Nero n. 31, 16 giugno 1995, ri-pubblicato su ‘’La Bestia Inafferabile’’ Edizioni Anarchismo , prima edizione maggio 1999)
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