mercoledì 30 novembre 2011

Il Congresso Internazionale Anarchico del 1907 - Prima parte


Il Congresso Internazionale Anarchico
presso la Sala Plancius ad Amsterdam, 26-31 Agosto 1907


Lunedi 26 agosto
Prima sessione - Sessione mattutina
La sessione apre alle nove con Henri Fuss nominato presidente. L'agenda è discussa.
Ferdinando Domela Nieuwenhuis sottolinea che l'International Anti-militarist Association, di cui è segretario generale, avrà il suo 2° Congresso il Venerdì, per discutere la questione dell'anti-militarismo. Lui è supportato in questo da Raphaël Friedeberg, Pierre Ramus, Max Baginsky ed Emma Goldman. La proposta è vigorosamente contrastata da Errico Malatesta e René de Marmande e una controproposta è messa avanti chiedendo di rispettare l'ordine del giorno. A seguito di lunghe discussioni, le proposte vengono messe ai voti, con la vittoria di Malatesta con 38 voti sulla sua proposta al contrario di 33 voti per il movimento di Domela-Friedeberg. La proposta di Malatesta è stata accettata

Seconda sessione - Sessione pomeridiana
Questa sessione è dedicata alle relazioni sullo stato del movimento anarchico in Belgio, Boemia, Olanda, Romanda (Svizzera francofona), Stati Uniti e Vienna (Austria).

Terza sessione - sessione serale
Altre relazioni sullo stato del movimento anarchico in Germania, tra gli ebrei di Londra, Russia, Serbia, Italia e Gran Bretagna.


Martedì 27 agosto
Quarta sessione - Sessione mattutina
La seduta comincia alle nove. Rudolf Lange è nominato presidente del Congresso, con Christiaan Cornelissen e R. de Marmande come aiutanti.

In primo luogo vi è il seguente ordine del giorno "Anarchismo e sindacalismo". Ma uno dei relatori, il compagno Turner, non è ancora arrivato (1): il Congresso decide di affrontare quindi il tema "Anarchismo e organizzazione". Amédée Dunois prende la parola.

Amédée Dunois: (*) Non è tempo che i nostri compagni siano stati quasi unanimi nella loro chiara ostilità verso la ogni idea di organizzazione. La domanda che noi ci stiamo occupando oggi sarebbe, poi, quella di sollevare proteste senza fine verso loro, e i loro sostenitori che sarebbero stati accusati con veemenza di un programma segreto e autoritario.

Erano tempi in cui anarchici, isolati gli uni dagli altri e ancor più dalla classe operaia, sembravano aver perso ogni sentimento sociale, in cui gli anarchici, con i loro incessanti appelli per la liberazione spirituale dell'individuo, sono stati visti come la manifestazione suprema dell'individualismo antico della grandi teorici borghesi del passato.
Si pensava che azioni e iniziative individuali bastasse per tutto; e veniva applaudito il considetto "nemico del popolo", quando dichiarava che un uomo solo è il più potente di tutti. Ma non pensate a una cosa: che il concetto di Ibsen non è mai stato quello di un rivoluzionario, nel senso che diamo a questa parola, ma di un modo di concernere un moralismo principale chè stabilisse una nuova élite morale all'interno del seno stesso della vecchia società.

Negli anni passati, parlando in generale, vi è stata poca attenzione a studiare la materia concreta della vita economica, dei diversi fenomeni di produzione e scambio, e anche della popolazione, con la conseguente che ci siamo spinti a negare l'esistenza di quel fenomeno di base -la lotta di classe- a tal punto da non distinguere nella società attuale, alla maniera dei democratici puri, nient'altro che le differenze di opinione, che la propaganda anarchica ha preparato gli individui come un modo di formazione loro per la discussione teorica.
Nelle sue origini, l'anarchismo non era altro che una protesta concreta contro le tendenze opportuniste e il modo di agire autoritario della democrazia sociale, e in questo senso si può dire di avere svolto una funzione utile nel movimento sociale degli ultimi 25 anni. Se il socialismo nel suo insieme, come una idea rivoluzionaria, è sopravvissuto alla progressica borghesizazzione della società democratica, è senza dubbio merito degli anarchici.

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