riceviamo e diffondiamo:
CHI SONO I TERRORISTI?
Lunedì
16 aprile, mentre quattro compagni viaggiavano in autostrada nella
macchina di proprietà di uno di loro e' improvvisamente esploso il
manicotto del radiatore. La macchina stava andando ai 120 km/h e si
trovava in corsia di sorpasso, e i compagni hanno dovuto subito
accostare in corsia d'emergenza mentre una grossa nube di vapore copriva
la visuale. Sia l'autista del carro attrezzi sia il meccanico che hanno
visto il tubo hanno affermato di non aver mai visto una cosa del
genere, essendo il tubo in buone condizioni se non per un largo e netto
taglio verticale. Il meccanico ha detto che il tubo non sembrava
esploso, ma che piuttosto sembrava essere stato tagliato. Un terzo
meccanico ha poi confermato ulteriormente.
La macchina nei giorni precedenti era stata parcheggiata nei pressi della nuova occupazione NO TAV a Bologna.
Il
venerdì precedente avevamo occupato uno spazio in via Libia a Bologna.
L'occupazione di uno posto dell'amministrazione pubblica in risposta
agli espropri dei terreni dei contadini valsusini effettuati dallo
Stato. L'occupazione di uno stabile abbandonato in risposta alla
devastazione che la speculazione urbanistica e la farsa del progresso
portano avanti quotidianamente sui nostri territori. L'occupazione di
una palazzina vuota in risposta alla necessità di un tetto sotto cui
ritrovarsi.
La presenza poliziesca è stata da subito notevole nei
dintorni dello spazio liberato No TAV. Devono controllare quelli che
chiamano terroristi, gli spaventosi anarchici, perché sconvolgono
l'ordine e infrangono la legge, occupando uno stabile che non è di loro
proprietà.
Nel frattempo il comune e la provincia si incontrano a
discutere, decidere che si deve sgomberare, procedere in modo che
l'ordine ritorni al suo posto, ai proprietari le loro proprietà, a
ciascuno la propria gabbia in cui rientrare. In difesa della sicurezza,
la loro e quella di tutti, dicono.
Mercoledì 18 c'è stato lo
sgombero, con oltre 60 agenti delle forze dell'ordine, con vigili del
fuoco, pronto intervento, celere e un considerevole numero di digos. Non
ci è sfuggito il ghigno sotto i baffi di qualcuno dei suddetti, mentre
si faceva allusione al sabotaggio: esattamente come i bambini quando non
riescono a mentire.
È chiaro l'atto intimidatorio cui siamo di
fronte. Questa è la sicurezza su cui si appoggiano per difendere la loro
legalità. Minacce, persecuzioni, controllo assiduo contro tutti quelli
che portano avanti lotte contro i loro schemi, al di fuori delle loro
leggi, come quelli che hanno deciso di far rivivere un posto abbandonato
dal comune: una palazzina lasciata alla polvere, dalle lunghe attese
della burocrazia, dove gli spazi divengono anni di ombre disseminate nel
cantiere permanente della città. Questo spazio è stato invece riaperto,
riempito di vita e possibilità, restituito a chiunque voglia
partecipare e organizzarsi in maniera orizzontale. Ma ciò per loro è
considerato illegale e va combattuto con tutti i mezzi necessari.
Non
è un episodio nuovo di come sono soliti agire, per come abbiamo
imparato a conoscerli, tanto a Bologna quanto in Val Susa. Camper
incendiati, vetri infranti e gomme bucate alle macchine, minacce e mani
in faccia, manganelli e gas tossici, Hamid Ben Hassen ammazzato da un
carabiniere la sera di Pasqua a Ravenna, per citare solo il più recente.
In
questi giorni di aprile in cui si commemora la resistenza antifascista,
non possiamo dimenticare che il fascismo agì in principio proprio con
le squadracce del potere, che potevano procedere indisturbate e
ammazzare gli individui scomodi, grazie soprattutto al silenzio dei più.
Sgomberandoci
con l'utilizzo delle forze dell'ordine il Comune come la Provincia si
rendono complici di metodi e pratiche fascisti.
Sta a noi liberare i
nostri quartieri dalla minaccia terrorista che lo Stato e le forze
dell'ordine esercitano tramite l'uso della violenza, per reprimere o
eliminare chi alza la testa contro la devastazione delle proprie terre e
lo sfruttamento delle proprie vite.
Chiamano noi terroristi, ma in nome della sicurezza attentano ogni giorno alle nostre vite.
OCCUPANTI NO TAV VIA LIBIA 67 - BOLOGNA
http://www.informa-azione.info/bologna_chi_sono_i_terroristi
sabato 21 aprile 2012
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