iceviamo e diffondiamo:
Eh sì, una "stringata e mesta velina"
è davvero troppo poco per descrivere il senso della sentenza del 15
maggio. Raccogliamo volentieri l'invito a dire due parole in più.
Cominciamo dalle buone notizie: la raffazzonata montatura contro i 19 anarchici di Firenze
ordita dalla Digos e dalla pm Pietroiusti è miseramente caduta. Nessun
riconoscimento del reato di associazione sovversiva, dell'aggravante
eversiva e terroristica, dell'accusa di possedere armi da fuoco mai
ritrovate, delle ridicole intercettazioni e delle loro grottesche
interpretazioni. Caduta - per l'unico compagno che ne era imputato -
l'accusa di aver preso parte all'irruzione negli uffici Enel del
settembre 2006. Caduta anche l'accusa - penalmente piuttosto rilevante -
di "attentato ai diritti politici dei cittadini" per le scritte sui
seggi elettorali delle primarie PD.
Tuttavia, sul poco che è
rimasto in piedi, non si può certo dire che giudici e giurati ci siano
andati leggeri. A parte 3 compagni prosciolti da ogni accusa, 13
compagni sono stati condannati a 14 mesi di reclusione per l'occupazione
del vecchio Panico di piazza Ghiberti, due compagni sono stati
condannati rispettivamente a 16 e 20 mesi, un altro ancora a 3 mesi.
Tutti senza condizionale, anche gli incensurati. Quasi 20 anni di galera
per l'occupazione di una casa e 20 seggi imbrattati, più 5000 euro di
risarcimento all'ex sceriffo-assessore Cioni che i tribunali fedeli al
PD non permettono, con tutta evidenza, di sbeffeggiare.
Il perché
di tanto accanimento non è difficile da capire. Questa inchiesta, fino
ad oggi, ha prodotto un unico effetto a Firenze: dimostrare che l'unico,
vero TERRORISTA E' LO STATO, quello Stato che una volta di più ha
dimostrato di poter usare ogni mezzo per sbarazzarsi di alcuni suoi
nemici giurati. Condannarci per "terrorismo" era insostenibile.
Distribuire due decenni di galera alla gentaglia che protesta senza
autorizzazione, che occupa case e piazze, che imbratta i seggi del
partito-Stato di Firenze, che odia gli sbirri e sbeffeggia i potenti,
no, purtroppo non è insostenibile. E' perfettamente coerente con la
logica di questi tempi infami, che vedono gli uomini di Stato e Capitale
sguazzare nell'arroganza e nell'impunità, mentre tutti gli altri devono
solo strisciare in silenzio.
In un modo o nell'altro dovevano
farci scontare il nostro essere anarchici, la nostra assenza orgogliosa
dalle aule del tribunale, la complicità che ci unisce e non ci fa mai
fare passi indietro, l'aver contestato con forza il processo
trasformando le udienze in occasioni di lotta e di denuncia.
Non
sarà certo una condanna di più a farci cambiare strada. I tempi sono
duri e non siamo certo i soli a prendere colpi dallo Stato.
Sempre meglio prenderli in piedi che in ginocchio, poco ma sicuro. Continueremo a cercare occasioni per restituirli al mittente.
alcuni dei processati
http://www.informa-azione.info/firenze_cade_il_270_bis_pesanti_condanne_per_occupazione_e_deturpamento_sulla_sentenza_del_15512
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