tratto da Contropiano.org
Tra le imprese molto
rilevanti nella costruzione della Tav Torino Lione ci sono la CMC e la
CCC tra le Coop e il gruppo Ligresti che è azionista importante di
Impregilo, general contractor della Torino Lione. Tutti indagati. Le
imprese locali tagliate fuori. In crisi il fronte “Si Tav”.
Ad oggi sappiamo, volendo
sorovolare sulle vecchie indagini relative alla Tav tra Roma e Napoli,
che la CCC ha il suo vice Presidente indagato per lo scandalo Penati e
il suo Presidente indagato per lo scandalo del Civis a Bologna.
Salvatore Ligresti è stato già condannato a 28 mesi per Tangentopoli;
nel 2008 viene indagato a Firenze per corruzione. Da ieri Ligresti è
indagato dalla Procura di Milano per aggiotaggio. Inoltre Unipol, tra i
cui azionisti importanti ci sono CCC e CMC, sta cercando in questi
giorni a tutti i costi di integrare FONSAI, controllata dal Gruppo
Ligresti. Shakespeare avrebbe esclamato “C’è del marcio in Danimarca!”
Ora ci chiediamo: si difendono gli interessi collettivi a mettere su la
TAV o si difendono gli interessi di alcuni plurindagati e/o
pregiudicati? Tra l’altro oggi il quotidiano La Stampa – da sempre
sostenitore a oltranza della Tav – mette nero su bianco tutte le sue
preoccupazioni: “Uno dei capisaldi del fronte Sì Tav – le ricadute sul
territorio e il coinvolgimento delle imprese locali – rischia di
infrangersi di fronte alle esigenze economiche dei grandi gruppi del
settore edile pronti ad assegnare lavori ad aziende di altre regioni pur
di risparmiare qualche migliaio di euro. Il tutto alla faccia di una
legge regionale – la Cantieri, Sviluppo. Territorio – approvata
appositamente per rafforzare la presenza di imprese locali nei grandi
lavori e che adesso il governo Monti vorrebbe applicare in tutta Italia
negli appalti infrastrutturali” scrive oggi il giornale della Fiat.
A questo punto viene
legittimamente da chidersi se la polizia presente in forze in Val di
Susa e le militarizzazione del territorio sino schierati veramente per
la tutela degli interessi pubblici e della “legalità” o, del suo
contrario Sarebbe curioso se la Polizia Giudiziaria di Milano nei
prossimi giorni facesse dei sopralluoghi proprio nel Sancta Sanctorum
dei costruttori della Val di Susa alla ricerca di fatti e prove. Sarebbe
decisamente imbarazzante per il fronte “Si Tav”. Servirebbe un arbitro –
saggio e neutrale – che fischiasse per lo meno il time-out in questa
partita dai risvolti sempre più inquietanti. Il movimento No Tav e la
gente della Val di Susa sembrano essere gli unici ad aver capito
esattamente il gioco.
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