Tra le misure annunciate nei giorni scorsi, l'inasprimento delle sanzioni contro la violenza di strada con l'applicazione della legislazione anti-terrorismo progettato per trattare i casi di kale borroka dei Paesi Baschi, e il rapporto diretto instaurato con gli scontri a Barcellona, durante lo sciopero del 29-M. Un'altra proposta è quella di caratterizzare la resistenza passiva o fortemente attiva come "attacco contro l'autorità." Questo è un chiaro riferimento alle proteste studentesche del Movimento di Valencia e al movimento degli indignados. Si vedrebbe, quindi, che verrà considerato "reato di appartenenza a una organizzazione criminale", coloro che diffondono via Internet e reti sociali, le chiamate per le proteste, che riguardano tutti coloro che "protestano e compromettano seriamente l'ordine pubblico", che riguarda tutti coloro a cui è stato notificato il divieto di frequentare i locali, nonostante l'avvertimento della polizia.
Sarà incluso anche "tutte le forme di aggressione", ovvero gli attacchi violenti contro un ufficiale di polizia, comprese minacce e intimidazioni, e comportamenti sinonimi o lancio di oggetti pericolosi. Un'altra misura considerata, sarà la circostanza aggravante nell'aver commesso atti di violenza in queste manifestazioni o raduni. Sarà considerato reato il fatto di entrare in istituzioni pubbliche o impedire l'accesso ad esse. Di conseguenza, la quantità di danni registrati sarà esteso non solo a quelli commessi in queste istituzioni, ma anche quelli causati dall'interruzione di pubblico servizio.
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