Ennesima
spedizione punitiva, ieri, dei fascisti del terzo millennio. Vittime
della violenza squadrista di Casapound sono stati i frequentatori di un
circolo antifascista di Parma. La cronaca dei fatti in un articolo de Il
Fatto Quotidiano che, come spesso avviene sulla stampa 'democratica'
legalista/giustizionalista, non riesce a fare a meno di parlare di
'rissa' e di riportare il punto di vista dei picchiatori...
Silvia Bia, Il Fatto Quotidiano 13 maggio 2012
Cocci di
bottiglie rotte e qualche auto danneggiata. Sono i resti
dell’aggressione che un gruppo di militanti di CasaPound Parma ha messo
in atto ieri sera in via Carmignani di fronte al circolo Arci Minerva,
sede in cui solitamente si ritrova il Comitato antifascista Montanara.
Gli scontri
sono cominciati poco prima delle 20 dopo attimi di tensione che si
erano protratti per tutta la giornata alla presenza delle forze
dell’ordine. Da una parte la festa per l’inaugurazione della sede di
CasaPound, che si trova proprio nel quartiere Montanara, dopo i lavori
di ristrutturazione; dall’altra gli antifascisti, che difendono la
tradizione “rossa” della zona e da anni chiedono un provvedimento contro
la presenza dell’associazione.
Secondo le
ricostruzioni, dopo che la polizia si è allontanata, una trentina di
militanti dalla sede di via Jacchia si sono diretti in via Carmignani
armati di cinghie e bottiglie, e hanno cominciato ad aggredire le
persone che si trovavano davanti al circolo Minerva, minacciando alcuni
ragazzi e lanciando pietre e bastoni. “Mi hanno raccontato che sono
tornati apposta per sfidarci, alcuni sono anche entrati nel circolo –
racconta amareggiato il presidente Paolo Angelini – e hanno cominciato
ad aggredire le persone che si trovavano davanti all’ingresso”.
A
rispondere all’attacco sono stati i frequentatori del circolo, molti dei
quali militanti del Comitato antifascista Montanara. Nella rissa alcune
persone sono cadute a terra, anche se non ci sarebbero feriti gravi, ma
la paura per i presenti è stata tanta. E tanto è stato lo sconcerto
della senatrice del Pd Albertina Soliani, coinvolta negli scontri, che
per prima ha avvertito la questura, informando le forze dell’ordine di
quello che stava accadendo. La senatrice ha promesso di presentare
un’interrogazione al ministero degli Interni per chiedere la chiusura
della sede dell’associazione nel quartiere ed ha auspicato che il futuro
sindaco di Parma, che sarà eletto lunedì prossimo, si attivi per
questo.
Dopo
l’aggressione la sede di CasaPound è stata perquisita dalle forze
dell’ordine e sono in corso indagini sull’accaduto per accertare
responsabilità. Ma i militanti dell’associazione si difendono,
giustificando il loro attacco in un atto di difesa che sarebbe avvenuto
dopo “l’assalto a colpi di bottiglia contro l’auto di un militante di
CasaPound Italia scatenato da militanti della sinistra estrema durante
l’inaugurazione della sede del movimento appena ristrutturata a Parma.
Hanno cercato ancora una volta di intimidirci con la violenza – spiega
Pier Paolo Mora, responsabile provinciale di CasaPound Italia Parma –
mancato questo risultato hanno provato a girare mediaticamente la cosa
contro di noi”.
Era stato
il sindaco Pietro Vignali nel 2009 a far aprire la sede di CasaPound nel
quartiere Montanara, di tradizione storicamente antifascista,
nonostante le numerose polemiche dei residenti e delle associazioni
della zona. Da allora si sono susseguite manifestazioni e richieste
ufficiali di chiusura senza esito, anche se il livello di tensione nel
quartiere ha più volte rasentato lo scontro.
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