http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_14/cancellieri-tav-terrorismo_7fd43846-9dbb-11e1-99ad-758cf3da80f7.shtml
Il ministro dell'Interno: «Lavoreremo anche per il Piemonte» Manganelli: «Dobbiamo gestire le tensioni sociali»
Il ministro dell' Interno Anna Maria Cancellieri (Ansa)
MILANO - «La Tav è la madre di tutte le preoccupazioni.
Lavoreremo anche per il Piemonte»: ha affermato il ministro
dell'Interno, Annamaria Cancellieri parlando con i giornalisti ad
Alessandria. E della sfida al terrorismo ha aggiunto: «Abbiamo le
idee chiarissime, però non è il caso di farne adesso l'analisi. Tutto
verrà deciso nel Comitato Nazionale di giovedì. Qualsiasi anticipazione -
ha aggiunto il ministro dell'Interno - non solo non sarebbe seria ma
non sarebbe nemmeno supportata dall'analisi che stiamo facendo sul
territorio».
LE REPLICHE- Ma il binomio Tav e terrorismo non piace. E crea
subito polemica. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione
comunista: «Le parole del ministro dell'Interno Cancellieri che parla, a
proposito di terrorismo, della Tav come della "madre di tutte le
preoccupazioni", sono vergognose: la Val di Susa non è un problema di
ordine pubblico e nulla ha a che fare con il terrorismo. I No Tav dicono
da sempre "no" ad ogni forma di violenza: il problema è la
militarizzazione della valle, semmai. Serve una forte lotta dello Stato
contro il terrorismo ma nessuna strumentalizzazione delle lotte
sociali». Non si fa attendere la risposta del Movimento No Tav alle
dichiarazioni del ministro Cancellieri ad Alessandria. «Certo che per
loro lo è - dichiara Alberto Perino, tra i volti noti dell'attivismo
della valle di Susa - perchè è la loro cassaforte. Ma il Tav è anche la
madre di tutte le nostre preoccupazioni perchè noi non vogliamo che si
faccia. In questi ultimi giorni si fanno pericolosi parallelismi tra il
movimento No Tav e la lotta armata. Noi rimandiamo tutto al mittente
perchè queste cose non ci toccano e, anzi, ci fa pensare che dietro
tutto questo ci sia la mano dei Servizi. Noi di questo Stato non ci
fidiamo»MANGANELLI - «Il terrorismo è finito con le Brigate Rosse, ora c'è una rigurgito che avevamo ampiamente previsto. Dobbiamo però gestire le tensioni sociali» ha invece dichiarato detto all'Adnkronos il capo della Polizia, Antonio Manganelli, a Caltanissetta per partecipare a un incontro sulla legalità dei bambini.
GALESI - Intanto sul web giunge un documento scritto proprio dal brigatista Roberto Morandi, condannato all'ergastolo per gli omicidi di Marco Biagi e Massimo D'Antona, nel quale l'estremista scrive di voler «rendere onore al compagno Mario Galesi, dirigente rivoluzionario militante delle Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente, caduto nove anni fa combattendo per il comunismo». Galesi venne ucciso il 2 marzo 2003, su un treno nei pressi di Arezzo, nella sparatoria in cui morì anche il sovrintendente della Polfer Emanuele Petri.
Nessun commento:
Posta un commento