lunedì 14 maggio 2012

Cancellieri: "Tav madre di ogni preoccupazione" Poi rettifica, ma No Tav e Val Susa insorgono

--estratto dal giornale borghese La Repubblica 14 maggio 2012
http://www.repubblica.it/politica/2012/05/14/news/cancellieri_esercito_e_terrorismo-35114312/?ref=HRER2-1

TERRORISMO

Cancellieri: "Tav madre di ogni preoccupazione"
Poi rettifica, ma No Tav e Val Susa insorgono

Il ministro parla della minaccia terrorista quando, ad Alessandria, fa riferimento all'Alta Velocità. Paolo Ferrero: "Parole vergognose". Cancellieri precisa: "Preoccupazione legata solo alle opere da realizzare". Sull'uso dei militari, il ministro parla di "razionalizzazione" delle forze disponibili per fronteggiare la nuova minaccia eversiva. Camusso: "Terrorismo strumentalizza disagio sociale". Bonino: "Vanificazione della politica produce effetti collaterali". Manganelli: "Rigurgito ampiamente previsto"

ROMA - Dopo il ferimento del manager dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, non aveva esitato nell'affermare che l'uso dell'esercito in funzione antiterrorismo è una concreta possibilità. Oggi, in visita a Pavia, il ministro fa alcune precisazioni. L'impiego dei militari per soffocare sul nascere il timore di nuovi anni di piombo non comporterà un incremento delle forze: "A meno che non dovessero succedere fatti particolari come quelli che abbiamo visto", spiega il ministro, verranno impiegate quelle già a disposizione, "con una razionalizzazione".

Il ministro Cancellieri sembra poi aprire uno spiraglio sulle riflessioni successive all'agguato al dirigente Ansaldo quando, ad Alessandria, parla di "Tav madre di tutte le preoccupazioni. Lavoreremo anche per il Piemonte". Parole che fanno insorgere Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista: "Le parole del ministro sono vergognose: la Val di Susa non è un problema di ordine pubblico e nulla ha a che fare con il terrorismo. I no tav dicono da sempre 'no' ad ogni forma di violenza: il problema è la militarizzazione della valle, semmai".

Il movimento No Tav si fa sentire in rete, suoi social network, per additare nella posizione del governo il tentativo di criminalizzare i movimenti di resistenza sociale, proprio alla vigilia di un week end di protesta in Val Susa, dal 18 al 20 maggio. "Dichiarazioni assolutamente fuori luogo" anche
per il presidente della Comunità montana Valle di Susa e Val Sangone, Sandro Plano, "perché tutto il movimento No Tav, anche sotto la spinta degli amministratori, non ha mai assunto connotazioni terroristiche anche se, a volte, le manifestazioni sono un po' uscite dalle righe.

Il polverone è ormai sollevato quando giunge la precisazione di Anna Maria Cancellieri via AdnKronos: "La Tav è la madre di tutte le preoccupazioni per i problemi legati alle opere da realizzare, alle necessità dei Comuni e alle rivendicazioni delle comunità locali", spiega il ministro dell'Interno, precisando che si tratta di una preoccupazione non legata in alcun modo al rischio terrorismo. Dunque, solo "grande attenzione" ai problemi legati alla realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione.

Sull'attendibilità della pista anarchica in merito al ferimento di Adinolfi, il ministro Cancellieri ha ricordato che sono "gli inquirenti ad averne riconosciuto l'attendibilità". Quanto alle misure da adottare per proteggere in futuro gli obiettivi dei terroristi, la Cancellieri ha affermato all'Adnkronos che "bisognerà lavorare più di intelligence che con le scorte". Sull'individuazione delle persone e dei luoghi da sottoporre a tutela, "le prefetture - ha riferito il ministro - sono già al lavoro per fare uno screening e individuare gli obiettivi sensibili. Giovedì valuteremo, - ha proseguito il ministro - intanto tutte le Prefetture si sono attrezzate e si stanno organizzando. Giovedì faremo un'assemblea generale, ma non lanciamo allarme per situazioni emergenziali".

Giovedi, dunque, la rinuone del Comitato per l'ordine e la sicurezza, ma secondo fonti qualificate interne ai servizi, citate da AdnKronos, la nuova fase dei movimenti anarchici non ha colto impreparata l'intelligence, che aveva già monitorato il rischio. Anche in queste ore, apprende l'agenzia, la minaccia delle organizzazioni eversive è oggetto di continue riunioni dei servizi di sicurezza e degli apparati di polizia. Si seguirebbero in particolare "i filoni di approviggionamento economico" delle organizzazioni, per verificare finanziamenti ed eventuali "collegamenti di solidarietà internazionale ed europea". Si tratta ora di vedere, rimarcano le fonti, se il fronte eversivo sia composto da cellule isolate o sia invece legato a un progetto "di più ampio respiro" della galassia eversiva e anarchica.

Intanto, per dire "no" al terrorismo e a ogni forma di violenza, alla Ansaldo di Genova i lavoratori hanno scioperato 1 per due ore. E da Genova, a margine dell'assemblea dei quadri e delegati della Fillea, arriva anche il messaggio di Susanna Camusso. "Le tensioni sociali sono figlie della difficoltà economica, ma il terrorismo non è figlio del disagio sociale, il terrorismo strumentalizza il disagio sociale - dichiara la leader Cgil -, non è una risposta né gli si può dare questa giustificazione". Per quanto riguarda, invece, il movimento dei lavoratori, "il tema è quello di alzare la guardia, di non concedere nessuna attenutante - sottolinea con forza Camusso - perché è evidente che, nella storia, il terrorismo ha solo danneggiato i lavoratori, le loro conquiste, e soprattutto la democrazia del Paese".

Ma l'Italia, avverte la segretaria generale della Cgil, ha la necessità "di ricostruire una sua capacità di intelligence e di indagine rispetto a un fenomeno che, in qualche modo, pensando che fosse in esaurimento, non è stato al centro dell'attenzione".

Sembra indirettamente dissentire con quest'ultima affermazione della Camusso il capo della polizia, Antonio Manganelli, che da Caltanissetta parla di "terrorismo finito con le Brigate Rosse, ora c'è una rigurgito che avevamo ampiamente previsto", come dichiara all'Adnkronos a margine di un incontro sulla legalità. "Dobbiamo gestire le tensioni sociali - aggiunge Manganelli -, ma il problema della piazza non ha nulla a che fare con il terrorismo. Ci sono ragioni che portano i manifestanti a esprimere il dissenso in piazza e noi a gestire, con la mediazione e il buon senso, con serenità questo malcontento per non alimentare le tensioni". "La stagione del terrorismo è chiusa - conclude il capo della polizia - e sarei molto cauto ad affermare il contrario".

Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, "non bisogna sottovalutare il fenomeno che può presentarsi in forme nuove, anche in forme molecolari, ma non per questo meno aggressive e pericolose. E' chiaro che nel disagio sociale queste formazioni cercano l'acqua nella quale nuotare. Bisogna stare molto attenti anche alle parole che si dicono, perché non bisogna dare alibi".

Anche il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti, manda un chiaro messaggio, a chi trama nell'ombra: "Se qualcuno scommette sulla debolezza dello Stato ha fatto una scommessa perdente", dichiara il magistrato a margine di un dibattito al Salone del Libro di Torino.

Nel dibattito interviene anche Emma Bonino. "Mi ricordo gli anni del terrorismo - afferma la senatrice dei Radicali -, niente è mai uguale, ci possono essere similitudini ma in ogni caso la mia impressione è che alla fine è proprio la vanificazione della politica che produce effetti collaterali. La parte più violenta è la parte più preoccupante, ma a volte le forze politiche rischiano di soffiare sul fuoco senza rendersi conto che poi non possono spegnerlo quando decidono loro". "Trovo irresponsabile questo meccanismo - aggiunge Bonino - e mi auguro che chi soffia sul fuoco si ponga qualche domanda in più. Ogni politica ha l'antipolitica che si merita, mi pare di aver sentito dire".



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