martedì 15 maggio 2012

La comune di Lione

Si ringrazia per la traduzione (A)rete nei Cireneaici

Il 28 settembre 1870 a Lione, venne proclamata la Federazione Rivoluzionaria dei Comuni dal balcone del Municipio.
Sei mesi prima della Comune di Parigi, fu a Lione che si creò il"Comitato Centrale per la salvezza della Francia," e la "Federazione Rivoluzionaria dei Comuni". Venne affermato, con questo spirito comunardo, l'importante ruolo svolto dal popolo.
Il 20 luglio 1870, il secondo giorno della guerra tra Francia e Prussia, una manifestazione pacifica del popolo lionese, animata dalla Prima Internazionele sfila fino alla Sala di Terreaux.
Il 4 settembre 1870, Lione proclamò la Repubblica prima ancora che a Parigi venisse proclamata: alle 10 del mattino, la bandiera rossa venne issata sulla torre del Municipio (che vi rimarrà fino al 4 marzo 1871). Un comitato di salute pubblica, composta da repubblicani e da qualche militante dell'Internazionale, pubblicò un manifesto in cui veniva decretata la caduta del potere e dell'impero e il sequestro del municipio. Il 6 settembre Challemel Lacour, che era stato nominato prefetto del Rodano da parte del governo della difesa nazionale, era arrivato a Lione. L'8 settembre, 10 commissari vennnero designati per essere gli "intermediari del popolo lionese dentro il comitato di salute pubblica". Richard Albert, Louis e Victor Jaclard Andrieux, che ne fanno parte, sono delegati al governo a Parigi per discutere con loro sulla rivolta di massa contro i prussiani. Andrieux, il cui unico desiderio era il ritorno all'ordine, tornò da Parigi con il titolo di procuratore a Lione. Richard Albert, nel frattempo, era tornato con il generale Cluseret, nominato comandante del Rodano e con gli organismi di volontariato dei cecchini del sud.


Bakunin era arrivato a Lione il 15 settembre. Si lamentava di vedere collaborazione con l'Internationale Republicana, e preparava una rivolta con tutti i suoi amici lionesi dell'Internazionale.

La prima "Comune di Lione"
Così, a Lione, 17 settembre 1870, durante un incontro pubblico, il principio di un "Comitato Centrale della/per la salvezza della Francia" era stato deciso. Durante un altro incontro, i membri eletti furono Lunkiéwicz e Ozeroff di Mikhail Bakunin. Camille Camet era il segretario.
Bakunin tenne riunioni segrete per Guillotière, dove molti membri della Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIT) e rivoluzionari vi parteciparono, come il meccanico Adrian Schettel o Saignes Eugene.

Il Comitato Centrale della/per la salvezza dalla Francia, che aveva in mezzo dei delegati provenienti da diverse parti della città, mostrava grande attività, quale la pubblicazione di manifesti e si moltiplicavano le riunioni pubbliche. Il coordinamento ben presto si istaura tra i gruppi rivoluzionari, le organizzazioni di lavoratori e milizie cittadine e il piano di un'insurrezione a Lione venne messo in pratica.

Il 26 settembre, nella Sala della Rotonda, a Brotteaux, durante un incontro tenuto di fronte a 6.000 persone, venne affermato che era urgente imporre un impronta forte, con la pena di morte contro i ricchi fuggitivi, la destituzione di tutti gli ufficiali, e che prima di tutto, doveva cessare l'attività del prefetto del municipio Challemel Lacour e del Consiglio comunale.
Si lesse davanti a tutti il manifesto rosso, che sarà incollato per tutta la città. Nel testo si acclamava:

Federazione Rivoluzionaria dei Comuni.
La situazione disastrosa in cui si trova il Paese, l'impotenza dei poteri uffficiali e l'indifferenza delle classi privilegiate hanno messo la nazione francese sull'orlo dell'abisso.
Se il popolo rivoluzionariamente organizzato non vede il momento di agire, il suo avvenire è perduto, la rivoluzione è perduta, tutto è perduto. Ispirato dall'immensità del pericolo e considerando che l'azione disperata del popolo non può essere ritardata di un solo istante, i delegati del comitato di Federazione della salvezza della Francia, riuniti al Comitato Centrale, propongono di adottare le seguenti deliberazioni :
- La macchina amministrativa dello Stato e di governo, è diventata impotente, quindi è abolita!
- Tutti i tribunali civili e penali sono sospesi e sostituiti dal giudizio del Popolo!
- Il pagamento delle tasse e mutui è sospeso e sostituito in tutti i comuni da commisioni/contributi per i comuni federati, prelevata sulle classi ricche in proporzione al bisogno di salvezza della Francia.
- Ogni Responsabile di Comitato del dipartimento invierà due delegati per formare la convenzione rivoluzionaria di salvezza della Francia
- Lo Stato, non può più intervenire nel pagamento dei debiti privati.
- Tutte le organizzazioni esistenti comunali sono sciolte e sostituite, in tutti i comuni, dai comitati di salvezza della Francia, che esercita tutti i poteri sotto il controllo immediato del Popolo.
- La Convenzione si riunirà immediatamente al municipio della città di Lione, come seconda città della Francia, e che è quella che ha la potenza a portata di mano per difendere vigorosamente il Paese.
Questo accordo, sostenuto da tutto il popolo, salverà la Francia.
Chiamata alle Armi!
Lione, 26 settembre 1870
Dichiarazione firmata da 26 nomi, da:
Richard Albert, Michael Bakunin, Gustave White, Saignes, Palix (Lyon), Rajon (Tarare), A. Bastellica (Marsiglia), Dupin (St Etienne) ...

Alla chiamata di questo movimento che era molto popolare, risposero, il 28 settembre 1870, diverse migliaia di lavoratori che condussero una manifestazione a Place Bellecour. A causa della diminuzione del salario giornaliero del cantiere di progettazione e costruzione delle fortezze, i lavoratori reclamavano di mantenere la giornata lavorativa a 3 franchi e un premio di 1,25 franchi nel cantiere nei giorni di pioggia quando il lavoro non era possibile. Rivolgendosi a una delegazione del municipio, in realtà non trovarono dei veri interlocutori. Fu allora che un centinaio di uomini, in tutta facilità, forzarono una porta laterale del municipio, ed entrarono con Saignes, Bakunin, Richard, Bastelica e gli altri membri del Comitato.

Dal balcone, Saignes lesse di nuovo il manifesto con l'acclamazione della folla che stava crescendo sempre di più; il consenso era generale in tutta la piazza di Terreaux. Saignes Cluseret venne chiamato "comandante in capo degli eserciti rivoluzionari e federativi". Cluseret, responsabile per la chiamata alle armi della Guardia Nazionale della Croix-Rousse, chiese loro di andare al municipio, ma senza armi. Bakunin attribuì il fallimento del movimento a questo "tradimento" e "vigliaccheria" di Cluseret. I lavoratori, riuniti alla piazza di Terraux, infatti, si troveranno disarmati di fronte ai soldati della Guardia Nazionale dei quartieri borghesi, che entreranno ben armati nel cortile del municipio, e ciò causerà il fallimento di questa rivolta popolare e della prima "Comune di Lione"

Seconda rivolta
Nella primavera del 1871, molti attivisti e ribelli sconosciuti parteciparono a queste rivoluzioni locali, soprattutto a Lione. Queste brevi insurrezioni erano avvenute in due fasi. Dal 22 al 25 marzo 1871, la scena si svolge al Municipio, mentre quello del 30 aprile e 1° maggio 1871, più sanguinosa, si svolse in un sobborgo di Guillotière.

Manifesto della proclamazione del Comune di Lione 22 Marzo 1871.
Nella notte del 22 e 23 Marzo, il Municipio era stato nuovamente riempito come il 28 settembre 1870, dai membri dell'ex comitato di salvezza pubblica, del Comitato Rivoluzionario del Guillotière e di 18 battaglioni dei 24 Comitati centrali della Guardia nazionale. Una commissione si era installata. E il 23 marzo 1871, Bakunin era nuovamente sul balcone del municipio di Lione, in piazza Terreaux, lanciando un appello alla rivoluzione mondiale. Aveva con sé tutti i lavoratori della Prima Internazionale.
Fece una lettura politica chiamando Lione come la capitale mondiale del socialismo.

Il 25 marzo, intanto, si era fatta una scoperta sottile per contrastare la Comune di Lione; Hénon, il primo sindaco di Lione della Terza Repubblica, aveva fatto mettere dei cartelli che annunciavano l'accoglienza solenne dell'eroe in armi di Belfort, che aveva resistito con onore come prigioniero dei prussiani. E da qui che con una forza formidabile che Lione divenne nota come la Comune di Lione, spontanea e disordinata, che si affacciava tranquillamente senza paura.

La Guillotière
La bandiera rossa, tuttavia, aveva continuato a fluttuare sul municipio di Guillotière. Il 30 aprile, dopo una chiamata per boicottare le elezioni, il municipio di Guillotière (Place du Pont) venne occupato da guardie nazionali per impedire l'accesso alle urne con la complicità della maggioranza della popolazione. Le barricate erano state erette in Grand rue de la Guillotière e corso Brosses ( attuale corso Gambetta) L'esercito arrivava a Perrache, per ordine del prefetto Valentin, di fronte a una folla di 20.000 -25.000 persone che gridavano "Non sparate! Alziamo le mani in aria! Questo marzo è costato molto al popolo! "e' allora che due colonne di fanteria, uno per il ponte di Guillotière con Valentin a capo, e l'altra per la rue di Marsiglia con Andrieux a capo, attaccarono per disperdere i manifestanti intorno alle 19:45. Gli insorti combatterono in risposta da dietro le barricate e la battaglia durò fino alle ore 23, quando l'esercito e l'artiglieria cercarono di abbattere le porte della Mairie de la Guillotière. Si conteranno una trentina di morti. La mattina del 1° maggio 1871, il giorno si levò sul massacro di piazza du Pont.

Alle Croix-Rousse, una barricata fu eretta nella rue de Cuire, ma era priva di difensori e venne distrutta il 30 aprile intorno alle 13:30. Invece, le barricate della Grand Rue de la Guillotière avevano tenuto la posizione fino alle 11:20 del 1 ° maggio, dove si ebbero molti feriti e almeno 13 morti: la più anziana fù Michel Revol di 63 anni, il più giovane fù Joseph Geoffray di 18 anni, tessitore alla Croix-Rousse
La Guillotière incarnava il quartiere della classe operaia e sede della Croix-Rousse.


http://ienaridensnexus.blogspot.com/2012/05/la-comune-di-lione.html

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