Nelle ultime settimane, il giornalista Pier Vittorio Buffa de
L’Espresso (arrestato nel 1982 per aver allora rivelato l’uso
sistematico della tortura nella guerra dello stato contro la lotta
armata) è tornato sull’argomento, intervistando Salvatore Genova,
l’unico poliziotto che abbia confermato l’uso di pratiche come il
waterboarding, delle botte ripetute, e delle violenze sessuali contro
“terroristi/e rossi/e” per obbligarli a parlare.
Questa mattina, lo spazio redazionale di Radio Blackout
ha affrontato questa vicenda rimossa della storia italiana con uno dei
protagonisti della lotta armata e che subì per primo queste infamie
(Enrico Triaca) e con Paolo Persichetti che ha avuto il merito di
parlarne in maniera approfondita e puntuale sul suo blog.
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La testimonianza di Enrico Triaca, uno dei primi torturati
“sistematici” da parte della “squadretta” capeggiata da Nicola Ciocia,
noto alle vittime con il nome di dott. De Tormentis. E’ il 1978, quando
Enrico, considerato il “tipografo” delle BR viene incappucciato e di lui
si perdono le tracce per circa un mese, diventando letteralmente un
desaparecido.
Subisce una serie di torture terribili, in particolare il sistematico
utilizzo del waterboarding sino a che, temendo che morisse, interrompono
la pratica. Lo ritroviamo quindi in carcere, in una cella di isolamento
del penitenziario di Civitavecchia. Qui inizia il suo calvario
detentivo, tra pressioni per spingerlo a collaborare e periodi
lunghissimi di isolamento totale. Enrico non cede al “trattamento” di
spersonalizzazione e annichilamento umano e politico. Altri mollano,
come Alberto Buonoconto che si suicida a cinque anni dalle torture e lo
stesso Enrico ci confessa di aver valutato, come extrema ratio l’ipotesi
del suicidio. Altri ancora si piegheranno alla collaborazione.
Ciliegina sulla torta di questa storia di “straordinaria”
amministrazione statale è il mandato di cattura per calunnia che Triaca
riceve in carcere all’indomani della denuncia, al magistrato Achille
Gallucci, delle torture subite.
Ascolta l’intervista con Enrico Triaca
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Affrontiamo con Paolo Persichetti, esponente dell’ultima fase della
storia BR, estradato dalla Francia nel 2002 dopo una lunga latitanza, il
nodo delle torture di stato che a tratti riaffiorano nella storia del
nostro paese e che rimangono un nodo fondamentale che le istituzioni si
rifiutano di riconoscere e che dunque, in momenti particolari della
storia italiana, ritornano come “operazione sistematica” (si tratti
degli anni della guerriglia in Italia o del dopo-G8 di Genova). Tali
episodi sono da interpretare nel quadro di una copertura a vari livelli
che include il politico (nel quadro di un “compromesso” bipartisan), poi
il giudiziario e non ultimo il mediatico
Ascolta l’intervista con Paolo Persichetti
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Le interviste di Pier Vittorio Buffa a Salvatore Genova:
http://espresso.repubblica.it/multimedia/home/31677707 (video)
Così torturavamo i brigatisti‘ (testo)
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Per ulteriori approfondimenti, segnaliamo soprattutto il materiale e
gli articoli molto puntuali che potete trovare sui blog di due compagn*,
insorgenze (di Paolo Persichetti) e baruda (di Valentina Perniciaro)
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