venerdì 18 maggio 2012

Dichiarazione di Theofilos Mavropoulos, testimone durante l’udienza del 16 maggio del processo contro la CCF

Una pagina, una pallottola”
traduzione dalla versione in spagnolo
Crescendo in una società di sottomissione, rinuncia, ipocrisia, infamia e stasi, ho avvertito l’urgenza di vivere la mia vita come un essere umano e non un numero. Esser il protagonista della mia vita e non un passante. Soddisfare TUTTI i miei desideri qui e ora, ed evitare la palude di una attesa passiva. Così ho cercato di trovare una nuova strada, lontano dalla caccia senza fine per il potere.
Mi son subito reso conto che l’unico modo in cui uno può vivere senza il potere è quello di rivolgersi contro di esso. Contro le istituzioni, contro la società, contro le relazioni e le percezioni che emanano quella perversione umana per il desiderio che la gerarchia esista.
Indubbiamente il nemico, il Potere, ha una base sia spirituale che materiale. Questo significa che ha a sua disposizione i sudditi decisi a difenderlo con una violenza materiale, ma ha anche dei seguaci che diffondono l’ossessione autoritaria su tutto il tessuto sociale.
Così, durante i secoli della storia umana, il Potere si sviluppava in seguito a delle guerre distruttive e fiorenti civiltà, giungendo fino al suo attuale aspetto globalizzato ed avendo nel suo curriculum l’esperienza di migliaia di anni per corazzarsi e aumentare il suo volume. Naturalmente, il suo più grande successo è principalmente il fatto del consolidamento nella dominante coscienza sociale.
Da parte mia, ho dovuto affermarmi contro tutto ciò che si opponeva all’applicazione e diffusione del mio codice di valori anarchici.
Tuttavia, l’evidente disuguaglianza nel rapporto di forze, mi ha condotto alla inevitabile scelta di una guerra strategica contro il regime e in particolare alla guerra anarchica rivoluzionaria. Così, la collettivizzazione dell’azione antiautoritaria, basata sul principio del polimorfismo dei mezzi di lotta, s’è trasformata nella mia priorità esistenziale.
Ho partecipato a diversi interventi anarchici nello spazio/ tempo sociale. Dalle manifestazioni ai presidi, dalla distribuzione di testi politici all’affissione di manifesti, da alcuni cortei forti e combattivi alle azioni cospirative della guerriglia urbana. L’attacco a sorpresa contro le strutture della società autoritaria, ne paralizza i meccanismi di difesa perché essa è quasi incapace di fronteggiare un attacco inaspettato, in termini di spazio e di tempo, che potrà esser sferrato. Le conseguenze di una serie di atti di guerriglia di successo diretti contro obiettivi strategici situati dietro il fronte del Potere, oltre a causare un sabotaggio materiale, ha ovviamente anche un impatto negativo nel morale del nemico. La guerriglia urbana, come mezzo e modo di vita, con il discorso e la pratica, rafforza la rottura con l’esistente e crea prospettive illimitate per giungere all’anarchia.
Sulla base di questa prospettiva, ho contattato i compagni, creando delle relazioni fraterne tra le più forti.
Alcuni di essi sono oggi davanti a voi, seduti sul banco degli accusati, mentre la società vi ha commissionato di processarli per la loro azione politica anarchica.
Ma, sfortunatamente per voi, il vostro tribunale militare non è in grado di reprimere l’impeto dell’azione anarchica per la libertà. Perché l’anarchia è sempre in cerca e sempre trova nuovi modi per evadere dalla prigione.
Gli imputati, con orgoglio e senza pentirsi, hanno assunto la propria responsabilità per la partecipazione all’organizzazione rivoluzionaria anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco, onorando e e cementando le proprie scelte. Al posto del pentimento, che speravate di ottenere, quel che state ricevendo è l’odio, il totale rifiuto e la loro rottura generale con il mondo del Potere, al quale state facendo un fedele servizio, così come un sorriso sardonico, lo stesso che avevamo quando tutti insieme eravamo seduti attorno ad un tavolo e pulivamo le nostre armi. Stavamo minando la vostra società, manovravamo contro di essa, facendo scorrere i proiettili nel caricatore con la stessa insolenza con la quale adesso sfogliamo le pagine di quest’imputazione. Una pagina, una pallottola, una pagina, una pallottola.
Noi non abbiamo paura e non ci ritireremo fino a che continueremo a cercare di esser vivi e liberi.
VIVA L’O.A.R. CCF / FRI
INSURREZIONE PERMANENTE PER L’ANARCHIA
Theofilos Mavropoulos



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