E’ durata poche ore l’occupazione
di un locale di proprietà delle Ferrovie, sgomberato col sopraggiungere
di quattro blindati intenzionati a chiudere nel più breve tempo
possibile una, seppur, breve, nuova esperienza di lotta e
autorganizzazione. Nel giro di poche settimane già due gli sgomberi
eseguiti a Roma, un giro di vite a cui occorrà far fronte senza cedere
al ricatto e alla paura.
Qui l’audio dello sgombero:
APRIAMO SPAZI DI LIBERTA’
Abbiamo deciso di occupare dei locali abbandonati da anni in via Prenestina 44. Abbiamo deciso di aprire uno spazio di Libertà.
Questa scelta assomiglia più ad una
scommessa che ad un progetto tracciato a tavolino. Ma non c’è nulla da
vincere o da perdere, una scommessa intesa come tentativo. Abbiamo delle
idee, qualche proposta e poche certezze. Amiamo la libertà, odiamo le
gabbie. Tra sfruttati e sfruttatori stiamo dalla parte dei primi.
Vogliamo essere artefici delle nostre vite per non doverle svendere per
un lavoro di merda. Desideriamo riprenderci e costruire ciò di cui
abbiamo realmente bisogno, piuttosto che elemosinare inutilità. Vediamo
nello Stato, negli eserciti e nelle polizie degli ostacoli alla
possibilità di vivere in comune accordo tra individui.
La nostra ambizione è quindi che tra queste quattro mura si sviluppino rapporti, si scambino saperi, si coltivino esperienze. Che insomma, si affilino le lame per difendere le nostre esistenze dalla desolazione e dalla rassegnazione nelle quali siamo abituati a vivere.
Assemblee, incontri, dibattiti, brindisi, mangiate, scambi di idee, presentazioni, chiacchierate sono le idee che abbiamo in testa per far rivivere questo vecchio seminterrato. Crediamo possano essere un importante punto di partenza. Non basteranno certo a sovvertire questa società ingiusta, ma non potremmo farne a meno. Abbiamo bisogno di incontrarci, abbiamo bisogno di incontrare persone che come noi sentono il peso dell’isolamento in cui vorrebbero relegarci.
Abbiamo bisogno di tutto.
Per tutto questo ci teniamo bene a distanza da partiti e istituzioni, da fascisti e polizia. Per questo siamo arrabbiati. Per questo e per molto altro siamo anarchici e anarchiche.
La nostra ambizione è quindi che tra queste quattro mura si sviluppino rapporti, si scambino saperi, si coltivino esperienze. Che insomma, si affilino le lame per difendere le nostre esistenze dalla desolazione e dalla rassegnazione nelle quali siamo abituati a vivere.
Assemblee, incontri, dibattiti, brindisi, mangiate, scambi di idee, presentazioni, chiacchierate sono le idee che abbiamo in testa per far rivivere questo vecchio seminterrato. Crediamo possano essere un importante punto di partenza. Non basteranno certo a sovvertire questa società ingiusta, ma non potremmo farne a meno. Abbiamo bisogno di incontrarci, abbiamo bisogno di incontrare persone che come noi sentono il peso dell’isolamento in cui vorrebbero relegarci.
Abbiamo bisogno di tutto.
Per tutto questo ci teniamo bene a distanza da partiti e istituzioni, da fascisti e polizia. Per questo siamo arrabbiati. Per questo e per molto altro siamo anarchici e anarchiche.
Roma 02/05/2012
I compagni e le compagne di via Prenestina 44
I compagni e le compagne di via Prenestina 44
Volantino distribuito dopo lo sgombero:
Oggi, 2 Maggio, abbiamo occupato un
locale abbandonato di proprietà delle Ferrovie dello Stato situato in
via Prenestina 44 a Roma. Volevamo aprire uno spazio di libertà.
Dopo poche ore, nelle quali si è tenuta
una colazione sul marciapiede antistante lo spazio, siamo stati
sgomberati da un massicio contingente di polizia accorso
precipitosamente. In seguito gli sbirri si sono presi la briga di murare
l’ingresso per scongiurare il pericolo – vista la foga sembrava
temessero che da quella stanza potesse uscire il Demonio in persona.
In questi tempi di crisi sembra che la
principale occupazione della polizia sia quella di reprimere chiunque
tenta di riprendersi un po’ di tutto quello che ci viene rubato dai
padroni. Quando non si dedica direttamente ad ammazzare i poveri come
recentemente accaduto a Ravenna, Firenze e Milano.
In questi tempi di crisi conosciamo chi
specula sulla nostra pelle, ad esempio Trenitalia, che impone tariffe
sempre più care e tagli al personale per reperire i fondi che poi
sperpera nel progetto inutile e nocivo delle linee ad alta velocità
(TAV). Per questo qualche settimana fa, durante le iniziative in
appoggio alla lotta in Val di Susa, i NO TAV hanno tentato di occupare
degli uffici di Trenitalia per aprire uno spazio di lotta. Non proviamo
alcun rimorso ma anzi piacere nel riprenderci qualcosa da queste
sanguisughe di regime.
In questi tempi di crisi, in cui ci
vogliono lasciare tutti in mutande ed imporci di stare zitti, è
importante alzare la testa. Lottiamo per riprenderci immediatamente
quanto ci viene tolto: la possibilità di soddisfare i nostri bisogni.
Lottiamo insieme a quelli che comprendono quanto accade e non vi si
rassegnano. Le occasioni sono tante, la fantasia non ci manca, andiamo
avanti.
Abbiamo più desideri noi, da esaudire, che loro celerini per reprimerli!
Abbiamo più desideri noi, da esaudire, che loro celerini per reprimerli!
Occupanti di via Prenestina 44
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