La procura di Lecce ha aperto un'inchiesta d'ufficio, dopo la morte di Popo Virgil Cristria,
 un uomo di 39 anni, originario di Bucarest, detenuto nel carcere di 
Borgo San Nicola. Condannato per reati contro il patrimonio e la 
persona, si era sempre dichiarato innocente ed ha provato ad attirare 
l’attenzione sul suo caso iniziando un rigido sciopero della fame per 
chiedere la sospensione della pena, terminato solo con la morte, nel 
silenzio totale.
Nella casa 
circondariale del capoluogo salentino, il 39enne vi era stato trasferito
 per scontare pene divenute definitive. Il cittadino romeno è deceduto 
nell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, dove vi era giunto in condizioni 
critiche nella tarda serata di sabato, in seguito ad un prolungato 
sciopero della fame.
Popo Virgil 
Cristria, che in precedenza aveva sostato nel carcere di Benevento (è da
 lì che è stato trasferito a Lecce), si era dichiarato innocente fin da 
subito e non accettando la carcerazione, poco meno di un mese e mezzo 
addietro aveva iniziato a rifiutare il cibo. Tutto ciò, ovviamente, ha 
comportato un aggravio dello stato di salute.
E’ morto 
nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dopo più di cinquanta giorni senza 
ingerire nulla nel carcere di Borgo San Nicola. Il sostituto procuratore
 di turno, Carmen Ruggiero, sta acquisendo cartelle cliniche e 
documentazione sanitaria del carcere
Come è possibile tutto ciò? Non è un assassinio?
Chi sono i medici di quella casa circondariale?
Quando è stato trasferito in ospedale? Dopo quanti giorni?


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