martedì 15 maggio 2012

La comune di Marsiglia

Si ringrazia per la traduzione (A)rete nei Cireneaici

La Comune di Marsiglia fu un movimento insurrezzionalista, proclamato in solidarietà con il sollevamento della Comune di Parigi del 18 marzo 1871. Il suo scopo era quello di sostenere la repubblica allora nascente contro le manovre di Versaillais e di permettere alla città di Marsiglia di regolare i propri interessi. Essa riuniva i repubblicani moderati e i Blanquisti, i socialisti, i membri della Prima internazionale di tutte le opinioni. La Comune rivoluzionaria era diretta, ufficialmente, come commissione dipartimentale dal prefetto Gaston Cremieux. Ma conobbe ben presto la disfatta. Incapace di svolgere la sua missione legale, la causa era ripresa in mano dai delegati parigini incompetenti e violenti. Al fine di evitare che l'organismo elettivo proclamasse la legitimità democratica, il generale di Versaille, Henri Espivent de la Villesboisnet mandò le sue truppe contro i parigini. Represse nel sangue i parigini durante la notte del 4 e 5 aprile 1871 e con loro l'ultima speranza per la Comune di Parigi di avere il sostegno della provincia. Tutto ciò avvenne dopo l'insurrezione del 1 novembre 1870. La durata totale fu di 14 giorni dal 22 marzo al 5 aprile 1871.

Storia
L'origine della Comune di Marsiglia è situata alla fine dell'impero. Il sentimento repubblicano s'affermò per la città, e i sindaci di Marsiglia erano di sensibilità moderata, certamente, molto impegnati. D'altra parte, nel 1865, la massoneria francese marsigliese era più radicata, sviluppatasi mediante l'educazione e il supporto politico reale che convergeva nell'opposizione a Napoleone III.

La loggia "La Rèunion des Amis Choisis" del Grand Orient era composta da repubblicani e Blanquisti. Fondata per guidare le altre logge, l'11 febbraio 1868, con un comitato centrale, le logge ricevevano l'aiuto di 10 membri: l'avvocato Gaston Crémieux, Barne, Brochier, Carriol, Chappuis, de Pleuc, Dhionnet, Massip, Rouvier e Adolphe Royannez. Parallelamente emergeva un associazione di educazione, di istruzione e formazione per entrambi i sessi a la Caisse Central de Secours. D'altra parte, le nuovi condizioni di quel periodo provocarono la chiusura di molti giornali. Tra questi, un buon numero di giornali repubblicani, tra cui, anche se controllato dalla polizia e spesso condannato, il giornale popolare diretto da Gustave Naquet.

Nel 1869, Leon Gambetta, allora considerato come un radicale, era stato eletto come deputato nella circoscrizione di Bouches du Rhône. Inizializzato, Gambetta, alla loggia de La reforme, si ritrovò alcuni futuri protagonisti della comune tra cui Rouvier, Naquet e Esquiros. Dopo l'affondamento del secondo impero da parte di Bismarck, il potere divenne vacante e la Francia adottò un governo provvisorio, diretto dallo stesso Gambetta, ma a Marsiglia, una prima insurrezione annunciava la fragilità e l'asprezza di questa nuova situazione.

Da un insurrezione a un'altra.
Il 7 agosto 1870, questa prima insurrezione popolare con a capo Gaston Cremieux, Emile Bouchet, Maurece Rouvier e Gustave Naquet prese d'assalto la prefettura. La stessa sera, questi radicali si riunirono su rue Vacon con i socialisti, formando un comitato d'azione, e l'indomani, presero d'assalto il municipio, installando un comitato rivoluzionario, formato da: Crémieux, Paul Giraud, Clovis Hugues, Félix Granet, Cabasse, un dipendente del municipio; Joseph Tardif, il giornalista Auguste Sorbier et Armand Elbert, gli internazionalisti Charles Alerini, Etienne-Louis Combes, Victor Bosc (des Catalans), Philibert Gilbert, Frédéric Bordes, Auguste Conteville et Célestin Matheron. Insieme a loro si unirono un imprenditore, Felix Debray, un calzolaio, Joseph Maviel, un muratore, Spirit Tourniaire, e un dipendente Eugene Barthélémy.

Questo primo movimento sarà severamente represso dall'amministrazione locale, fedele alle leggi imperiale. Arrestati i "ribelli", vennero imprigionati a Fort Saint-Jean. Il 27 agosto, un consiglio di guerra condannava i ribelli alle seguenti pene -da scontare a Saint-Pierre: Pierre Bernard, Tardif, Barthélémy e Giraud un mese; Tourniaire tre; Cremieux, Combe, Bosc e Sorbier sei, otto a Bordes,; Conteville, Gilbert e Maviel Debray ad un anno.

Il 4 settembre, giorno in cui veniva proclamata la repubblica, Gambetta confermò l'ordine di liberare i prigionieri dopo che la notte una gran folla gli era andata incontro. Lo stesso giorno, il nuovo capo del governo nominò Alphonse Esquiros amministratore superiore di Bouches-du-Rhône ; Adolphe Carcassonne fu nominato presidente dalla prima comune; la bandiera tricolore fu issata al municipio. Il 7 settembre, Cremieux accokese con piacere Esquiros alla stazione Saint-Charles e l'accompagnò in prefettura.

Allo stesso tempo, si creò la "Ligue du Midi" (15 dipartimenti) diretti localmente da Esquiros, Bastélica e Crémieux, rafforzando il polo repubblicano.

Tuttavia, numerosi conflitti stavano già emergendo nel Consiglio municipale di Marsiglia tra i repubblicani e i Blanquisti. Venne raggiunto il picco quando Esquiros, l'amministratore anziano del Bouches-du-Rhone con la funzione di prefetto, perse la fiducia di Gambetta. Infatti molti dei suoi arresti vennero considerati illegali dal ministro degli interni del governo provvisorio di Alphonse, Esquiros, e non potendo opporsi apertamente davanti al governo provvisorio nel settembre mandò Gaston Cremieux a Toursper per discutere con Cremieux e Gambetta nel trovare una conciliazione, ma non ci riuscì.

Esquiros si dimise. Rimpiazzato brevemente da Luis-Antoine Delpech, anche questo si dimise. Gambetta nomina allora al suo posto Alphonse Gent. Il conflitto si intensificò alimentato dalla rivalità della Guardia Nazionale (borghese) e la Guardia civica (del lavoro) creata da Esquiros.

Il 3 ottobre 1870, la « Commissaire Générale de la Ligue du Midi pour la défense de la République » mandò Gaston Cremieux per far si che la regione si ritrovasse nella loro causa. Per l’avvocato, era venuta l’ora di affermare le sue idee:
Noi siamo pronti a tutti i sacrifici, e, se non ci saranno risultati, noi faremo appello alla rivoluzione, implacabile e inesorabile, alla rivoluzione in tutti i suoi aspetti, alla rivoluzione in tutto il suo odio, alla sua furia e alla sua rabbia patriottica. Partiremo da Marsiglia armati, non predicheremo che una guerra santa!

Il 19 ottobre 1870, Cremieux ebbe l’approvazione e un’ovazione dalla Ligue du Midi e la Comune Rivoluzionaria, in una riunione tenutasi a l’Alhambra. La lega entrò piano piano in opposizione aperta con il governo. Allorché la Guardia Civile di Esquiros fu licenziata dal governo provvisorio, Gambetta tagliò i ponti con la Ligue du Midi. I membri della Commissione dipartimentale insurrezionale fecero appello a tutti i marsigliesi nell'imbracciare le armi.
Il 1 novembre 1870, il municipio era nuovamente occupato e la Comune era proclamata; l’indomani, Gustave Cluseret era nominato comandante della Guardia Nazionale, Clovis Hugues in testa alla Legion urbaine e Esquiros a capo della Commissione municipale. Dopo qualche giorno, la popolarità di Esquiros rimase intatta, nonostante i numerosi morti. Il 2 novembre, Gent fu vittima di un attentato in Saint-Charles. Gambetta conservò una simpatia personale politica e gli fece sapere che gli faceva i suoi complimenti e saluti. Esquiros accettò d’essere rimpiazzato da Alphonse Gent.

Le circostanze giungevano in favore del nuovo prefetto. L’attentato dove era stato vittima arrivava in suo supporto per affrontare la situazione popolare. Questa simpatia del governo per lui gli permise di riprendere il potere in mano. Il 13 novembre, il nuovo prefetto, telegrafò a Tours per dire che l’ordine regnava di nuovo a Marsiglia.

Il debutto della Comune.
Dopo la pace con la Germania, il governo di difesa dovette cedere il passo alle elezioni legislative, svoltesi l’8 febbraio 1871. A Marsiglia fu rieletto Esquiros, mentre Gent si dimise indignato per le condizioni dell’armistizio. Il parlamento si riunì a Bordeaux. In una camera formata da conservatori e particolarmente reazionari, ovvero con una maggioranza di notai legittimati e orleanisti usciti dalle urne(eletti).

Cremieux, presente a Bordeaux, intervenne dalle tribune per salutare Garibaldi invitato alla camera e chiese di parlare ai deputati monarchici con parole che divennero famose:
La Maggioranza rurale è la vergogna della Francia!

La folla, dalle tribune, applaudì fortemente con disapprovazione di un altro uomo di Marsiglia, Alphonse Thiers.
Il 18 maggio 1871, cominciò l’insurrezione della Comune parigina: il 22 marzo 1871, l’arrivo a Marsiglia, della nuova minaccia, Alphonse Thiers, nuovo capo del governo, per disarmare Parigi. Lo stesso giorno, Cremieux si fece capo dei 3 movimenti insurrezionalisti presenti in città. Si infiamma il Club dell'Eldorado (centro di repubblicani radicali e socialisti), vicino al club della Guardia Nazionale (moderati), denuncia Versailles, e reclamano che si sostiene Parigi e la Repubblica.
Davanti al caldo del club della Guardia Nazionale, Cremieux attese pazientemente quelli dell’Eldorado. Curiosamente, fu proprio l’impaccio del partito di Versailles che consentì il vero inizio alla Comune di Marsiglia.
Durante la sera, il nuovo prefetto Paul Cosnier, e il generale Espivent ordinano alla guardia nazionale di riunirsi l’indomani in favore di Versailles, il sindaco Jacques-Thomas Bory cercò di dissuaderli: il loro appello muore presto. La parata della Guardia Nazionale sul corso Belsunce degenerò in una manifestazione in cui si fusero i Garibaldini, la popolazione di Marsiglia e i resti di quello che rimaneva della guardia civile di Esquiros.

La folla, senza spargimenti di sangue, prese d’assalto la prefettura. Cremieux marciò con al suo fianco il giovane Clovis Hugues. Il giovane giornalista di 20 anni alzò la bandiera rossa della Repubblica Sociale e presto ne divenne il suo braccio destro.
Cominciò il 23 marzo la Comune di Marsiglia che durerà fino al 4 aprile.

Evitare il caos.
Il prefetto fu fatto prigioniero, il sindaco si dimise, Espivent fuggì, la commissione dipartimentale prese il posto del prefetto, ed era composta da 12 membri: i radicali con Job e Etienne, i membri del’Internazionale (Alerin), della guardia nazionale (Bouchet, Cartoux) e 3 delegati del consiglio municipale. L’insurrezione è stata vittoriosa, avevadichiarato Crémieux dal balcone del municipio dipartimentale in solidarietà a Parigi, chiamando la popolazione a mantenere l’ordine e proponendo di rimettere in libertà l’ammiraglio Cosnier. Ma la folla si rifiutò.
Spaventati da quello che dovranno sostenere, i membri del municipio tentavano di ritirarsi dalla Comune, mentre Cremieux convinse Boucher a restare.

Il 27 marzo 1871 arrivarono 4 delegati parigini: Landeck, Amouroux, Albert May detto Sélignam e Méguy. Landeck si mise a capo della Commissione e gestì tutte le richieste dei moderati. Arrestato, rilasciato, minacciato, senza più potere, Crémieux provò a sua volta a dimettersi. Il 28 marzo, il generale Espivent de la Villeboisnet, capo delle truppe militari del dipartimento, ritornò con i propri uomini fuori dalle mura della città, proclamando che Bouches du Rhone era in Stato di guerra contro il governo di Thiers.

Dato che l’ordine era stato ristabilito nelle città dove vi erano state le Comuni -come Lione, Toulouse, Saint-Étienne, Limoges, Narbonne-, Marsiglia risultava era la più ostica. La commissione dipartimentale (capeggiata da Landeck) sciolse il consiglio comunale di Bouchet sostenendo che la bandiera rossa doveva diventare l’emblema della città. Cremieux propose la bandiera nera, in segno di lutto e non di anarchia.
La sua costante preoccupazione di questo periodo era garantire la continuità della legge al fine di evitare il disordine (che egli chiama anarchia), in modo da affrontare apertamente le critiche dei suoi avversari. Ma i capi dell’amministrazione aveva disertato. I telegrafatori, i procuratori, i magistrati , gli ufficiali di polizia… e la Comune di marsiglia non si poteva oppore se non con dei proclami.

La fine
Il 3 aprile 1871, il generale Espivent fece marciare le sue truppe (composte tra i 6000 e 7000 uomini) contro Marsiglia. La lotta scoppiò l’indomani. La stazione resistette, ma il piccolo esercito di Versailles riuscì a barricarsi in rue Saint-Ferreol e vinse la prefettura i cui difensori erano insorti.

Cremieux tentò di parlare alla prima linea di Castellane; 2 battaglioni di Vléme fraternizzarono con la folla. I Garibaldini, che avevano difeso la stazione, opposero una seria resistenza alle truppe del generale Espivant. Crèmieux credeva ancora nel trionfo della Comune. Dopo un breve incontro di Crémieux, Espivent finse di ritirarsi. Altri soldati fraternizzarono con la folla, dopodiché alcuni di loro partirono contro gli insorti in un gruppo legittimista, situato dentro la casa dei “Fratelli della dottrina cristiana”, causando molte vittime tra gli insorti. Il risultato della lotta era indeciso.

Improvvisamente, verso mezzogiorno, Espivent bombardò la città di Notre-Damede la Garde (che gli valse il nome di Notre-Dame de la Bombarde) dopo aver ricevuto oltre 280 bombarde; la prefettura cadde il 5 aprile alle 7 del mattino, dopo 10 ore di feroci combattimenti. Landeck fuggì a Prigi, Bastellica partì per la Spagna, Royannez, Clovis Hugues, tutti i principali rivoluzionari della Comune erano riusciti a fuggire lontani dai combattimenti. Preso tra i marinai e le truppe di cacciatori, bombardati dai cannoni di stanza sulla collina della Guardia, il porto sotto il dominio di due navi da guerra, la città e la prefettura, non poterono resistere a lungo senza un leader. Le truppe di Espivent subirono in tutto 30 morti e 50 feriti, gli insorti contarono 150 morti (più di 500 prigionieri). L’indomani le truppe marciarono vittoriosamente al grido di “viva Gesù! Viva il Sacro Cuore!”

In quanto a Gaston Crémieux, si rifiutò di fuggire. Fu arrestato l’8 aprile 1871 in un cimitero. Il suo processo cominciò il 12 giugno davanti al primo consiglio di guerra con i leader locali di Marsiglia, dirigenti locali, per lo più moderati, Bouchet, Ducoin, Breton, Pélissier, Duclos, Novi, Nastorg, Hermet, Genetiaux, Chachuat, Éberard e Matheron. Molti di loro saranno corrotti. Il 28 giugno il processo venne chiuso. Cremieux, a cui veniva riconosciuto lo stato di prigioniero politico, è l’unico condannato a morte. Clovis Hugues era stato catturato quattro mesi più tardi. La Corte di Cassazione aveva confermato la sentenza in appello il 15 settembre.
Adolphe Thiers era diventato presidente, e concesse la grazia a Etienne e Pelissier.

Anche Crémieux doveva ricevere la grazia dal presidente: ma venne condannato, in quanto la commissione di grazia aveva ceduto davanti all’insistenza ripetuta del generale Espivent (che lo voleva morto).
Crémieux venne fucilato il 30 novembre 1871; Clovis Hugues era stato condannato a quattro anni di cella (e ad una multa di 6.000 franchi)



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