mercoledì 21 marzo 2012

Russie : Dénonciation des violences policières


Un homme de 52 ans est mort d’hémorragie après avoir été sodomisé avec une bouteille dans un commissariat de Kazan. Les violences policières sont connues en Russie, mais cette fois l’affaire a fait grand bruit dans le pays, par la cruauté des faits et dans un climat de contestation sans précédent. Les accusations visant la police se multiplient en Russie, avec une trentaine de plaintes recensées pour la seule ville de Kazan. Au total, sept policiers de la ville qui ont été arrêtés pour des violences dont le but aurait été de faire avouer des vols.

Une enquête sur le décès d’un étudiant en 2008 dans un autre commissariat de Kazan a aussi été relancée. Parmi les autres cas évoqués : un Daguestanais torturé dans la région de Moscou (coups, strangulation, ongles arrachés), un jeune homme battu par des agents du FSB (service de sécurité intérieur, ex-KGB) de la région de Tver pour qu’il témoigne contre son père, accusé de corruption, un adolescent de 15 ans décédé après avoir été frappé à coups de manche à balai dans un commissariat de Saint-Petersbourg. Ces pratiques s’expliquent par l’absence de contrôle mais aussi par le fait que chaque commissariat doit remplir des objectifs fixés par la hiérarchie dans la lutte contre la criminalité : la torture est l’un des moyens utilisé pour atteindre les résultats prévus.

http://www.secoursrouge.org/Russie-Denonciation-des-violences


Russia: denunce delle violenze della polizia

Un uomo di 52 anni è morto a causa di un'emorragia interna dopo essere stato sodomizzato con una bottiglia in una stazione di polizia a Kazan. La brutalità della polizia è nota in Russia, ma questa volta il caso ha provocato un putiferio nel paese per la crudeltà dei fatti e sotto un clima di sfida senza precedenti. Le accuse contro la polizia sono in aumento in Russia, con circa 30 denunce registrate nella sola città di Kazan. In tutto, sette poliziotti della città sono stati arrestati per la violenza il cui scopo era quello di far confessare all'uomo un furto.

Un'inchiesta sulla morte di uno studente nel 2008 in un'altra stazione di polizia di Kazan è stata anche rilanciata dai media e vari attivisti. Altri casi discussi: un Dagestano è stato torturato nella regione di Mosca (percosse, strangolamento, strappate le unghie), un giovane picchiato dagli agenti del FSB (servizio di sicurezza interna, ex KGB) della regione di Tver per la testimonianza contro il padre, accusato di corruzione; un ragazzo di 15 anni è morto dopo essere stato picchiato con un manico di scopa in una stazione di polizia a San Pietroburgo. Queste pratiche si spiegano con la mancanza di controllo, ma anche dal fatto che ogni stazione di polizia deve raggiungere gli obiettivi fissati dalla gerarchia nella lotta contro la criminalità: la tortura è uno dei mezzi utilizzati per conseguire i risultati attesi.(tradotto da NexusCo)

http://ienaridensnexus.blogspot.it/2012/03/russia-denunce-delle-violenze-della.html

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