sabato 29 ottobre 2011

Livorno: ritrovato morto detenuto di 56 anni, domani sarebbe tornato libero


Agatino Filia, 56 anni, lavorava come addetto alle pulizie. Forse si tratta di suicidio, ma un suicidio che appare “anomalo” per diverse ragioni: l’uomo stava per terminare la pena (sarebbe stato scarcerato domani); il luogo in cui è stato ritrovato il cadavere è “insolito”, perché quasi sempre i detenuti si impiccano nel bagno della cella; il cappio “sembra” sia stato ritrovato a terra e non stretto intorno al collo.
Ma c’è un altro dato inquietante: si tratta del 17esimo decesso avvenuto nel carcere di Livorno dal 2003 ad oggi (9 i suicidi accertati, 3 morti per “cause naturali” e 5 per “cause da accertare”). Alle “Sughere” i detenuti sono circa 450 e 17 morti in 8 anni per un carcere di medie dimensioni, rappresentano un dato eccezionalmente grave.
In altre carceri con un numero di detenuti compreso tra 400 e 500 nello stesso periodo i decessi sono stati molti di meno: Agrigento 3, Alessandria 4, Ancona Montacuto 5, Avellino 4, Busto Arsizio 5, San Gimignano 1, Trapani 1, Vibo Valentia 4, Vigevano 2.
A Livorno si è registrato anche il caso particolarmente controverso di Marcello Lonzi, ritrovato cadavere in cella l’11 luglio 2003 (il corpo coperto di lividi), che è stato oggetto di una lunghissima inchiesta giudiziaria conclusasi recentemente con l’archiviazione: morto per “aritmia maligna”.

La cronaca della morte di Agatino
Agatino Filia, 56 anni, lavorava come addetto alle pulizie e sarebbe stato scarcerato domani. Trovato morto per le scale, in una delle sezioni del carcere delle Sughere. Accanto al suo corpo, pezzi di stoffa legati, come a voler formare una corda artigianale. Il suo cadavere è stato trovato dal personale della Casa circondariale ieri intorno alle 18.30. Inutili i tentativi di rianimarlo: quando la polizia penitenziaria s’è accorta del fatto, l’uomo era già morto. Il decesso è stato constatato dal medico del 118, giunto sul posto insieme a un’ambulanza della Misericordia.
Apparentemente non aveva ferite evidenti sul corpo, ma solo le tipiche lesioni post mortem dovute al trauma al collo. Queste le prime indiscrezioni, ma solo l’autopsia potrà far luce sulle cause della morte. Del caso si occupa la polizia penitenziaria, che ha allertato il pm di turno. Non si conoscono i motivi che avrebbero spinto l’uomo a togliersi la vita: pare che fosse stato da poco trasferito a Livorno, proveniente da Porto Azzurro.

fonte. Ristretti Orizzonti

http://www.osservatoriorepressione.org/

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