sabato 29 ottobre 2011

(en/it)-Melbourne – Politicians Office Smashed and Paintbombed (Australia)


19 October 2011

Last Wednesday night we attacked the office of Australian Labour Party MP, Jenny Macklin, Minister for Indigenous affairs. We did this because the Australian government is a government of occupation and ongoing colonization of the Indigenous people of this country. Our actions are in solidarity with the Indigenous people who have been invaded, whose land has been stolen, who have been forcibly removed from their homelands, from their families, whose cultures and languages have been irreversibly damaged, and who are still experiencing ongoing waves of attacks at the hands of our colonial government, of this very office of “Indigenous Affairs”.

We also carried out this attack because as non-Indigenous citizens of this country we are coerced into a situation where we materially benefit from the colonization of Indigenous peoples. We have learnt to deny the reality of the origins of our material wealth – we are the “lucky country”. The myth of luck disguises the reality of war and occupation upon which our lives are built. We are born into a society that tells us that this colonial activity is a good thing, that it is “for us”, that it is “for them”. That capitalist, materialist culture is “good”. Is “beneficial”.

That everyone deserves the “great Australian dream” built on the spoils of colonial war. But the dream is a myth. We act because we want to break the monotony of this existence. We do not believe that material comfort is the sole quality which makes life “good”. We act because we do not believe in the cultural superiority of capitalism, and reject the missionary logic of assimilating Indigenous peoples to provide them with a “better” life. We do not believe a life based solely on consumption that is devoid of real emotion, community, individuality and joy is a “better” way of life. This society is boring. It’s empty, unfulfilling, dissatisfying. It is built on a web of lies, pain and suffering, haunted by the almost erased memories of ways of life we have lost.

We reject this culture of denial. We reject a society that is telling us that we must accept the categories given to us by society, be it either “oppressed” or “oppressor”, “colonized” or “coloniser”. We are against colonization. We are against the assimilation of the world into white supremacist capitalist culture. Everyone is resisting this system every day in countless different ways, from the seemingly insignificant like every time someone shoplifts from Woolworths, doesn’t buy a ticket on the train, turns off their tv because they’re sick of the mindless bullshit; to community walk-offs, and rioting in the streets. This is one way we are choosing to not only resist but intensify our resistance and our lives. Through this action we are reclaiming our dignity and clearly stating our refusal to be “obedient” citizens of colonial Australia.

- Unaustralians

http://325.nostate.net/?p=3302


Melbourne – Attaccato il Ministero degli Affari Indigeni

325
http://325.nostate.net/?p=3302

trad. Cenere

Mercoledì notte abbiamo attaccato la sede del deputato Jenny Macklin, del Australian Labour Party, ministero per gli affari indigeni. Abbiamo fatto ciò perché il governo australiano è un governo di occupazione e responsabile della colonizzazione degli indigeni di questo paese. Le nostre azioni sono solidali con gli indigeni che sono stati invasi, che hanno perso la terra, che sono stati costretti con la violenza a lasciare le loro zone d’origine, le loro famiglie, le loro culture e linguaggi sono stati danneggiati irreversibilmente, e quelli che ancora subiscono ondate di attacchi da parte del nostro governo coloniale, ovvero da questo ufficio degli “Affari indigeni”.

Abbiamo realizzato questo attacco anche perché da non cittadini indigeni di questo paese siamo costretti in una situazione dove materialmente beneficiamo della colonizzazione degli indigeni. Abbiamo imparato a rifiutare la realtà delle origini del nostro benessere materiale – siamo il “paese fortunato”. Il mito della fortuna distorce la realtà di guerra e occupazione sulle quali sono costruite le nostre vite. Siamo nati in una società che ci dice che questa attività coloniale è una buona cosa, che è “per noi”, che è “per loro”. Questa cultura capitalista e materialista è “buona”. E’ “vantaggiosa”.

Che ognuno merita il “grande sogno australiano” costruito sulle spoglie della guerra coloniale. Ma il sogno è un mito. Agiamo perché vogliamo rompere la monotonia di questa esistenza. Non crediamo che il comfort materiale sia la sola qualità che rende una vita “buona”. Agiamo perché non crediamo nella superiorità culturale del capitalismo, e rifiutiamo la logica missionaria dell’assimilare gli indigeni al fine di dargli una vita “migliore”. Non crediamo che una vita basata solo sul consumo che è sprovvisto delle vere emozioni, della comunità, individualità e gioia sia un modo di vivere “migliore”. Questa società è noiosa. E’ vuota, fallimentare, insoddisfacente. E’ costruita su una rete di bugie, dolori e sofferenze, ossessionata da ricordi quasi cancellati di modi vita che abbiamo perso.

Rigettiamo questa cultura del rifiuto. Rigettiamo una società che ci dice che dobbiamo accettare le categorie dateci dalla società, che siano di “oppressi” o “oppressori”, “colonizzati” o “colonizzatori”. Siamo contro la colonizzazione. Siamo contro l’assimilazione del mondo in una cultura capitalista supremazionista bianca. Chiunque resiste ogni giorno al sistema in infiniti modi, dall’apparente e insignificante come ogni volta che qualcuno ruba a Woolworths, non compra il biglietto del treno, spegne la tv perché è stufo delle cazzate; ai cortei, agli scontri nelle strade. Questo è un modo che abbiamo scelto non solo per resistere ma per intensificare la nostra resistenza e le nostre vite. Tramite questa azione reclamiamo la nostra dignità e chiaramente dichiariamo il nostro rifiuto all’essere “obbedienti” cittadini della coloniale Australia.

Unaustralians

http://culmine.noblogs.org/post/2011/10/28/melbourne-attaccato-il-ministero-degli-affari-indigeni/#more-10946

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