martedì 18 ottobre 2011

15 ottobre - Maroni, la FAI informale e i marxisti leninisti


fonte: peace reporter - in attesa di fonti più esaustive

La chiusura del ministro dell'Interno: reati associativi per anarchici, più tutele legali per agenti polizia, manifestazioni solo se 'coperte' per eventuali danni.

Il ministro sostiene che la Federazione anarchica informale è il collettore di tutti gli anarco insurrezionalisti e quindi si configura come organizzazione. Il che apre la strada al reato associativo.

Provvedimenti: fermo di polizia e arresto obbligatorio per chi ha kit di guerriglia urbana. Estensione dell'arresto in flagranza differita, così come per gli stadi. Un provvedimento di polizia preventivo per impedire a chi precedenti di partecipare alle manifestazioni, come il daspo. Un reato associativo per chi esercita violenza nelle piazza. Più tutele giuridico legali per operatori di polizia, sul penale e sul civile. Per esempio, la preventiva autorizzazione del procuratore generale per procedere contro chi è accusato di violenza.

Maroni annuncia di voler inserire nel suo decreto anche il fatto che gli organizzatori dell manifestazioni debbano dare idonee garanzie patrimoniali per coprire gli eventuali danni che si possono creare nelle manifestazioni stesse.

Maroni si rende conto che questi provvedimenti investono i diritti costituzionali. Sentirà tutte le forze politiche e auspica consenso e tempi brevi per il decreto.

un estratto da rainews24

Il 15 ottobre sono così scesi a dare battaglia "oltre 2000 antagonisti, almeno 1400 dei quali di area anarchica". In particolare fra le frange più violente dei contestatori che sabato hanno messo a ferro e fuoco piazza San Giovanni, - ha spiegato il ministro - "è stata segnalata la presenza nella Capitale di un settore violento del movimento anarco-insurrezionalista di matrice marxista leninista, di elementi del centro sociale Gramigna di Padova, dei Cart di Latina, Livorno e Napoli, del Cianfuegos di Firenze e di un altro centro sociale di Napoli, a cui si aggiungono esponenti del centro sociale Acrobax di Roma. Poi, c'erano Skinheads antifascisti e i membri della tifoseria calcistica estremista nota come i Fedajin romanisti".

L'intelligence ha funzionato, ha sottolineato Maroni: le informazioni sui violenti alla vigilia della manifestazione di sabato scorso a Roma "c'erano tutte". Il problema è un altro, ha evidenziato il titolare del Viminale: "Le norme contemplate dalle leggi attuali non consentono alle forze di polizia di intervenire" per prevenire le violenze, le norme di legge attuali "non consentono di procedere a fermi e arresti di chi è solo sospettato di volere partecipare a violenze di piazza".

Nell'arco di 24 ore sono stati impiegate sul campo 3mila unità delle forze dell'ordine, ha poi aggiunto Maroni nell'informativa, sottolineando che gli incappucciati avevano "la volontà di assaltare le sedi istituzionali della Camera e del Senato". Anzi sabato, "c'era la volontà di ricreare l'incidente avvenuto a Genova durante il G8 e solo grazie alle forze ordine che si è impedito che ci scappasse il morto".

http://www.informa-azione.info/maroni_la_fai_informale_e_i_marxisti_leninisti

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