venerdì 24 febbraio 2012

Solidarietà agli autori della tentata evasione dal carcere di Korydallos


29 gennaio 2012
“Oggi abbiamo provato a fare qualcosa. Di guadagnare la nostra libertà ed il proseguimento della guerriglia urbana. Abbiamo perso una battaglia, ma non abbiamo perso la guerra e continueremo a lottare per vincerla. Siamo un’organizzazione che lotta per gli ideali di una vita libera e senza alcuna autorità.” Christos Tsakalos
Quale miglior approccio ad un processo imminente se non il tentativo di riottenere una libertà sottratta dallo stato, senza aver cura dei tempi prestabiliti dalla routine giudiziaria?
Perché non riaffermare ancora una volta, nel tentativo di fuggire dal carcere, la propria irriducibile individualità, venendo meno al ruolo di prigioniero automa? Il desiderio di libertà arde in ogni cuore ribelle come un incendio che divampa forte e fiero. Impossibile da fermare esso cresce, sempre più. Inarrestabile.
Dentro come fuori in passato, i compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, protagonisti del tentativo di fuga del 13 Dicembre dalla prigione di alta sicurezza di Korydallos, hanno ribadito la propria volontà indomita di affrontare in prima persona i propri aguzzini. Agendo così, stavolta con il valido e puntuale supporto del prigioniero P. Vlastos, anch’egli evidentemente deciso a concretizzare la propria necessità di fuga, hanno dimostrato ancora una volta la loro radicale e radicata autodeterminazione, consapevoli delle proprie capacità e delle proprie posizioni, mostrando nuovamente la propria incompatibilità con la normalità carceraria. Forse, adesso, i tre carcerieri che per ore sono stati tenuti in ostaggio si sono fatti un’idea di cosa può voler dire essere privati della libertà, condividendo una sorte che affrontano decine di prigionieri dignitosi, sequestrati giornalmente nelle celle della prigione di Korydallos.L’azione diretta al posto della rieducazione e del reinserimento, il coraggio e la volontà di contrattaccare al posto del compromesso. Respingere, dunque, ogni compromesso, ogni tentativo di riposizionamento all’interno della società, ed agire con ogni mezzo per la totale rovina di quest’ultima. Rifiutare le perquisizioni corporali e le umiliazioni perpetrate dai carcerieri, reagire all’attacco costante del sistema penitenziario e dei suoi rappresentanti, rigettare l’intero meccanismo giudiziario, organizzare e dar vita ad una evasione, armandosi e tenendo con se degli ostaggi. Seminare il Terrore sulle certezze di chi, come le guardie carcerarie, pensava di poter continuare indisturbatamente a torturare liberi individui seppur rinchiusi nelle gabbie della società e, più in generale, sulle certezze di chi china il capo, felice di essere e di restare uno schiavo compiacente al servizio del Capitale e delle sue metropoli.
Ecco la dimostrazione che neanche il carcere può sradicare l’atteggiamento profondamente illegalista di chi non scende a patti con nessuno, consapevole delle proprie azioni e di quali idee giacciono dietro ad esse. Cosciente di non dover aspettare alcun permesso per prendersi ciò che vuole, ben sapendo di dover farlo da solo, con violenza e nichilismo.

TOTALE COMPLICITA’ CON I PRIGIONIERI MEMBRI DELLA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO!
ONORE A P. VLASTOS, PRIGIONIERO OSTILE ALL’ANNICHILIMENTO CARCERARIO!
SOLIDARIETA’ A TUTTI I PRIGIONIERI DIGNITOSI!
NIENTE MENO CHE IL TUTTO!
e naturalmente ci auguriamo che i prossimi tentativi di evasione abbiano successo!

Maurizio De Simone e Federico Buono – Edizioni Cerbero
Cenere e Tomo – ParoleArmate

Tratto da Parole Armate
http://parolearmate.noblogs.org/2012/01/29/it-en-gr-in-solidarieta-con-gli-autori-della-tentata-evasione-dal-carcere-di-korydallos/#more-49

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