sabato 25 febbraio 2012

No Tav - Solidarietà da Carmelo Musumeci ai compagni arrestati


riceviamo e diffondiamo:

Ancora una volta addosso all'anarchico.

Chi lotta per gli altri lotta per se stesso e chi lotta per se stesso lotta per gli altri (da "Undici ore d'amore di un uomo ombra", Gabrielli Editori).

Lo Stato perde il pelo, ma non il vizio, quando ha dei problemi, se la prende sempre con gli anarchici, a mio parere la parte più sana della società. Sul manifesto di venerdì 27 gennaio leggo: "Maxi operazione di polizia contro il movimento No Tav all'alba. Nel mirino decine di attivisti. Ventisei arresti, con denuncie e perquisizioni in tutta Italia, per gli scontri del tre luglio intorno al cantiere di Chiomonte. Una svolta repressiva, nell'aria da almeno un mese, per delegittimare la protesta contro la Torino-Lione".
In questi giorni sto leggendo un bel libro dal titolo "Insuscettibile di ravvedimento" a cura di Paolo Finzi. Il libro racconta la storia di Alfonso Failla, una delle figura più prestigiose del movimento anarchico del secolo scorso. Alfonso si impegnò nella lotta contro il regime fascista e fu più volte arrestato e sottoposto a provvedimenti restrittivi. Nel 1930 venne confinato ove rimase fino all'estate del '43 e dopo l'evasione, dal campo di Renicci d'Anghiari, partecipò alla resistenza.
È innegabile il contributo che gli anarchici hanno dato nel corso della storia alle rivoluzioni e conquiste sociali, persino durante la lotta partigiana in Italia. Eppure gli anarchici continuano a essere insultati, malmenati e arrestati; solo esclusivamente perché si ribellano alle leggi ingiuste.
Nel libro di Alfonso ho trovato un suo articolo dal titolo "Siamo dei violenti?" (Umanità Nova, 15 aprile 1945) e mi sono molto piaciute queste parole:
"Usiamo la violenza per difendere la libertà e il diritto alla vita (...), il nostro comportamento è di tolleranza e rispetto: la nostra arma preferita per accelerare il progresso della società è la discussione cordiale (...), l'anarchico si rivolge con bontà, non si impone."
Mi chiedo e domando, ma si può essere violenti se una persona difende le montagne del suo paese?
Non credo!
Per questo il mio cuore trasmette tutta la sua solidarietà ai 26 compagni arrestati per aver difeso le loro montagne. E ricordo che le montagne sono di tutti, anche dei prigionieri che non le possono vedere, ma le sognano tutti i giorni e tutte le notti dalle sbarre delle loro celle.
Io le sogno da ventidue anni dalle sbarre della mia finestra.

Solidarietà ai compagni che hanno arrestato e che lottano anche per me.

Carmelo Musumeci, uomo ombra dal carcere di Spoleto
www.carmelomusumeci.com

gennaio 2012

Se volete scrivere di persona a Carmelo:

Carmelo Musumeci
via di Maiano 10
06049 Spoleto PG


http://www.informa-azione.info/no_tav_solidariet%C3%A0_da_carmelo_musumeci_ai_compagni_arrestati

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