giovedì 28 luglio 2011

Trento – Incendiato ripetitore in solidarietà con lotta No Tav e prigionieri in Svizzera


fonte: stampa locale

Una lingua di fuoco alta decine di metri. Così l’incendio ha distrutto, nella notte fra domenica e lunedì, l’antenna della Vodafone in via Fersina, a pochi passi da Dolomiti Energia e dalle case. Fiamme dolose, alimentate da una bottiglia di benzina e sul terreno, fra vigne e pannocchie, il biglietto con la rivendicazione: «l’imprevedibilità della vita vi coglierà col fuoco». E poi ancora «No Tav», «No nocività» (già lasciato come una firma sul muro del cantiere delle ferrovie a Rovereto nell’attentato incendiario di dieci giorni fa), e «contro il dominio e contro il controllo» ed infine «libertà per Billy, Costa e Silvia». Un volantino scritto a mano con una calligrafia spigolosa che ricorda le scritte degli anni del terrorismo. Una scrittura, soprattutto, che rende praticamente inutile una possibile perizia calligrafica. Le indagini dei carabinieri sono, come sempre nelle fasi iniziali, a 360 gradi, ma la pista anarchica è la più probabile. Anche perché già in passato i ripetitori della telefonia mobile erano finiti nel mirino. L’allarme è stato lanciato attorno alle 2 di notte da un passante che ha visto l’antenna trasformata in una enorme torcia. Quindi l’intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri. I primi impegnati nel cercare di limitare il più possibile i danni, i secondi alla ricerca di elementi che possano aiutare ad arrivare all’identificazione degli autori del rogo. La zona scelta è a pochi passi dalla sede di Dolomiti Energia ma anche a poca distanza dalle case anche se l’antenna è immersa in un vigneto. In base ad una prima ipotesi, chi ha appiccato l’incendio ha lasciato l’auto lungo la strada e poi è entrato in campagna. Con sé, a quanto pare, aveva una bottiglia di plastica che poi è stata ritrovata con ancora qualche goccia di benzina all’interno. Poi è stata tagliata la recinzione che corre attorno al ripetitore che, successivamente, è stato bagnato con il liquido infiammabile. A questo punto è bastato una piccola fiamma per far partire l’incendio che in breve ha conquistato tutta l’antenna. Il calore ha bruciato la gonna che ricopriva i fili rendendo di fatto inutile il ripetitore e provocando migliaia di euro di danni. Ieri dopo il sopralluogo dei carabinieri sono arrivati i tecnici incaricati di cercare una soluzione in tempi rapidi, ma sembra che l’intervento non sia semplice. Malgrado ciò non si sono registrati grandi disagi per i cellulari della Vodafone per quanto riguarda la copertura. Dell’incendio doloso è stata avvisata la procura che ora dovrà chiedere una serie di accertamenti per cercare di ricostruire l’accaduto.

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