venerdì 27 gennaio 2012
Repressione No TAV
Da Anarchaos (1), (2)
http://www.anarchaos.org/2012/01/arresti-no-tav-prime-iniziative-da-torino/
http://www.anarchaos.org/2012/01/il-teorema-caselli-contro-la-val-di-susa-non-passera/
Arresti No Tav
È scattata all’alba di stamane un’operazione di polizia nei confronti del movimento No Tav. Arresti e perquisizioni in varie parti della penisola. La Questura di Torino ha emesso venticinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, quindici con obbligo di dimora, un compagno è agli arresti domiciliari.
Perquisiti a lungo il Mezcal di Collegno e il Barocchio di Grugliasco e il Paso di Torino, dove hanno arrestato Gabriela. Un arresto anche alla casa occupata di via Muriaglio a Torino, dove hanno portato via Mambo. Tra gli arrestati c’è anche Tobia Imperato, l’autore de “le scarpe dei suicidi”, Guido Fissore del Comitato No Tav di Fillarfocchiardo, tre esponenti del centro sociale Askatasuna A Torino è ancora trattenuta in questura Maja di Macerie: l’ordine di arresto nei suoi confronti potrebbe non essere eseguito perché è incinta. A Milano hanno arrestato tre compagni, ne stanno ricercando altri tre. A Asti è stato arrestato Samuele, un compagno del movimento per la casa. A Robassomero hanno perquisito e arrestato Federico, a Rovereto Juan. Due arresti a Roma e uno a Genova I vari provvedimenti sono relativi allo sgombero – il 27 giugno – della Libera Repubblica della Maddalena e alla manifestazione del 3 luglio a Chiomonte. La regia dell’operazione è di Giancarlo Caselli, che da maggio sta coordinando le numerose operazioni repressive che hanno colpito i No Tav. I PM sono Giuseppe Ferrando e Manuela Pedrotta.
Prime iniziative di lotta:
Giovedì 26 gennaio:
- Torino ore 17 appuntamento in piazza Castello
- Bussoleno ore 20,30 fiaccolata
Sabato 28 gennaio
manifestazione No Tav – ore 14,30 piazza Carlo Felice
Di seguito una prima rassegna stampa:
Il Corriere della sera:
http://www.corriere.it/cronache/12_gennaio_26/arresti-valsusa_49d72a9a-47e5-11e1-9901-97592fb91505.shtml
Repubblica Torino:
http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/01/26/news/blitz_all_alba_contro_i_no_tav_trenta_arresti_in_mezza_italia-28779152/
La Stampa Torino:
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/439800/
Per info e approfondimenti
http://anarresinfo.noblogs.org/
Finché il bosco continuerà a camminare non saremo contaminati dalla paura.
Apprendiamo dai giornali che è stato un risveglio difficile per il popolo No Tav, fatto di arresti e perquisizioni dal cuore della valle fino a Palermo.
Un’autentica resa dei conti nei confronti di chi da anni lotta per difendere il proprio territorio e si schiera apertamente contro un’opera inutile e dannosa.
Lo schema è quello già visto altre volte: criminalizzare una parte del movimento per cercare di dividerlo e indebolirlo.
Ma la valle e le migliaia di No Tav in questo paese sanno che il movimento è uno solo, senza distinzioni.
I “violenti” hanno la faccia della studentessa, della madre, del barbiere del paese, dell’insegnante che fa lo sciopero della fame e porta i suoi studenti alle reti del cantiere per insegnare loro quanto uno Stato può essere violento e sordo e cieco nei confronti di un popolo che si ribella, sono donne in prima fila, sono anziani e ragazzi che lottano insieme.
Questi sono gli uomini e le donne che il 3 luglio erano in valle a subire la violenza di una repressione feroce, con gli occhi alle reti e la voglia, nel cuore, di sradicarle.
La lotte della Valsusa sono un esperimento di legami sociali che si saldano nella ribellione, di decisione aperta e orizzontale, superando i confini del territorio senza alcun rigurgito di rancore xenofobo, come avviene in altri contesti, nel nostro Paese.
I toni da forca dei giornali non riusciranno a coprire la verità in valle. Il dato politico è che non c’è spazio per chi costruisce percorsi aperti e orizzontali e che vuole decidere, cooperando, del proprio destino.
Quello della valle è un bosco che si muove tutto insieme, che decide quando e come agire, senza avanguardie o cattivi maestri. Un movimento che, dopo anni di repressione, ha ancora la stessa rabbia e la stessa dignità di sempre.
L’operazione di polizia messa in campo questa mattina non riguarda solo la Valsusa: basta guardare la mappa dei blitz delle forze dell’ordine ed è facile capire come la lotta No Tav ci riguarda da vicino, non solo perchè molti di noi, quel 3 luglio, erano in valle, ma anche perché la lotta No Tav parla di una crisi profonda, sia economica che politica.
Una crisi che vede partiti trasversalmente assoggettati ai dettami della BCE e di quelle che i valsusini chiamano “mafie”: corporazioni imprenditoriali e lobbystiche che sono pienamente inserite nel sistema capitalistico.
Una crisi che è sistemica, perché è su progetti inutili e disastrosi, odiati dalla gente, su bolle speculative che i governi fondano la loro politica economica.
La lotta NoTtav è la dimostrazione che i movimenti sono incompatibili con il volto feroce del capitalismo e del suo braccio armato.
Proprio da questa incompatibilità ripartiamo per dire che c’eravamo lì 3 luglio e se ci sarà bisogno, se il popolo della Valle ci chiamerà, ritorneremo.
Se vogliono fermarci devono prenderci tutti, ma che si sappia che siamo in migliaia.
Per le donne e gli uomini arrestati la solidarietà non basta, siamo complici.
Non è una frase che appartiene ai nostri dialetti, ma l’abbiamo imparata bene, per questo la urliamo tutti insieme: a sarà dura!
E adesso provate ad arrestare un bosco che cammina!
Per altre info, vedere Arrestati 26 NO TAV: gli indirizzi da “informa-azione”
http://www.anarchaos.org/2012/01/arrestati-26-no-tav-gli-indirizzi-da-informa-azione/
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