venerdì 27 gennaio 2012

Le reazioni politiche agli arresti dei No Tav


Per il deputato piemontese del Pd Esposito «L'eccellente operazione compiuta dalle forze dell'ordine ha fatto cadere il castello di menzogne e ipocrisie attraverso le quali i No Tav hanno voluto accreditarsi agli occhi dell'opinione pubblica come un movimento di non violenti in lotta per la salvaguardia dell'ambiente incontaminato della loro Valle contro le mire conquistatrici del capitale globale. Il pedigree degli arrestati è molto preciso: tutti bravi ragazzi con il vizietto di praticare il 'tiro al poliziotto'». «L'operazione della Procura rende giustizia innanzitutto alle centinaia di agenti feriti mentre svolgevano il loro lavoro . Ma rende giustizia anche a chi, come il sottoscritto, per mesi ha denunciato che in Valle di Susa si erano infiltrati dei 'cattivi maestri' - prosegue il deputato del Partito Democratico - per mesi e mesi ho sostenuto che in Valle di Susa operavano impuniti personaggi che con la Valle nulla avevano a che fare e che volevano semplicemente fare di Chiomonte una palestra per la lotta violenta allo Stato e alle istituzioni democratiche. Ora, finalmente, lo Stato ha risposto forte e chiaro». «Essendo un garantista, non mi sostituisco ai giudici nell'emettere sentenze. Attendo fiducioso. Però, mi auguro che dopo i fatti di oggi si prenda atto atto che un grande movimento popolare, che legittimamente protestava contro la Tav, è stato lasciato nelle mani di gente pericolosa, violenta e portatrice di una cultura eversiva -conclude Esposito - sulla Torino-Lione non saranno ammesse ambiguità, a cominciare dal Pd».  Dello stesso tono anche il comunicato del Pd piemontese. Per il segretario regionale del Pd del Piemonte, Gianfranco Morgando, e il Presidente regionale del partito, Andrea Giorgis, «oramai solo qualche irresponsabile invasato può negare il fatto che il movimento di opposizione alla Torino-Lione è diventato ostaggio di un gruppo ristretto di persone violente e fanatiche che la Valle e quei comitati No Tav che si definiscono pacifici non hanno mai saputo o voluto isolare». «I nomi delle persone fermate dimostrano come non siamo in presenza di pacifici valligiani contrari alla Tav, ma di professionisti dell'antagonismo e della guerriglia urbana. E neppure stupisce la presenza di personaggi dal passato terroristico e brigatista. »I fatti contestati sono di estrema gravità e nessun tipo di giustificazione può essere ammessa da parte di chi crede nella legalità e nelle istituzioni. Dai commenti all'operazione di oggi - dicono i due leader del Pd congratulandosi con Procura e forze dell'ordine - risulterà evidente se questi principi sono da tutti condivisi, oppure se qualcuno ha deciso di porsi fuori dalla legge e dallo Stato avallando con parole e comportamenti azioni sovversive e violente«. Dello stesso tono i commenti del PDL e Lega, che chiedono la sospensione della manifestazione di sabato a Torino. Silenzio assordante da parte di Vendola e Di Pietro.
“Gli arresti di stamane sono l'ennesimo tentativo di ridurre il movimento No tav ad un problema di ordine pubblico al fine di dividerlo e delegittimarlo. È l'ennesimo punto di continuità tra il governo Berlusconi e il governo Monti: non si riconoscono le ragioni di chi protesta, non si tratta, ma si agisce militarmente, si determina un clima di tensione e poi si processa sulla base degli scontri che avvengono”- Così il segretario di Prc Paolo Ferrero subito dopo i 40 provvedimenti giudiziari, di cui 25 di custodia cautelare, emessi dalla procura di Torino. “Il 28 giugno e il 3 luglio ho partecipato anch'io alle manifestazioni in Val di Susa – aggiunge - sono stato abbondantemente gasato e voglio affermare ancora una volta che - al contrario di cosa si vuol far credere - il movimento No tav non è un problema di ordine pubblico ma una grande esperienza politica in cui una comunità vuole decidere democraticamente sul proprio futuro, così come democraticamente decide le forme e i contenuti delle mobilitazioni”. Il Prc esprime solidarietà al movimento No Tav e sottolinea l'impegno “a proseguire la lotta affinchè quello sperpero di danaro pubblico, inutile e dannoso, venga fermato e la Val di Susa non sia più una terra militarizzata”. Solidarietà anche da Giorgio Cremaschi, presente in uno dei luoghi degli arresti, la casa del consigliere comunale Guido Fissore di Villarfocchiardo, un paese della Val di Susa, e dal sindacato di base Usb. “Nessuna voglia di dialogare – sottolinea Cremaschi – solo voglia di reprimere”. Proprio domani Usb terrà uno sciopero generale nazionale. “Insieme agli striscioni dei lavoratori e delle aziende in lotta, alla manifestazione nazionale di Roma – si legge in un comunicato - porteremo anche questo: LIBERTA’ PER I NO TAV. LE LOTTE NON SI ARRESTANO”, “Questo Governo sta usando sempre più spesso la mano pesante nei confronti di chi lotta e di chi difende la propria vita e il proprio lavoro. Non possiamo accettarlo – evidenzia Paolo Leonardi, coordinatore nazionale dell’Usb - la USB sarà in piazza al fianco dei NO TAV in ogni iniziativa di risposta a questi incredibili provvedimenti repressivi che sarà decisa in Valle. Non possiamo accettare che la volontà evidente di tutta una popolazione di difendere il proprio territorio dalla devastazione delle grandi e inutili opere come la TAV sia attaccata in maniera repressiva per cercare di fiaccare la resistenza che, comunque, sappiamo non si fermerà”, conclude il dirigente USB”.


http://www.osservatoriorepressione.org/2012/01/le-reazioni-politiche-agli-arresti-dei.html

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