mercoledì 2 novembre 2011
Società e individuo
Si può dire che Bakunin considerava la società come la base dell'esistenza umana, e che precede nel tempo qualunque sviluppo umano. Pertanto, l'uomo sarebbe il prodotto della società ed è soggetto alle sue regole, come tutte le altre leggi naturali. Allo stesso modo, è nella società che nasce quello che chiamiamo ragione e morale e le sue ulteriori fasi di evoluzioni. Si ritiene inoltre che Bakunin diceva che la libertà è possibile in una società quanto maggiore sia lo sviluppo dell'individuo e dell'influenza che riceve da quell'ambiente. Ogni individuo, a sua volta, influisce in qualche modo nella società, il quale non è altro che la somma totale delle vite, sviluppo, relazioni e azioni dei suoi membri. Né l'uomo nasce come essere libero e autonomo, nè è un creatore della società, ma che nasce dentro essa. Per questo, l'individuo o gli individui, sono il prodotto di specifici ambienti sociali, generati da una vasta gamma di influenze, sviluppi e fatti storici: e questi determinano il carattere e la natura dell'individuo e degli individui. In misura maggiore o minore, più o meno consapevolmente, ogni individuo è un riflesso della società e ha ereditato da essa le credenze, i pregiudizi, le passioni e le abitudini. Sarebbe importante comprendere questo, precisamente nell'ordine delle possibilità di sviluppare una nuova coscienza chè non sia determinata dall'ambiente sociale.
Oggi, la psicologia sociale dimostra la difficoltà sopra il libero pensiero, e che l'opinione pubblica e sociale influenza pesantemente l'atteggiamento delle persone. E' necessario un notevole potere intellettuale, così come una certa attitudine contro la società, per mostrare resistenza a questa enorme pressione. Di fatti, si può esprimere il tutto come: è la società stessa a determinare la possibilità di un pensiero veramente libero, ma sempre disposto a cancellarlo. Il quale è sicuramente indiscutibile che l'uomo è un animale sociale, e che il tutto risale allo Zoon Politikon (chè significa animale politico, e in questo contesto Politikon significhi sociale,ndb) di Aristotele, e che tale cosa sia un'origine remota della psicologia sociale. Bakunin denuncia il pensiero idealista che parte da un essere umano libero e immortale, a priori, per convertirsi nel diventare uno schiavo. Dietro questo concetto, secondo il quale l'individuo non necessita della società, vi è una sorta di caduta in disgrazia, come il peccato originale o la perdita di coscienza su questa presunta immortalità e libertà originale. L'anarchico insiste che la società è il vero punto di partenza della civilizzazione, ed è in questo ambiente che si può sviluppare la libertà e l'individualità umana.(1) Quanti esempi storici possiamo incontrare in cui vi sono individui che rinunciano alla società per raggiungere una specie di perfezione spirituale perchè identificano essa -la società- con la corruzione. Ovviamente, noi non parliamo di religione, perchè molti che rifiutano la società (e io, in particolare, credo che tengono un maggior peso per i fattori irrazionali in essa), rinunciano ed evitano di essere sempre influenzati da questi tipi di situazioni sopra il quale, molti altri, sono influenzati. Non mi riferisco allo sfuggire a una semplice evasione, che sarebbe d'altra parte una cosa impossibile, ma anche di prendere in considerazione l'influenza permanente che la società ha sulle nostre coscienze e idee. In qualche modo, siamo figli della società e tutti di tutti i suoi numerosi fattori correnti.
Le vecchie nozioni religiose, che sono anche le fonti di nuove credenze per molti che ricevono tali cose come l'immortalità dell'anima, i valori innati, il peccato originale o l'illusione del libero arbitrio, sono il terreno di coltura per l'isolamento e le imperfezioni del mondo terreno. La perfezione spirituale, come i profeti proclamavano, è incompatibile con la ricchezza materiale, qualcosa che Bakunin denunciava come una fallace ipocrisia all'osservare che una classe dominante ripeteva le frasi dei Vangeli. Oggi, risulta ugualmente importante sottolineare tale ipocrisia, oltre che analizzare il mondo materiale, avaro e iniquo, il quale è altrettanto discutibile. E' possibile che il concetto di salvezza personale religioso abbia impregnato tutta la società contemporanea, basando il tutto in un'idolatria e in un individualismo non solidale. Bakunin sosteneva che bisognava liberarsi di questi vecchi religiosi, poichè rendevano impossibili l'accettare la nostra condizione umana e finita, e lo sviluppo sociale necessario nel massimizzare i valori umani e terreni. La società non è una limitazione della libertà di un individuo determinato da una condizione intrinseca, ma l'ambiente in cui l'essere umano effettua il suo sviluppo. Ecco perché, grazie al progresso della società in tutti i campi, c'è la possibilità di raggiungere un notevole grado di emancipazione e di libertà (tanto individuale quanto sociale).
Note del blogger
(1) Delucidiamo bene questa parte: l'autore non si arroga il diritto di decidere cosa è bene o cosa è male ma, basandosi anche sul concetto etimologico stesso della parola anarchia (chè ricordiamo vuol dire "non potere" o "assenza di potere" o "negazione di potere"), esplica che la libertà (ovvero "non schiavitù") di un individuo la si può raggiungere per l'appunto in una società in cui non vi sia l'aspetto del potere o dell'autorità. Consigliamo di leggere questo articolo di Tarrida dal Marmol
Tratto da Reflexiones desde Anarres e tradotto da NexusCo
http://reflexionesdesdeanarres.blogspot.com/2011/10/sociedad-e-individuo.html
http://ienaridensnexus.blogspot.com/
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