venerdì 25 novembre 2011

(en/it)-Mexico: The Sole-Baleno insurgent cell of the CARI-PGG claims the package bomb sent to the attorney general


from culmine, translated by war on society:

Communique:

The Sole-Baleno insurgent cell of the CARI-PGG declare that in the weeks of November 1 to 15 of 2011 a package bomb was mailed addressed to the general offices of the PGR [Federal Attorney General], to be explicit the package was addressed to the attorney general Miguel Mancera. Although our objective was to wound the heads or apparent heads of the police system, being that the package apparently “originated” from the general offices of Telmex, specifically from the person in Telmex responsible for the Secure City project — the assistant director of Social Communication “Concepción Rivera Romero,” the package would have been returned to him if it did not reach its destination. The package bomb was composed of a galvanized metal pipe, dynamite, a 2.5 volt source, matches, cable, a 9 volt battery, and shrapnel.

The super cop Marcelo Ebrad, who is obsessed with control and order, in complicity with the Telmex corporation, is creating and putting into practice a strategy of social control based on fear and the individual’s control of him or herself, the citizen as his or her own police officer and as his or her neighbor’s police officer, a police role that the citizenry accept without opposition, sometimes out of fear and others for the pleasure of serving the system, the nation in some way. We see that for this control to function it is necessary to employ the most advanced technology, which is in reality the high point not only for social control, but also for the total control of nature, for total and absolute control of the thinking and responsible individual who is able to manage their own life. Therefore it is necessary to attack the technological apparatus, although the struggle, our struggle, is focused on attacking the system of domination in its totality.

On the other hand, the police as an institution, their computers, their surveillance systems, their patrols, their criminologists, their experts and their gendarmes, are also destined for complete control, for the protection of the interests of those who have power, for the protection of the “social order” so loved by the social democrats.

The new democratic police are 100% aware of their situation and the work that they do as protectors of capital, of the social peace, of the citizenry and of the techno-system, therefore attacks against these enemies of freedom are without distinction fully justified, objectively directed, since a Federal officer who rapes and murders does not have or represent greater fault than a State or Municipal police officer, who for the same reasons or different motives also forms part of the control and order, and is thus disposed to kill, in part due to his own frustrations, although we must affirm that it is necessary above all to strike at the head of the police apparatus. The ways are diverse, from package bombs to direct executions, but always marking our line and principles, since we do not seek to discharge emotional violence but rather to utilize the offensive self-defense in the form of rational and objectively directed violence, a shot in the head is more than sufficient to wipe some repressor from the map, and if it is only a small warning, one may fire a pair of bullets into the legs, trying to cause as little sensationalism as possible and pledging that the attack remains within the rationality that lies behind antagonist violence. Violence is not the problem, it is as natural as fear, it is our sense of immediate self-defense that the State/Capital/Church mediates through their control, religion and — in the case of the anarchist and social movements — their “pacifist” leakages have intended to wrest from the individual; the problem is not violence, the question concerns the focus and manner in which it is utilized — even daily — in the strategy.

For the spread of attacks against the police apparatus!!!

For the spread and propagation of attacks against the system of domination!!!

For the spread of solidarity with our comrade prisoners of war!!!

At war against the State/Capital and for Total Liberation,

AUTONOMOUS CELLS FOR IMMEDIATE REVOLUTION – PRAXEDIS G. GUERRERO

INFORMAL ANARCHIST FEDERATION

* Apparently the explosive did not detonate and was removed for investigation. Source (in Spanish) – transl.
http://culmine.noblogs.org/?p=11738


Messico – Cellula Insorgente Sole-Baleno delle CARI-PGG rivendica invio di un pacco bomba al procuratore generale federale

da waronsociety.noblogs.org

trad.cenere(at)inventati.org

La cellula insorgente Sole-Baleno delle CARI-PGG dichiara di aver spedito un pacco bomba alla sede generale del PGR (Procuratore generale federale) nei giorni dal 1 al 15 Novembre 2011, per chiarire il pacco era indirizzato al procuratore generale Miguel Mancera. Sebbene il nostro obiettivo era di ferire i capi o i presunti capi del sistema poliziesco, essendo il pacco apparentemente “inviato” dalla sede generale di Telmex, nello specifico dal responsabile del progetto Secure City a Telmex – l’assistente direttore del Social Communication “Concepcion Rivera Romero”, esso sarebbe tornato a lui se non avesse raggiunto destinazione. Il pacco bomba era composto da un tubo di metallo zincato, dinamite, pila da 2.5 volt, fiammiferi, cavo, pila da 9 volt, shrapnel.

Il super poliziotto Marcelo Ebrad, ossessionato dal controllo e l’ordine, in complicità con la Telmex corporation, sta realizzando una strategia di controllo sociale basata sulla paura e sul controllo individuale di se stessi o se stesse, o del cittadino come proprio agente di polizia o agente di polizia del quartiere, un ruolo poliziesco che la cittadinanza accetta senza opposizione, qualche volta per paura o per il piacere di servire il sistema, la nazione in qualche modo. Vediamo che per il funzionamento di questo controllo è necessario impiegare le più avanzate tecnologie, che in realtà sono il punto più alto non solo per il controllo sociale, ma anche per quello totale della natura, del controllo totale e assoluto del pensiero e dell’individuo responsabile capace di gestire la propria vita. Quindi è necessario attaccare l’apparato tecnologico, sebbene la lotta, quella nostra, sia focalizzata nell’attacco al sistema di dominio nella sua totalità.

Dall’altro lato, la polizia come istituzione, i loro computer, sistemi di sorveglianza, pattuglie, criminologi, esperti e gendarmi, sono anche destinati al controllo completo, alla protezione degli interessi di quelli che hanno potere, alla protezione dell’”ordine sociale” cosi amato dai socialdemocratici.

La nuova polizia democratica è consapevole al 100% della sua situazione e del lavoro che fanno come protettori del capitale, della pace sociale, della cittadinanza e del tecno-sistema, quindi gli attacchi contro questi nemici della libertà sono pienamente giustificati senza distinzioni, oggettivamente indirizzati, visto che un agente federale che violenza e uccide non ha più colpe rispetto ad un agente di polizia statale o municipale, che per gli stessi o altri motivi fa parte del controllo e dell’ordine, e quindi è disposto a uccidere, in parte anche a causa delle sue frustrazioni, sebbene dobbiamo affermare che è necessario soprattutto colpire la testa dell’apparato poliziesco. I modi sono diversi, dai pacchi bomba alle esecuzioni dirette, ma sempre ribadendo la nostra linea e i nostri principi, visto che non cerchiamo di scaricare violenza emotiva ma piuttosto di utilizzare un’autodifesa offensiva nella forma di una violenza razionale e oggettivamente indirizzata, un colpo in testa è più che sufficiente per eliminare dei repressori, e se ciò è solo un piccolo avvertimento, si possono sparare un paio di colpi alle gambe, cercando di ausare un po’ di sensazionalismo per quanto possibile impegnandosi affinché gli attacchi rimangano dentro la razionalità che sta dietro ad una violenza antagonista. La violenza non è il problema, essa è naturale come la paura, è il nostro senso di immediata autodifesa che Stato/capitale/chiesa mediano attraverso il loro controllo, religione e- nel caso degli anarchici e dei movimenti sociali – e le loro derive “pacifiste” che intendono strappare via l’individuo; il problema non è la violenza, la questione concerne l’attenzione e il modo con cui essa viene utilizzata – anche giornalmente – nella strategia.

Per la diffusione di attacchi contro gli apparati polizieschi!!!

Per la diffusione e la propagazione di attacchi contro il sistema di dominio!!!

Per la diffusione di solidarietà con i nostri compagni prigionieri di guerra!!!

In guerra contro Stato/Capitale e per la Liberazione Totale,



CELULAS AUTONOMAS DE REVOLUCION INMEDIATA / PRAXEDIS G. GUERRERO

FEDERACION ANARQUISTA INFORMAL



Fonte: (http://culmine.noblogs.org/?p=11738)

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