martedì 22 novembre 2011
Sentenza per l’inchiesta del 10 giugno 2009
Ieri, il 21 novembre, si è concluso con tre condanne il processo che vedeva accusati sette compagni di associazione sovversiva e banda armata.
Dopo più di un anno di processo, la corte si è pronunciata per la derubricazione dei reati di banda armata e associazione sovversiva, caduti per tutti; con una logica ambigua che salva la capra e il cavolo, ha deciso di modificare questa imputazione in cospirazione politica tramite accordo per Gianfranco, Massimo, per i quali sono stati sospesi i termini di decorrenza della misura cautelare fino al deposito della sentenza (entro 90 giorni). Ed anche per Gigi, che si sarebbe fatto una risata di fronte a questa farsa.
http://www.informa-azione.info/aggiornamenti_inchiesta_del_10_giugno
Sono rimasti in piede alcuni reati specifici per Bernardino Vincenzi, condannato per detenzione di armi e scarcerato per decorrenza termini, e per Gianfranco e Massimo, condannati anche per l’attentato alla caserma della Folgore, a Livorno.
Tre le assoluzioni, ma purtroppo la parte del leone la fanno gli anni di condanna e alcune richieste populiste e propagandiste che si sono emerse per la prima volta in questo processo e che ne testimoniano la reale sostanza.
La pubblicazione della sentenza su una testata giornalistica a diffusione nazionale, «La Nazione», e il pagamento di un risarcimento per i danni morali nei confronti del Ministero della Difesa, la trasformazione del 270 bis in cospirazione politica, la distruzione del materiale sequestrato sono elementi che non si vedevano da anni. Più o meno dalla fine del Medioevo e dall’avvento dell’era moderna.
Dopo due morti (uno in carcere e un teste psicolabile che si è suicidato a seguito degli interrogatori dell’accusa), dopo due anni e mezzo di carcere preventivo, in un processo costruito su indizi e suggestioni, la Stato ha voluto infliggere condanne non proporzionate ai fatti per giustificare il suo intento persecutorio, sbattendo dichiaratamente il mostro in prima pagina.
http://www.informa-azione.info/viterbo_lugi_fallico_muore_in_carcere
La spettacolarizzazione della pena in un processo in cui l’inventiva distorta dei pm ha giocato un ruolo fondamentale, non è altro che la degna conclusione di questo teatrino, in cui sotto accusa erano l’identità politica ed il percorso degli imputati.
Come Gianfranco ha già spiegato, il concetto di fondo è questo: ogni sistema difende se stesso con tutti i mezzi a sua disposizione, siano essi legali od illegali in base alle leggi del sistema stesso, e ciò è tanto più vero nei periodi di crisi generale del sistema come quello in cui stiamo vivendo. I comunisti sono da sempre il nemico principale di questo sistema e quindi è abbastanza normale che vengano colpiti. Naturalmente tutto ciò non viene esplicitato, non viene mostrato chiaramente, ma piuttosto si mette in scena la rappresentazione del diritto. Alla repressione si mette la maschera di un garantismo formale che poi sappiamo tutti benissimo non esistere nella realtà.
Le pene inflitte sono state di otto anni e mezzo per Gianfranco, sette e mezzo per Massimo e quattro e mezzo per Bernardino.
Assemblea Contro il Carcere e la Repressione
assembleacontrolarepressione@gmail.com
http://www.informa-azione.info/sentenza_per_l%E2%80%99inchiesta_del_10_giugno_2009
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