martedì 22 novembre 2011

(es/it)-Sobre Petróleos de Venezuela


Tomado de NOT ING 3-137, boletín electrónico semanal de la Academia Nacional de Ingeniería y Habitat, transmitido el 21/11/11]

Petróleos de Venezuela, encargada de un sinnúmero de responsabilidades petroleras y no petroleras, debe enfrentar las exigencias de recursos del Ejecutivo nacional, mientras tiene comprometida cerca del 40% de su producción de petróleo crudo, lo cual causa precarias condiciones para el flujo de caja y las cuentas de la estatal petrolera.

De su producción, estimada entre 2.700.000 b/d y 2.920.000 b/d, PDVSA debe suministrar crudo y productos derivados al mercado interno venezolano y a los países aliados en Petrocaribe y el Acuerdo de Caracas, los Convenios de Cooperación y los pagos correspondientes al crédito de los muy onerosos Fondos Chinos, en condiciones de subsidio o financiamiento.

El total de la suma significa que aproximadamente 1,2 millones de barriles de la producción diaria de PDVSA no se cobran en efectivo ni ingresan al flujo de caja operativo de la estatal petrolera venezolana, pues son volúmenes que se denominan en cuentas por cobrar, se subsidian o se entregan como pagos a nombre de la República.

Como quedó explicado detalladamente en la edición anterior del NOT ING, los 419.000 b/d enviados a China son 3.432 millones de dólares EUA que dejan de ingresar a la caja de PDVSA; la proyección del impacto durante 2011 es USD 18,4 millardos. El año 2010 Venezuela envió 250.000 b/d a los países de Centro, Sudamérica y el Caribe a través de Petrocaribe y otros acuerdos de cooperación, que Petróleos financia con parte de los pagos entre 30 y 90 días y otra porción financiada entre 15 y 25 años, acumulando deudas. Paraguay, Uruguay y República Dominicana han pedido refinanciar y a Honduras y Nicaragua se les ha condonado parcialmente. El congelamiento de los precios de los combustibles en el mercado interno y la pérdida en exportaciones, sobre todo la gasolina, ha acentuado las distorsiones por USD 15,7 millardos. Hace tres meses y medio PDVSA dejó de cobrar en efectivo los despachos de combustible a las bombas de servicio, pues el valor de los productos llega a solaparse con el margen de ganancias (sólo Bs 0,084/L vendido). La deuda de Corpoelec por el diesel suministrado para las termoeléctricas alcanzó USD 2,4 millardos al cierre de 2010.

Petróleos de Venezuela está obligada a apoyar la construcción de viviendas y conformó una empresa mixta con Minerven. Para asumir los compromisos se han tenido que emitir bonos y realizar variadas operaciones fiscales por Bs 58,5 millardos.

En definitiva, de julio a septiembre de este año del 2011 la actividad petrolera mostró un débil crecimiento de 0,2% del Producto Interno Bruto. Para atender la marcada desaceleración, el ministro de Energía y Petróleo Rafael Ramírez explicó que "el PIB petrolero se mide en volumen y nosotros tenemos una política de precios y no de volúmenes… no por el impacto de la renta que se capta gracias a los hidrocarburos."

La semana que terminó el 18.11, el precio informado de la cesta venezolana fue USD/b 110,83, llevando el promedio del año hasta la fecha, a USD/b 100,41. Ante la voracidad fiscal del Ejecutivo nacional, ni siquiera el precio astronómico del barril ha cubierto la demanda de recursos de parte del Gobierno.

http://periodicoellibertario.blogspot.com/2011/11/sobre-petroleos-de-venezuela.html


Sopra il petrolio del Venezuela

Tratto da Periodico El Libertario e tradotto da NexusCo
http://periodicoellibertario.blogspot.com/2011/11/sobre-petroleos-de-venezuela.html

[Tratto da NOT ING ​​3-137, newsletter elettronica settimanale della Academia Nacional de Ingeniería y Habitat, transmitido el 21/11/11]

Il Petroleos de Venezuela, responsabile di innumerevoli responsabilità in ambito petrolifero e non, deve affrontare le esigenze di risorse dell'Ejecutivo nacional, mentre diminuisce il 40% circa di produzione del petrolio greggio: tale situazione causa condizioni precarie per il flusso di soldi e i conti della compagnia petrolifera di stato.

http://www.pdvsa.com/

Della sua produzione, stimata a 2,7 milioni/2,92 milioni di barili al giorno, il PDVSA deve fornire di petrolio greggio e i vari prodotti ottenuti da esso al mercato interno venezuelano e ai paesi alleati del Petrocaribe e all'Acuerdo de Caracas, alla Convenios de Cooperaciòn e ai pagamenti del credito dei Fondos Chinos molto costosi, in condizioni di sussidio o finanziamento.

http://www.petrocaribe.org/
http://www.efemeridesvenezolanas.com/html/aec.htm

Il totale della somma significa che approssimativamente 1,2 milioni di barili di produzione giornaliera del PDVSA non vengono pagati in contanti o entrano nel flusso di cassa operativo della compagnia petrolifera statale venezuelana, e sono volumi che vengono denonimati in crediti per sovvenzionare o pagamenti forniti per conto della Repubblica.

Come è stato spiegato in dettaglio nella precedente edizione della NOT-ING, i 419.000 b/g (barili al giorno) inviati alla Cina, equivalgono a 3.432 milioni di dollari degli Stati Uniti che entrano nella cassa del PDVSA; la proiezione dell'impatto previsto durante il 2011 è di 18,4 miliardi di dollari americani. Nel 2010, il Venezuela ha inviato 250.000 b/g ai i paesi del Centro e Sud America e nei Caraibi, attraverso il Petrocaribe e altri accordi di cooperazione, che Petroleos finanzia con parte di pagamenti tra i 30 e 90 giorni e un'altra parte tra i 15 e 25 anni, accumulando debiti. Il Paraguay, l'Uruguay e la Repubblica Dominicana hanno chiesto il rifinanziamento e l'Honduras e il Nicaragua gli sono stati condonati in maniera parziale. Il blocco dei prezzi dei carburanti sul mercato interno e il calo delle esportazioni, in particolare la benzina, ha aumentato la distorsione pari a 15,7 miliardi di dollari. Tre mesi e mezzo fa il PDVSA ha smesso di addebitare di pagare in contanti le spedizioni di carburante alle pompe di servizio, come il valore dei prodotti sono venuti a sovrapporsi con il margine di profitto (e viene venduto solo 0,084 Bolivar a litro). Il debito della Corpoelec con la PDVSA, e quest'ultima fornisce il diesel alle centrali elettriche, è pari a 2,4 miliardi di dollari americani alla fine del 2010.

La Petroleos de Venezuela ha l'obbligo di sostenere la costruzione di alloggi e conformi con l'impresa mista della Minerven. Per far fronte agli impegni, hanno dovuto emettere obbligazioni e compiere varie operazioni fiscali pari a 58,5 miliardi Bolivar.

In breve, da luglio a settembre di quest'anno l'industria del petrolio ha mostrato una debole crescita dello 0,2% del PIL. Per affrontare il forte rallentamento, il Ministro dell'Energia e del Petrolio Rafael Ramirez ha detto che "il PIL del petrolio è misurato in volume e abbiamo una politica di prezzo piuttosto che sul volume ... non per l'impatto del reddito che viene catturata dal petrolio . "

La settimana che è terminata il 18 Novembre, il prezzo riferito del paniere venezuelano è stato di 110,83 dollari americani al barile, portando la media dell'anno a 100,41 dollari americani al barile. Nella voracità fiscale dell'esecutivo nazionale, anche il prezzo astronomico di un barile ha incontrato la domanda di risorse da parte del Governo.

http://ienaridensnexus.blogspot.com/

Nessun commento:

Posta un commento