sabato 4 giugno 2011

Bologna - Guerra al dissenso


GUERRA AL DISSENSO, GUERRA ALLE LOTTE


Primo maggio, Bologna, Piazza dell'Unità. In un generale clima di festa con musica e banchetti, alcuni dei presenti hanno deciso di manifestare il proprio disgusto verso la presenza dei soliti agenti in borghese che ininterrottamente monitoravano la piazza come avvoltoi impazziti. I compagni hanno deciso di avvicinarsi alla loro macchina per "invitarli" ad andarsene, essendo evidente che erano lì solo per provocare e per creare un clima di costante tensione anche in una situazione di mera convivialità.
Poco dopo i DIGOS si sono allontanati ritrovandosi l'antenna dell'auto piegata, fatto ritenuto sufficientemente grave da far scattare la volontà di vendetta da parte della pattuglia del turno seguente. Dunque, terminata la serata diversi compagni sono stati fermati alla spicciolata con minacce ed intimidazioni (della serie "t'ammazzo" con gesto annesso, strattonamenti per "convincere" i fermati a scendere dall'autobus...). La sera stessa 3 compagni sono stati portati in questura dove sono stati denunciati per minacce e oltraggio.
Nell’ultima settimana di maggio tre dei compagni fermati la sera del 1 maggio hanno ricevuto la notifica di avvio del procedimento di foglio di via da Bologna e una denuncia per danneggiamento aggravato e resistenza . Ad un altro, a distanza di due giorni, è stato dato l'avviso orale.

Sappiamo bene qual è il tenore del clima repressivo che stiamo respirando da tempo in questa città. Il controllo sta allargando sempre di più il suo raggio di azione divorando gli ultimi spazi di libertà ancora rimasti cercando di cancellare QUALSIASI tipo di comportamento non conforme alle regole prestabilite dai tutori dell'unico ordine consentito. A Bologna come nel resto d'Italia il potere da una parte sta attaccando le proteste e le lotte portate avanti da studenti, precari, operai e dall'altra preventivamente le idee, la socialità nelle piazze e nelle strade.
Perquisizioni, sequestri, arresti e allontanamenti che hanno colpito l'ambiente anarchico negli ultimi mesi non sono che l'espressione più evidente di un progetto repressivo molto più ampio che ha l'obiettivo di stroncare OGNI dissenso e QUALUNQUE forma di opposizione sociale. Questo attacco non è pesante solo per chi lo riceve direttamente, ma diventa un pericolo reale per ogni situazione di lotta nel momento in cui viene legittimato, andando a costituire un precedente formale e sostanziale nella dottrina giuridica non indifferente, pronto ad essere applicato di volta in volta su chiunque lotti in prima persona contro la violenza della società del capitale rifiutando la miseria in cui siamo costretti a vivere.

Sì, lo sappiamo, non è niente di nuovo ed è anzi un copione già visto e rivisto ma sembra che ogni volta che si ripete sia peggio. Coscienze sedate da distrazioni artefatte non rispondono, hanno l’intelletto volto al futuro, parlano di social network mentre ci vietano la socialità reale, parlano di diritti per tutti quando oramai l’unica risposta a queste richieste sono manganellate. Che cosa devono fare per convincerci che non stanno scherzando e che ci stanno dichiarando guerra giorno per giorno? Quale futuro possiamo avere se la lotta non si pone come obiettivo primario la fine delle gerarchie e della violenza istituzionale?




SOLIDARIETÀ CON I COMPAGNI COLPITI DALL’ENNESIMA SFILZA DI MISURE PREVENTIVE, SOLIDARIETÀ CON CHI È RICATTATO, MINACCIATO, COLPITO OGNI GIORNO DALLO STATO E DAI SUOI SERVI.
LIBERTÀ PER I COMPAGNI SEQUESTRATI NELLE PRIGIONI, LIBERTÀ PER TUTTI!





Nemici della repressione

http://www.informa-azione.info/bologna_guerra_al_dissenso

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