mercoledì 21 dicembre 2011

(en/it)-Athens: Political statement of the R.O. Conspiracy of Cells of Fire


Second trial of the ‘Halandri case’ – Day 2, December 20th, 2011
Special court of Koridallos women’s prisons

Before the hearing was adjourned, the four defendants made a statement. Christos Tsakalos read it after explaining that, ‘We want to read a political statement in regard to the facts of our recent attempted escape from Koridallos prisons. Initially, the issue may seem irrelevant to the court’s case, nevertheless it has a direct relation, for a specific reason. This attempt of ours not only conveyed a message to Koridallos prisons and the entire prison system in general, but also to this court.’

http://325.nostate.net/?p=3650

The full text of the statement, a copy of which was filed in the court records, is as follows:

POLITICAL STATEMENT of the R.O. Conspiracy of Cells of Fire

This statement is made to clarify and publicly state our position in relation to our recent attempted escape from prison.

The fact that we are captives in the prison cells of democracy does not mean that we accept for a moment our position either as prisoners or as defendants before the civil court-martial that you have set up against us. There will never be either a prison guard to lock up our soul or a judge to rule on our values. We are eternal enemies of law and order and eternal prison breakers.

Obviously these few following words cannot describe the miserable conditions inside penitentiaries that are experienced by those inmates who have not given up their dignity, but carry it with them in each and every isolation wing, each and every disciplinary unit, each and every transfer, each and every torment, each and every beating…

You, the appointed military judges of the judicial mafia, may give out sentences to hundreds of years in prison sitting on your benches, obeying the hands which move you as puppets, but you should know that our willingness for freedom is catching fire day by day.

With your decisions, as modern hangmen, you bury people in tons of concrete and bars, thus hiding the consequences of the rotten system that you serve. As for us who are anarchist urban guerillas, you wish to retaliate and punish us because you know that your names and those like you are already written to the list of our future targets. The prison, in which you send people as easily as you leaf through the case files, is a huge mincer that grinds bodies, feelings, thoughts, imagination…

It’s a sterile mechanical world where orders from loudspeakers, lockings of prison cells and the noise of human resignation are echoing.

The vast majority of inmates have made a fools’ agreement and surrendered their freedom and dignity in exchange for a day wage, a temporary leave, a promise of parole or even for nothing.

All discussions about the humanization of the penitentiary system are nothing but foolish and hypocritical talk. The solution is one; you either escape or destroy the prison.

Within this choice of ours, we heard knocks on the wall also from different circles of fellowship and met people who shared with us the common desire for freedom. We can say clearly that we are proud of our choices and the relationships that we have built with them through our joint attempt to escape, even if it did not live up to our aspirations. Unhappily, we stood less fortunate than we wanted, while stupidity found its expression in a homunculus-guard showing that it is powerful.

Some people will rush to talk about failure.

Yet, our escape succeeded. We escaped from the defeatist acceptance of our role as prisoners. We escaped from the sleep up by psychiatric drugs that are generously distributed in prisons, from the benefits of day wages, from the illusions of future leaves and paroles, and we acted as anarchist revolutionaries.

If the work of jailers and judges is to lock the prisons’ doors, ours is to unlock and violate them. Even though we failed to release our bodies, we released our existence even for a few moments, occupying a space in prison.

This sense is unique, and we do not regret anything.

Besides, we struggle for a freedom beyond the official version of the laws and values of this society. This struggle cannot either be tried or imprisoned.

Today, many people die from traffic accidents, drug addiction, industrial diseases. Others accept the death of boredom and loneliness, sunk in the conventions of a law-loving life. We choose to risk our lives for the leap to freedom, even though there is no safety net underneath. There is nothing more important than that.

Now, we lost a battle, but not the war. We are looking forward.

Each time promises a new project, a new collaboration-friendship, an unexpected chance which lies before us dangerous and subversive.

Besides, what matters is not if you get caught but if you surrender within you…

LONG LIVE THE CONSPIRACY OF CELLS OF FIRE /
INFORMAL ANARCHIST FEDERATION (FAI)
LONG LIVE THE INTERNATIONAL REVOLUTIONARY FRONT
LONG LIVE THE BLACK ANARCHIST INTERNATIONAL

The imprisoned members of the Conspiracy of Cells of Fire

http://en.contrainfo.espiv.net/2011/12/20/athens-political-statement-of-the-r-o-conspiracy-of-cells-of-fire/#more-6107



Dichiarazione politica della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco

tratto da: http://en.contrainfo.espiv.net/

traduzione: tomo

Seconda udienza del “caso Halandri” – Giorno 2, 20 dicembre 2011

Tribunale speciale della prigione femminile di Koridallos

Prima che l’udienza fosse aggiornata, i quattro imputati hanno fatto una dichiarazione. Christos Tsakalos l’ha letta dopo aver spiegato che “noi vogliamo leggere una dichiarazione politica riguardo i fatti del nostro recente tentativo di evasione dalla prigione Koridallos. Inizialmente, il problema può sembrare irrilevante al caso del processo, ciononostante ha una relazione diretta, per una ragione specifica. Questo nostro tentativo non solo ha trasmesso un messaggio alla prigione Koridallos e all’intero sistema carcerario in generale, ma anche a questa corte.”

Ecco il testo integrale della dichiarazione, una copia della quale è stata archiviata nei documenti della corte:

DICHIARAZIONE POLITICA della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Questa dichiarazione è fatta per chiarificare e per esporre pubblicamente la nostra posizione in relazione al nostro recente tentativo di evasione dalla prigione.

Il fatto che siamo prigionieri nelle celle della prigione della democrazia non significa che accettiamo anche solo per un momento la nostra posizione come prigionieri o come imputati davanti alla corte civile-marziale che avete costruito contro di noi. Non ci sarà mai una guardia carceraria che rinchiuderà le nostre anime o un giudice a regolare i nostri valori. Noi siamo eterni nemici della legge dell’ordine ed eterni evasori di prigioni.

Ovviamente queste poche seguenti parole non possono descrivere le miserabili condizioni dentro i penitenziari che sono vissute dai reclusi che non hanno ceduto la loro dignità, ma l’hanno portata con sé in ogni ala di isolamento, ogni unità disciplinare, ogni trasferimento, ogni tormento, ogni pestaggio…

Voi, i decisi giudici militari della mafia giudiziaria, potete emettere sentenze di centinaia di anni in prigione seduti sulle vostre panche, obbedendo alle mani che vi manovrano come pupazzi, ma dovreste sapere che la nostra volontà di libertà prende sempre più fuoco di giorno in giorno.

Con le vostre decisioni, come moderni boia, seppellite persone sotto tonnellate di cemento e sbarre, nascondendo così le conseguenze del sistema putrefatto che servite. Così per noi che siamo guerriglieri urbani anarchici, desiderate reagire e punirci perché sapete che i vostri nomi e i nomi di quelli come voi sono già scritti nella lista dei nostri futuri obiettivi. La prigione, in cui mandate persone in maniera così facile come sfogliare i documenti del caso, è un enorme tritacarne, che frantuma corpi, sentimenti, pensieri, immaginazione…

È uno sterile mondo meccanico dove riecheggiano gli ordini dagli altoparlanti, il chiudersi delle celle e il suono della rassegnazione umana.

La vasta maggioranza dei reclusi ha fatto un accordo da sciocchi ed ha ceduto la propria libertà e dignità in cambio della paga di un giorno, di un rilascio temporaneo, una promessa o addirittura per niente.

Tutte le discussioni riguardo l’umanizzazione del sistema penitenziario non sono altro che stupidate e discorsi ipocriti. La soluzione è una; evadere o distruggere la prigione.

In questa nostra scelta, abbiamo sentito battiture sul muro anche da differenti giri di rapporti e incontrato persone che hanno condiviso con noi il comune desiderio di libertà. Possiamo chiaramente dire che siamo orgogliosi delle nostre scelte e delle relazioni che abbiamo costruito con loro attraverso il nostro congiunto tentativo di evasione, anche se non è durato come era nelle nostre intenzioni. Disgraziatamente, siamo stati meno fortunati di quanto avremmo voluto, mentre la stupidità ha trovato la sua espressione in un omuncolo-guardia che si mostrava potente.

Alcune persone si affretteranno a parlare del fallimento.

Eppure, la nostra fuga ha avuto successo. Siamo scappati dall’accettazione disfattista del nostro ruolo di prigionieri. Siamo scappati dal sonno dato dagli psicofarmaci che sono generosamente distribuiti nelle prigioni, dai benefici della paga del giorno, dalle illusioni dei futuri fogli e parole, ed abbiamo agito da anarchici rivoluzionari.

Se il lavoro dei carcerieri e dei giudici è chiudere le porte delle prigioni, il nostro è di sbloccarle e violarle. Anche se abbiamo fallito a mettere in libertà i nostri corpi, abbiamo liberato la nostra esistenza anche solo per qualche momento, occupando uno spazio in prigione.

Questo senso è unico, e non abbiamo alcun rimorso.

Inoltre, lottiamo per una libertà al di là della versione ufficiale delle leggi e dei valori di questa società. Questa lotta non può essere processata né imprigionata.

Oggi, molte persone muoiono per incidenti stradali, dipendenza da droga, malattie industriali. Altri accettano la morte da noia e solitudine, sprofondati nelle convenzioni di una vita di amore per le leggi. Abbiamo scelto di rischiare le nostre vite per un salto verso la libertà, anche se non c’è nessuna rete di sicurezza disotto. Non c’è nulla di più importante di questo.

Ora, abbiamo perso una battaglia, ma non la guerra. Guardiamo in avanti.

Ogni volta promette un nuovo progetto, una nuova collaborazione-amicizia, una possibilità inaspettata che giace dinanzi a noi pericolosa e sovversiva.

Inoltre, ciò che conta non è che tu venga catturato ma se ti arrendi dentro di te…

LUNGA VITA ALLA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO / FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE (FAI)

LUNGA VITA AL FRONTE RIVOLUZIONARIO INTERNAZIONALE

LUNGA VITA ALL’INTERNAZIONALE NERA ANARCHICA

I membri imprigionati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

__________

Il processo è stato interrotto per continuare lunedì, 9 gennaio, 2012. Parenti ed amici degli imputati lanciano un appello per la presenza di compagni dentro la corte durante i procedimenti, in solidarietà con Damiano Bolano, Giorgos Nikolopoulos, Michalis Nikolopoulos e Christos Tsakalos.

- originale in greco
http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1363820



http://culmine.noblogs.org/2011/12/21/dichiarazione-politica-della-o-r-cospirazione-delle-cellule-di-fuoco/#more-13128

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