venerdì 30 dicembre 2011
Francia - Lettera di una compagna in carcere a Tolosa
Lettera di una compagna in carcere a Tolosa
Potranno rinchiuderci in gabbia, soffieranno solamente sul fuoco della nostra rabbia ! Libertà per tutti e tutte i detenuti e detenute ! Solidàrietà con i compagni accusati e le compagne accusate di Nantes e di Parigi.
Prigione per le donne. Seysses (banlieue di tolosa). Il venerdi 9 diciembre.
Voglio prima di tutto esprimere la mia piena solidarietà agli amici e alle amiche di Nantes, recentemente incolpati dell'azione d'imbrattamento di una sede degli avvoltoi di VINCI (azienda che ha in gestione la costruzione dell'aereoporto di Notre dame des landes, NDT). Voglio esprimere anche la mia solidarietà a quelli ed a quelle che erano fino adesso sotto controllo giudiziario a Parigi e recentemente accusati ed accusate, in seguito all'inchiesta del giudice Brunaud. Fra le altre imputazioni ! « partecipazione ad un gruppo formato in previsione di realizzare alcuni atti terroristici» «nonchè là detenzione e il trasporto d'esplosivi ».
La morsa si chiude un po' di più, le catene si appesantiscono, la caccia ai cattivi membri del « movimento anarchico bla bla » è di nuovo aperta ; i suoi rulli compressori schiacciano le nostre vertebre rullando sulle nostre schiene per obbligarci a piegarle.
Dalla prigione femminile di Seysses, vorrei inviarvi tutta la mia solidarietà. Ancora una volta ne hanno approfittato, arrestando persone, denunciandole più e più volte. Immagino che dopo tutto questo sarete liberi dai controlli giudiziari per essere rinchiusi nuovamente.
Queste retate repressive in tutta la (f)rance [gioco di parole tra francia; france e rancido; rance, NDT] accadono in un contesto di riforme del fermo di polizia, di un'irrigidimento delle misure contro i minori, e dell'integrazione dei gentili cittadini nelle aule dei tribunali correzionali [creazione di giuri popolari, NDT]. Queste riforme sono portate avanti in modo da promuovere l'immagine della giustizia e della polizia; suo braccio armato. È dunque una giustizia a nostra immagine? Le condànne saranno espresse da nostri pari ? La giustizia chiamera persone senza alcuna nozione di diritto e poca esperienza per comprendere gli annessi e i connessi di una corte che giudicherà la teppa, mentre i più grandi magistrati giudicheranno gli abusi di potere ed altri reati come sottrazione di soldi pubblici o corruzione. Una giustizia a nostra immagine! Ma per me, migliorare la giustizia con una maggiore formazione dei giudici e la nascita delle giurie popolari, significherebbe chiedere al mio oppressore solo di allentare un pocchino le manette o di cambiare il colore della mia cella. Se è questa la giustizia che vogliamo....
Malauguratamente non è per oggi. Qui è piuttostto il contrario che sta succedendo. È previsto per gennaio di cambiare le sbarre esistenti con delle griglie. Fine della luce del sole che entra un po nella cella, fine della vista del cortile per l'ora d'aria, fine del darsi una mano tra le tipe grazie agli yoyo. Appesantiscono l'isolamento sensoriale della galera :
Hanno tolto il gusto grazie al famoso cibo senza-sapore della SIGES-SODEXO.
Hanno trasformato il silenzio nel rumore sordo delle ventole e delle voci che risuonano diffondendosi in tutta la galera. In queste celle ascolti senza potere distinguere quello che sta succedendo fuori nei corridoi e da fuori nessuno ti puo sentire.
L'odore é reso asettico, riesci a mala pena a distinguere quello che é candeggina da quello che non lo é.
Scompare il conttatto tattile con la gente intorno a te, a parte nel momento di ammanettarti.
Hanno trasformato la cognizione del tempo che adesso viene scandito solo dal clic delle chiavi delle « serve ».
La vista, in questa prigione di Seysses, non sara solo più fermata dai muri del recinto e spezzettata dalle sbarre e dalle griglie, ma sara limitata da pixel di 5cm per lato, come nella prigione di St Paul a Leone, o come al SMPR (Servizio Medico-Psychologico della Regione). Il pretesto sarebbe che le detenute buttano le lore immondizie dalla finestra. Sotto lo smalto igienista con un pezzo d'ecologismo da due soldi, si nasconde la volonta di sottrarre i piccoli atti quotidiani utili alle detenute per arrangiarsi, possibili grazie allo yoyo. Non hai il tabacco, non hai il sale e allorra devi aspettare l'ora d'aria per arrangiarti. Lo chiamano ammodernamento delle condizione di detenzione,
io lo definirei piuttosto accentuazione dell'isolamento e della miseria.
La prigione, colonna di questo mondo, fa che tutto il resto funzioni.
Senza galera, come obligarci ad accettare la nostra condizione di lavoratori e lavoratrici al servizio dei padroni, docili-e e sfruttati-e per ingrassare sugosi profitti.
Senza galera, come impedirci di contestare la messa a punto delle loro leggi razziste, classiste e sessiste.
Senza galera, come obligarci a pagare, tutto cio' di cui abbiamo bisogno, quando potremmo semplicemente prenderlo.
Senza galera come obligarci a farsi rubare dalle banche […].
Senza galera, come condizionàrci àd essere dei-delle buoni-e cittàdinisti-e.
Senza galera, come dividerci e fare scontrarci gli uni contro gli altri.
Senza galera, come isolarci nella paura e l'asservimento […].
Tuttavia non sono riusciti totalmente a rinchiudere la nostra rabbia, il nostro odio e la nostra voglia di liberta. Ma i loro tentativi sono funesti per l'ingozzatura di psicofarmaci per quelli e quelle che sono fuori dalle loro norme di percezione e di comportamento. Per tutti quelli e tutte quelle che non sono state schiacciate dalla psichiatria, l'odio, la rabbia e l'amore della liberta non potranno mai essere rinchiuse né condizionate.
Siamo della nitroglicerina in attesa...
Per tutti e tutte assassinati-e dalla macchina gudiziaria e dalla psichatria, un pensiero per voi... la vendetta.
À tutti e tutte i rinchiusi e le rinchiuse dentro, corraggio e tutta la mia solidarietà.
À tutti e tutte i « rinchiusi e le rinchiuse » fuori, solidarietà perche il mondo fuori non è tanto più bello, e grazie d'essere lì.
Un'arrabiata ingabbiata dal 15 Novembre, Tolosa.
http://www.informa-azione.info/francia_lettera_di_una_compagna_in_carcere_a_tolosa
Francia - Lotta anticarceraria e repressione a Tolosa
fonte: non-fides
http://www.non-fides.fr/?Il-15-novembre-a-Tolosa
Il 15 novembre 2011 a Tolosa
Il 5 luglio scorso, i locali della PJJ (Protection Judiciaire de la Jeunesse – protezione giudiziaria della gioventù) di Labège [alla periferia di Tolosa, NdT] sono stati messi sotto sopra e riempiti di scritte a spray, per protestare contro la partecipazione di questo ente all’incarcerazione di minorenni. In maggio, al riformatorio di Lavaur [vicino a Tolosa, NdT], gestito dalla PJJ e dall’amministrazione penitenziaria, alcuni ragazzi considerati “irrecuperabili” sono stati pestati a sangue dai bestioni in passamontagna dell’ERIS (Equipe Régionale d’Intervention et de Sécurité [i GOM francesi, NdT]), mentre alla PJJ si lamentavano per le proprie condizioni di lavoro.
Martedì 15 novembre, a Tolosa, 7 abitazioni [case private e squat, NdT] sono state perquisite da un centinaio di gendarmi, che hanno sequestrato computer, telefoni, libri, manifesti ed effetti personali di tutti gli abitanti. Dopo le perquisizioni, 7 persone sono state messe in stato di fermo, 4 altre sono state interrogate ed una famiglia che stava chiedendo il permesso di soggiorno è stata arrestata e poi rilasciata, in giornata. Dopo 32 ore di fermo, 4 persone sono state messe in detenzione preventiva, su richiesta del PM Suc. Una persona è in libertà vigilata ed un’altra ancora deve rimanere reperibile e a disposizione del giudice per tutta la durata dell’istruttoria, in quanto “testimone ed indiziato”. I capi d’imputazione sono: “partecipazione ad un gruppo formato al fine di preparare delle violenze nei confronti di persone o la distruzione o il danneggiamento di beni”, “violenza” e “danneggiamento di beni altrui”, questi ultimi due con l’aggravante di essere stati commessi in gruppo.
Che le persone arrestate siano colpevoli od innocenti, poco importa. Costruendo sempre più muri, rinchiudendoci fisicamente dietro delle sbarre oppure in categorie che ci separano, il sistema giudiziario si abbatte, oggi, su di noi, come si abbatte ogni giorno su molti altri, per preservare i privilegi bianchi, borghesi, patriarcali.
Non faremo tacere la nostra rabbia, né la nostra solidarietà.
Libertà per i compagni e le compagne!
Libertà per tutte le persone rinchiuse!
Tolosa: solidarietà con i detenuti di Lavaur (ed altrove)
“Una scuola con dei muri”: ecco come ci avevano presentato, all’inizio degli anni 2000, il progetto di Établissement Pénitentiaire pour Mineurs (EPM) [Istituto penitenziario per minori, in parole povere un riformatorio, NdT]. Nel corso degli anni, negli EPM di Orvault, Meyzieux, Marsiglia ed altri, abbiamo visto aumentare l’elenco dei suicidi (e dei tentativi di suicidio), delle evasioni, delle rivolte. Domenica 8 maggio, all’EPM di Lavaur, nel Tarn [vicino a Tolosa, NdT], scoppia una rivolta, che porta con se tutto il pacco di misure repressive: isolamento, consigli di disciplina, trasferimenti ed un intervento dell’ERIS (Equipe Régionale d’Intervention et de Sécurité [i GOM francesi, NdT]), specialisti nello spezzare le rivolte in prigione.
Dietro la foglia di fico dell’educativo, a partire dagli anni ’90 non hanno mai smesso di inventare delle strutture sempre più coercitive per rinchiudere i/le minori: Centro Educativo Rinforzato, Centro Educativo Chiuso, fino agli EPM, gestiti direttamente dall’amministrazione penitenziaria. Oggi, Carayon, ex militante di estrema destra e sindaco di Lavaur, descrive l’EPM come una “colonia di vacanze”.
Eppure, come in ogni prigione, piuttosto che di “educare” o “reinserire” si tratta di spezzare, umiliare, isolare e alla fine distruggere degli individui… Come in ogni prigione, le persone rinchiuse si difendono e si rivoltano. Come in ogni prigione, i rivoltosi si trovano poi a confrontarsi, ciascuno da solo, con la giustizia. Come in ogni prigione, essi hanno bisogno della nostra solidarietà, per meglio resistere all’isolamento.
Solidarietà con le persone rinchiuse a Lavaur ed in ogni altro luogo!
[segue un appuntamento in un posto occupato di Tolosa, per organizzare iniziative di solidarietà, NdT]
http://www.informa-azione.info/francia_lotta_anticarceraria_e_repressione_a_tolosa
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