martedì 31 gennaio 2012
TUTTI LIBERI! SOLIDARIETA’ AL MOVIMENTO NO TAV!
Eccoci qui, finalmente ce l’abbiamo fatta. In questi giorni siamo stati molto impegnati, come tutti quanti avrete ovviamente capito. La mattina del 26 gennaio abbiamo provato a pubblicare con continuità gli attestati e i comunicati di solidarietà ma abbiamo desistito dopo poco. Un vero e proprio fiume continuo ha di fatto inondato le mailing list del movimento. Oggi abbiamo così provato a raccoglierle, in modo semplice e in ordine di arrivo. Ringraziamo tutti, sperando di non aver dimenticato nessuno. Grazie davvero, non troviamo altre parole per ringraziare tutti. TUTTI NO TAV! TUTTI LIBERI!
qui invece potete trovare un’altra bellissima raccolta a cura della redazione torinese di infoaut.org
http://www.infoaut.org/index.php/blog/no-tavabenicomuni/item/3868-la-straripante-solidariet%C3%A0-al-movimento-no-tav
Solidarietà ai No Tav arrestati
Questa mattina decine di attivisti del movimento No Tav del Piemonte e di altre città sono stati arrestati nell’ambito di una operazione repressiva ordinata dalla Procura di Torino. I reati contestati sono specifici e legati alle classiche manifestazioni e scontri di piazza, ma la gestione politico-mediatica la configura come una vera e propria operazione antiterrorismo.
L’obiettivo è drammaticamente chiaro. Seminare il terrore intorno ai movimenti che si oppongono concretamente alle misure del governo e dell’Unione Europea e imporre l’idea che queste misure sono immodificabili, anche se invise alla maggioranza della popolazione. E’ la stessa logica che intende annullare i risultati del referendum che aveva decretato il no alla privatizzazione dell’acqua.
Con gli arresti contro i No Tav le autorità italiane aprono la strada alla nuova fase del conflitto sociale nel nostro paese, una fase minata sin dall’inizio dalla vulnerazione della democrazia rappresentativa introdotta dal governo Monti-Napolitano e dalla subalternità ai diktat dell’Unione Europea.
Il sostegno tripartizan al governo indebolirà ogni ostacolo democratico alle operazioni repressive contro i movimenti sociali, i sindacati combattivi, la sinistra antagonista. Per questo occorre essere uniti e solidali sin da subito con i No Tav arrestati per i quali chiediamo l’immediata scarcerazione.
26 gennaio 2012
p. Rete dei Comunisti
Sergio Cararo
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Un saluto a tutti,
la giornata non è cominciata nel migliore dei modi ma guardandola per il verso giusto (sono un inguaribile ottimista) i fatti di stamani sono ulteriore mordente per il prosieguo della resistenza in ValSusa.
Nello specifico l’azione odierna espressa dallo stato va oltre “l’avanzamento dei lavori presso il cantiere” tende altresì a minare la sicurezza nonché a ledere un diritto quando si partecipa a manifestazioni. La difesa da attacchi repressivi violenti portati dallo stato non è ammessa pena la gattabuia. Quanto si sbagliano. Voglio esprimere la mia solidarietà a tutti coloro i quali stamattina sono stati costretti a svegliarsi prima dell’alba e rinnovo la mia collaborazione / partecipazione ai futuri eventi e manifestazioni organizzate dal Movimento.
Sempre a disposizione
Raffaele da Prato
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Esprimiamo solidiraietà e vicinanza ai compagni arrestati e a tutto il movimento NO TAV.
Ora e sempre Resistenza!
Gaslico gruppo d’acquisto solidale (gallico) Re
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Dopo la militarizzazione della Val di Susa si è deciso di attuare la criminalizzazione di qualsiasi forma di resistenza alla distruzione di un intero territorio relativamente alla realizzazione di un’opera dissennata e speculativa qual è la Tav. Il vero obbiettivo delle quaranta misure cautelari nei confronti di altrettanti attivisti No Tav è quello di mettere al palo il movimento No Tav in Val di Susa e di far fuori la rete di solidarietà che intorno a questo movimento si è andato costituendo in tutta Italia. Fra le persone oggetto di avviso di garanzia e di provvedimento cautelare Andra Vitali, responsabile organizzativo Prc di Torino a cui va la nostra piena solidarietà. La migliore risposta che possiamo e dobbiamo dare a questa dimostrazione di forza è di rilanciare una mobilitazione di massa, politica, pacifica. Sabato pomeriggio Rifondazione Comunista sarà in piazza a Torino insieme al movimento antitav della Val di Susa.
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Esprimo la mia piena solidarietà con il movimento NOTAV e propongo al comitato di lanciare un appello perchè in tutta Italia vengano esposte le bandiere non tav ai balconi come vicinanza e condivisione con la lotta in corso
Claudio Piccoli
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USB- LEONARDI: LIBERTA’ PER I NO TAV
LE LOTTE NON SI ARRESTANO
“Insieme agli striscioni dei lavoratori e delle aziende in lotta domani alla manifestazione nazionale di Roma porteremo anche questo: LIBERTA’ PER I NO TAV, LE LOTTE NON SI ARRESTANO.” Pierpaolo Leonardi dell’esecutivo nazionale USB annuncia così la piena solidarietà agli arrestati e agli inquisiti per le grandi mobilitazioni anti TAV degli scorsi mesi da parte dei promotori dello sciopero generale di domani.
“Questo Governo sta usando sempre più spesso la mano pesante nei confronti di chi lotta e di chi difende la propria vita e il proprio lavoro, non possiamo accettarlo. La USB sarà in piazza al fianco dei NO TAV in ogni iniziativa di risposta a questi incredibili provvedimenti repressivi che sarà decisa in Valle. Non possiamo accettare che la volontà evidente di tutta una popolazione di difendere il proprio territorio dalla devastazione delle grandi e inutili opere come la TAV sia attaccata in maniera repressiva per cercare di fiaccarne la resistenza che, comunque, sappiamo non si fermerà”. Conclude Pierpaolo Leonardi.
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ESPRIMO LA MIA TOTALE SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI CONTRO I PROVVEDIMENTI INTIMIDATORI, CHE SONO CERTA NON PRODURRANNO ALCUN EFFETTO SE NON QUELLO DI CONVINCERE SEMPRE PIU’ PERSONE DELLA GIUSTEZZA DELLA VOSTRA AZIONE LEGANDOLA AD UNA LOTTA PER UN TRASPORTO VERAMENTE A SERVIZIO DEL PUBBLICO!!!
METTERO’ FUORI DALLA MIA FINESTRA LA BANDIERA
Tiziana Oppizzi
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ARRESTI VAL DI SUSA / BEPPE CACCIA (CONSIGLIERE VENEZIA):
“NEI BOSCHI DI RAMATS C’ERO ANCH’IO, IL MOVIMENTO NO TAV NON E’ CRIMINALE”
Il consigliere comunale di Venezia, Beppe Caccia, ha così commentato l’operazione della Procura della Repubblica di Torino che ha portato questa mattina ad arresti e perquisizioni per la manifestazione dello scorso 4 luglio in Val di Susa:”Insieme a migliaia di donne e uomini, a cittadini della Valle e arrivati da ogni dove per difendere il territorio come bene comune, lo scorso 4 luglio nei boschi di Ramats c’ero anch’io. A manifestare contro un’opera inutile e devastante, che sperpera miliardi di euro di risorse pubbliche, contro un cantiere che è stato imposto con la forza militare, nonostante la volontà, democraticamente espressa, di un’intera comunità. A raccogliere e soccorrere decine di manifestanti, giovani e meno giovani, feriti nelle cariche e dai lacrimogeni deliberatamente sparati ad altezza d’uomo e a distanza ravvicinata.”
“La Val di Susa siamo tutti noi, tutti noi che nel giugno scorso abbiamo votato per l’acqua bene comune e contro il nucleare, tutti noi che pensiamo che i beni comuni vengano prima degli affari di pochi. Per questo è folle, oltre che ingiusto, il tentativo in atto di criminalizzare l’intero movimento No Tav e con esso un’intera comunità. Tutte le persone oggi arrestate devono al più presto tornare in libertà. Tutte.”"Ma il mio pensiero va in particolare a Zeno Rocca, giovane e brillante studente di Giurisprudenza dell’Università di Padova, generoso attivista strappato questa mattina ai suoi studi di diritto. E a Guido Fissore, consigliere comunale di Villar Focchiardo, un uomo delle istituzioni locali che sa correttamente svolgere il proprio ruolo a difesa del suo territorio e della sua gente, uno che ha molto da insegnare a tanti politicanti di mestiere.”
“Questi arresti vorrebbero far paura a chi non piega la testa e difende la democrazia. Dovrebbero servire ad imporre un progetto insostenibile. Come, in queste ore, sta cercando di fare Italferr, società delle Ferrovie, che ha avviato i sondaggi geognostici in tutta la provincia di Venezia per un tracciato di TAV in gronda lagunare e sulla costa, che tutti i Comuni interessati (a partire da Venezia) hanno già rifutato. Loro non riusciranno a fermarci, ma noi li dobbiamo fermare.”
Venezia, 26 gennaio 2012
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COMUNICATO AUT AUT 357 GENOVA
La Val Susa non si arresta!
Alle sei di questa mattina lo Stato ha nuovamente deciso di colpire la resistenza del Movimento No Tav in Val di susa. I poteri forti, gli speculatori quelli che si arricchiscono alle spalle dei beni comuni cercano attraverso l’ingiustizia e la paura di punire chi ha lottato e continuerà a lottare contro la violenza di un cantiere piazzato in mezzo ad una valle per costruire un’opera inutile e dannosa come la TAV. Alle prime luci dell’alba in tutta Italia la polizia ha fatto irruzione in decine di abitazioni arrestando 26 persone con l’accusa di resistenza aggravata per la manifestazione che si è svolta in Val di Susa il 3 luglio dell’anno scorso. Anche a Genova, Gabriele, un ragazzo di 25 anni, un nostro compagno, è stato portato via e rinchiuso nel carcere di Marassi. Resistenza è la parola chiave di questa situazione. Perché, nonostante i mezzi di informazione cerchino in ogni modo di distorcere la realtà dei fatti, quello che è avvenuto il 3 luglio in Val di Susa appare limpido e chiaro. Alla violenza dello Stato che, per tutelare l’interesse speculativo di pochi ricchi, ha militarizzato una valle inviando centinaia di poliziotti in assetto da guerra, militari e corpi speciali, la popolazione ha reagito. Legittimamente. Uomini, donne giovani, anziani anche bambini hanno cercato di riprendere quel pezzo di terra sottratto alla Valle. La violenza della polizia si è espressa nelle sue massime forme. Oltre a sanguinosi pestaggi, migliaia di candelotti lacrimogeni di un gas tossico e cancerogeno sono stati sparati verso chi cercava di avvicinarsi al cantiere intossicando la montagna e le persone. Ma la Val Susa e l’Italia quel cantiere mostruoso non lo vogliono. Il movimento No Tav è fatto di corpi che si mettono in gioco sfidando la violenza della polizia, sfidando la tossicità dei gas con i limoni e le maschere antigas. Il movimento No Tav fa paura perché è legittimo, è giusto e soprattutto perché non china la testa. Lo Stato non riesce a spezzare la resistenza di fronte al cantiere e quindi ora cerca di spezzarla attraverso gli arresti, la negazione della libertà. Vuole diffondere insicurezza e paura. Gli arresti e le accuse di questa mattina sono illegittimi. Sono un abuso di potere ed un ulteriore prova di come questo governo e questa società non siano in grado di dialogare con le esigenze dei cittadini, con i bisogni del bene comune ma attivino mezzi e risorse solo per proteggere gli interessi speculativi della mafia imprenditoriale di questo paese attraverso imposizioni e violenze. In Val Susa c’eravamo tutti, e quello che abbiamo fatto ha un nome: resistenza. La nostra solidarietà attiva va a Gabriele e a tutti gli arrestati di questa mattina. Non lasceremo al potere la possibilità di giocare con la vita e la libertà delle persone. Devono essere liberati subito. Sarà Dura ma la resistenza continuerà in val di Susa come in tutta Italia. LIBERI TUTTI SUBITO.
AUTAUT357.ORG
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COLLETTIVO MEDEA (TORINO)
Stamattina ci siamo svegliate con la notizia dell’ondata di arresti, perquisizioni e di misure cautelari che la Procura di Torino ha comandato ed effettuato con la complicità di digos e polizia a Torino e in molte altre città italiane a danno del Movimento No Tav e di tutte quelle persone che hanno partecipato e solidarizzato con la lotta della popolazione valsusina.
Tra le persone fermate a Torino anche una compagna al settimo mese di gravidanza. La speranza di tutte/i è che non venga convalidato il suo arresto e che non venga tradotta in carcere.
Il fatto di aver colpito tante persone che non abitano in Valsusa dovrebbe dimostrare, secondo la procura di Torino, che non si tratta di provvedimenti contro la Valle e la sua protesta, ma di misure che coinvolgerebbero quei famigerati cattivi, “genti che vengono da fuori” e che non perdono occasione per mettere in campo violenze di ogni sorta.
Sappiamo bene quanto sia mistificatoria questa interpretazione dei fatti. Lo sa la Val di Susa, che ha sempre rivendicato ogni gesto, ogni iniziativa, ogni scelta compiuta negli ultimi mesi, resistendo unita e determinata contro la violenza della repressione poliziesca.
Ci avevano già provato dopo il 3 luglio, i giornali, i magistrati, a dividere il movimento, a parlare di buoni e cattivi, di pacifici e violenti. La popolazione valsusina aveva rispedito al mittente quelle infamanti insinuazioni e aveva gridato a gran voce di non aver paura, di saper scegliere in autonomia, di voler rivendicare la marcia pacifica di Chiomonte come l’assedio alle recinzioni della Ramats.
Anche questa volta è già evidente come la risposta sarà la stessa. Un movimento unito e compatto, solidale con tutte/i le/gli arrestate/i, che siano di Torino, di Genova, di Milano…che siano autonomi, anarchici o consiglieri comunali…Perchè sono tutte persone che sostengono la lotta No Tav, hanno messo in gioco le loro vite, hanno rischiato generosamente perchè avevano a cuore il destino della Valle e non solo.
Per quanto ci riguarda, non possiamo fare altro che esprimere la nostra solidarietà indiscriminata a tutte e tutti e naturalmente continuare a esserci, a dare il nostro piccolo contributo alla lotta No Tav.
Oggi pomeriggio e in serata sono previste tantissime iniziative di solidarietà in tutta Italia. A Torino l’appuntamento è alle ore 17 in Piazza Castello. A Bussoleno ci sarà invece una fiaccolata che partirà dalla piazza della stazione intorno alle ore 20.30.
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USB PIEMONTE
USB ESPRIME SOLIDARIETA’ VERSO GLI ATTIVISTI NO TAV OGGETTO DEL BLITZ AVVENUTO STAMANE IN VARIE CITTA’ ITALIANE.
RITENIAMO CHE L’OPERAZIONE DI POLIZIA NON AIUTI CERTO A STEMPERARE IL CLIMA DII TENSIONE, MOLTO ALTO, CHE SI STA VIVENDO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.
SONO DI IERI LEIMMAGINI DEI PESCATORI IN PROTESTA A ROMA CARICATI RIPETUTAMENTE DALLE FORZE DELL’ORDINE.
L’OPERAZIONE IN OGGETTO, INOLTRE, ARRIVA ALLA VIGILIA DI UNA MANIFESTAZIONE CITTADINA CONTRO L’OPERA INUTILE E NON VOLUTA DALLA MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE. A NOSTRO GIUDIZIO QUESTO CONTRIBUISCE AD ALZARE ULTERIORMENTE IL LIVELLO DI TENSONE IN ATTO ANCHE A LIVELLO CITTADINO.
CHIEDIAMO L’IMMEDIATO RILASCIO DEGLI ATTIVISTI NO TAV.
LIBERTA’ PER I NO TAV!
LE LOTTE NON SI ARRESTANO!
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Siamo in piena fase due.
Fase dove si vuole affondare il diritto del lavoro, che in realtà, nella sua veste di diritto, è morto già da tempo.
Fase dove il dibattito e le tensioni sociali rischiano di espoldere .
Ma tra eventi naturali come il terremoto del 25 gennaio, a cui è stato conferito un risalto mediatico sproporzionato rispetto alla consistenza dello stesso, tra eventi di tipica cronaca locale che occupano spazi mediatici nazionali, in tal giornata, si sferra l’attacco violento e repressivo al movimento No Tav.
Per giorni non si parlerà, giustamente, di altro.
Di questa azione repressiva di Stato realizzata per tutelare lo stato presente delle cose.
Ben ventisei ordinanze di custodia cautelare in carcere, varie con obbligo di dimora, un provvedimento di arresti domiciliari e un divieto di dimora in provincia di Torino. Le città interessate dalla maxi-repressione sono Torino, Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova Genova, Pistoia, Cremona, Macerata, Biella, Bergamo, Parma, Modena e in Francia tutte unite dal filone NO TAV.
Vengono contestati vari reati.
Come lesioni, violenza e resistenza aggravata in concorso ai danni di pubblico ufficiale per gli incidenti del 3 luglio di Chiomonte.
Le dichiarazioni di soddisfazione e rituali non si fanno certo attendere.
Il segretario provinciale del Siap «Oggi lo Stato batte un colpo e comincia a rendere giustizia alle centinaia di feriti tra le forze di polizia causati dai vili attacchi di questi aspiranti omicida, che hanno messo in ombra la legittima e pacifica protesta di migliaia di manifestanti che non condividono la realizzazione della linea Tav»
Il Magistrato Giancarlo Caselli «Il terrorismo non ha niente a che vedere con i fatti pur gravi di quanto stiamo parlando».
Delle aggressioni che hanno riguardato per esempio Fabiano?
Non si dice nulla?
Tutto dimenticato?
Tutto oscurato dall’informazione di Stato?
Ed a proposito di terrorismo, visto e rilevato che è in corso una sorta di operazione mediatica volta ad unire il filone terrorismo con la lotta del movimento No Tav, se non bastassero le dichiarazioni di Caselli vorrei ricordare che nel 2005 vi è stata una sentenza che ha fatto discutere.
Una sentenza emessa a Milano dal gup Clementina Forleo, che ha assolto 3 islamici arrestati nel 2003 e accusati di far parte di una cellula terroristica legata ad Al Qaeda.
Nel provvedimento del Magistrato si leggeva che «le attività di tipo terroristico perseguibili sul piano del diritto internazionale sono quelle dirette a seminare terrore indiscriminato verso la popolazione civile, in nome di un credo ideologico e/o religioso, ponendosi dunque come delitti contro l’umanità».
Ed in base alla Convenzione Globale dell’Onu sul terrorismo emerge una esimente ove in sostanza si riconosce che in guerriglia le attivitá violente sono lecite, purché non siano dirette a seminare terrore indiscriminato verso i civili.Ed allora se come riconosciuto da Caselli , i reati contestati non rientrano nella voce canonica di terrorismo, cosa che certamente alla stampa di Stato dispiacerà, visto e rilevato che la Valle è stata letteralmente occupata dall’esercito, dalle forze dell’Ordine con l’unico scopo di permettere la realizzazione del profitto del capitalismo sia italiano che internazionale, ed essendo maturata in valle una forma di resistenza non solo passiva ma anche attiva, volta a tutelare il proprio territorio da devastazioni ambientali fuorvianti, perchè non ritenere , come previsto dalla Convenzione globale dell’Onu, lecite, anche nel loro sistema di regole, quelle c.d legali, le azioni legittime di violenza e resistenza praticate in Valle?
Ma voglio evidenziare altra riflessione.
Esiste un principio universale.
Riconosciuto da varie fonti primarie di diritto internazionale.
Quello dell’autodeterminazione dei popoli sancito dagli articoli 1, par. 2, 55 e 76 della Carta delle Nazioni Unite, formalmente riconosciuto a tutti i popoli, in virtù dell’identico articolo l dei due Patti internazionali sui diritti umani del l966
“l. Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale. (…) 3. Gli Stati parti del presente Patto, (…), debbono promuovere l’attuazione del diritto di autodeterminazione dei popoli e rispettare tale diritto, in conformità alle disposizioni dello statuto delle Nazioni Unite”.
Il diritto di autodeterminazione è riconosciuto anche dall’articolo 20 della Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli, entrata in vigore nel l986.
Ma anche l’Atto finale di Helsinki riconosce il diritto di autodeterminazione al principio VIII:
“Gli Stati partecipanti rispettano l’eguaglianza dei diritti dei popoli e il loro diritto all’autodeterminazione, (…)”.
L’articolo l, par. 2 della Dichiarazione delle Nazioni Unite sul diritto allo sviluppo, del 1986,stabilisce:
“Il diritto umano allo sviluppo implica anche la piena realizzazione del diritto dei popoli all’autodeterminazione”.
La Dichiarazione Universale dei diritti dei popoli (Carta di Algeri, l976), stabilisce all’articolo 5 che “Ogni popolo ha il diritto imprescrittibile e inalienabile all’autodeterminazione”.
Se per autodeterminazione dei popoli intendiamo la massima espressione della Sovranità popolare, come riconosciuta anche dalla nostra vigente carta costituzionale che in ogni caso non può essere peggiorativa rispetto alle fonti primarie di diritto internazionale, visto e rilevato che il popolo della Valle, nel rispetto del principio universale dell’autodeterminazione ha espresso chiaramente la propria contrarietà alla devastazione del territorio vissuto e soggetto a militarizzazione, possono reputarsi legittime le azioni repressive come attuate?
Violano o no il principio dell’autodeterminazione del popolo della Valle?
MARCO BARONE
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La CUB Piemonte a fianco dei NO TAV
pieno sostegno alle mobilitazioni in atto
piena disponibilità ad indire lo sciopero generale di valleGoverno è gruppi di potere dominanti hanno deciso che non ci deve essere più spazio per l’opposizione sociale in Italia.
Il governo “tecnici” affida ai tecnici delle repressione, magistratura e polizia il compito di negare ai movimenti dei lavoratori e dei cittadini ogni libertà utilizzando la polizia per disperdere i contestatori come solo ieri è successo dinanzi al Parlamento a Roma.
Ed oggi sono arrivati gli annunciati arresti che hanno colpito il movimento NOTAV.
Annunciati perché già da tempo la procura di Torino per bocca del procuratore capo Caselli aveva dichiarato che avrebbe colorito i “violenti” che sarebbero, secondo lui, i NO TAV e non coloro che devastano il territorio e saccheggiano il denaro pubblico.
Arresti quindi per resistenza e lesioni: con questa scusa viene attaccato uno dei movimenti più vitali, partecipati e democratici d’Italia, un movimento che da anni resiste all’invasione poliziesca e militare perpetrata con ogni mezzo a disposizione. Basta ricordare, per fare un solo esempio, che il famigerato gas CS utilizzato in Val di Susa è proibito dalla convenzione di Ginevra.La Confederazione Unitaria di Base del Piemonte esprime quindi piena solidarietà a tutti/e gli arrestati. La Valle che resiste non si processa!
Stasera alle 20,30 manifestazione a Bussoleno
Sabato alle 14,30 confermata la manifestazione a Torino di fronte a Porta Nuova
Per la CUB Piemonte
Il Coordinatore Regionale
Stefano Capello
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COMUNICATO STAMPA
NO TAV, FERRERO (PRC – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): «SOLIDARIETà AL MOVIMENTO NO TAV»
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:
«Gli arresti di stamane sono l’ennesimo tentativo di ridurre il movimento NO TAV ad un problema di ordine pubblico al fine di dividerlo e delegittimarlo. È l’ennesimo punto di continuità tra il governo Berlusconi e il governo Monti: non si riconoscono le ragioni di chi protesta, non si tratta, ma si agisce militarmente, si determina un clima di tensione e poi si processa sulla base degli scontri che avvengono. Il 28 giugno e il 3 luglio ho partecipato anch’io alle manifestazioni in Val di Susa, sono stato abbondantemente gasato e voglio affermare ancora una volta che – al contrario di cosa si vuol far credere – il movimento NO TAV non è un problema di ordine pubblico ma una grande esperienza politica in cui una comunità vuole decidere democraticamente sul proprio futuro, così come democraticamente decide le forme e i contenuti delle mobilitazioni. Voglio quindi esprimere la mia solidarietà al Movimento No Tav e l’impegno a proseguire la lotta affinché quello sperpero di danaro pubblico, inutile e dannoso, venga fermato e la Val di Susa non sia più una terra militarizzata».
Roma, 26 gennaio 2012
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di PIERLUIGI SULLO
“Blitz contro i No Tav!”, gridano i siti dei grandi giornali. Finalmente il progresso avanza, si direbbe. Qualche giorno fa è stata pubblicata, anche da questo sito, la lettera con cui alcune persone di un certo rilievo – Luca Mercalli, Ivan Cicconi, Sergio Ulgiati e Marco Ponti – rispettosamente si rivolgono al presidente del consiglio, Mario Monti, per fargli notare che da ogni punto di vista – compreso quello liberista che anima il governo dei “tecnici” – il tunnel Tav in Val di Susa è una follia, proprio come gli abitanti della Valle e i loro numerosi amici sostengono ormai dal 1992.
1992? Caspita, giusto vent’anni. Chi se lo ricorda più il mondo del 1992? Eppure, in quell’anno capitarono molte cose. Ne ricordo alcune, forse instruttive, a chi abbia la pazienza di leggere.
Il 6 gennaio una bomba viene fatta esplodere sulla linea ferroviaria poco prima del passaggio dell’espresso Lecce-Milano-Stoccarda all’altezza di Surbo. Si evita una strage per un pelo. Purtroppo i No Tav avrebbero preso ad esistere qualche mese dopo, non potevano essere loro i colpevoli. Il 13 gennaio iniziano i telegiornali Fininvest: primo il Tg5, diretto da Enrico Mentana. L’anno dopo Berlusconi sarebbe “sceso” in politica. Il 7 febbraio i 12 stati della Cee firmano il Trattato sull’Unione Europea, noto come Trattato di Maastricht. Il 17 febbraio a Milano il socialista Mario Chiesa , direttore del Pio Albergo Trivulzio, viene arrestato per una tangente di 7 milioni di lire. È il primo atto di Mani pulite. Il 5 aprile le elezioni politiche: Dc 29,7%; Pds 16,1%; Psi 13,6%; Lega Nord 8,7%; Prc 5,6%. Il 23 di maggio sull’autostrada che collega Palermo all’aeroporto di Punta Raisi il tritolo uccide il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti di scorta. Il 26 Oscar Luigi Scalfaro diviene Presidente della Repubblica . Il 28 giugno Giuliano Amato forma il nuovo governo: farà la manovra da 100 mila miliardi che “salverà” l’Italia. Il 9 luglio un decreto autorizza infatti il governo al prelievo forzoso sui conti correnti bancari del 6 per mille. La misura è giustificata dal bisogno di fronteggiare le forti speculazioni internazionali che stanno colpendo la lira. Inoltre, il governo decide la privatizzazione di quattro imprese statali: Eni, Iri, Ina ed Enel. Il 19 luglio vengono uccisi da un’autobomba il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Il 18 luglio, nella sala consiliare di Bussoleno nasce nell’indifferenza di politici e media il primo comitato No Tav. Più o meno nello stesso periodo Nomisma, società legata a Romano Prodi, si aggiudica consulenze varie sull’Alta velocità ferroviaria. Il 31 luglio, accordo tra Confindustria e sindacati: viene soppressa la scala mobile a partire dal gennaio. Il 12 agosto l’ente Ferrovie dello Stato viene trasformato in società per azioni. Ma facciamola breve. Il 3 novembre il democratico Bill Clinton è eletto presidente degli Stati uniti. Il 3 dicembre l’Italia decide l’invio di un contingente italiano per partecipare all’operazione Restore Hope in Somalia.
Se siete arrivati fin qui, noterete quanto lontano sia il 1992 e allo stesso tempo quanto vicino. Certo i presidenti americani e i nomi dei corrotti, o i paesi in cui soldati italiani vanno in “missione di pace”, cambiano. Ma c’è qualcosa di duro, di coriaceo, che resta. Le “manovre”, le privatizzazioni, in nome della modernità e dell’Europa, per esempio. E i No Tav della Val di Susa.
La magistratura di Torino ha firmato 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere, messo una persona ai domiciliari, prescritto 15 obblighi di dimora. Il “blitz” ha interessato quindici province in tutta Italia. E Marco Imarisio, giornalista del Corriere della Sera specializzato in “movimenti”, oltre a far sapere che “i reati contestati sono resistenza, violenza, lesioni, danneggiamento aggravati in concorso”, scrive che l’operazione ha “colpito i vertici del movimento in Valle e a Torino…”, e che è stato “colpito il centro sociale torinese Askatasuna, considerato il braccio operativo del movimento No Tav”.
Imarisio, autore anche di un libro su Genova 2001, si deve essere specializzato in qualche altro movimento, visto che i No Tav non hanno notoriamente alcun “vertice”, e non delegano a nessuno il ruolo di “braccio operativo”. Tanto è vero che lo stesso procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, ha detto che gli arresti non sono diretti contro la Valle di Susa o il movimento No Tav: “I soggetti che abbiamo individuato – ha dichiarato – sono autori, a nostro avviso, di specifici episodi di reato. È un’operazione che riguarda 41 persone e solo tre sono della Valle”.
Ma quali sono, gli episodi di “resistenza” ecc.? Inizio luglio 2011: poliziotti e carabinieri – seguiranno gli alpini – occupano un’area della Valle di Susa, alla Maddalena di Chiomonte, poco dopo dichiarata “area di interesse strategico”, cioè militarizzata, quindi sottratta alla normale gestione dei comuni, dei cittadini. Questa area viene chiamata “cantiere” perché vi dovrebbero lavorare le imprese (della Lega Coop) che hanno l’appalto per lo scavo di un tunnel esplorativo, propedeutico al tunnel di 52 chilometri. Ma in effetti nessuno vi sta lavorando, occupare manu militari la zona è un’azione dimostrativa, serve a dire ai cittadini della Valle che hanno perso la battaglia e all’Unione europea che ora sì può versare i milioni di euro promessi per l’opera (che ne costerebbe miliardi). La gente si oppone, cerca di divellere le reti, organizza una serie di manifestazioni che, in un clima sempre più minaccioso, sono sostanzialmente pacifiche, sebbene determinate (e per forza: i No Tav accumulano sapere e capacità di azione dal 1992).
Passano i mesi, ed ecco il “blitz”. Proprio mentre i camionisti fanno i blocchi, i siciliani impugnano i forconi, il movimento dell’acqua fa quadrato attorno al referendum, i pescatori si fanno picchiare dalla polizia, e insomma i sondaggi sempre più rosei, l’unanimità o quasi dei partiti (come dimostra il testo votato dal senato sul nuovo trattato europeo) e il coro di elogi dei media non impediscono che le ferite e le fratture provocate dalla cura liberista del governo alla società italiana si traducano in proteste diffuse. I No Tav, come spesso è capitato loro negli ultimi anni, servono da cavia.
Ci vorrà ben altro, per farli finalmente tacere, quei valligiani riottosi. Intanto, Monti non risponde a chi contesta con fatti e cifre l’Alta velocità in Val di Susa (e a Firenze, per dirne un’altra). Forse il professore non ha argomenti?
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GUIDO un mio amico carissimo, valligiano da sempre, venuto ad abitare al mio paese ha saputo fare la differenza nel sociale con mille propositi e diecimila fatti concreti, non tirandosi indietro su nulla e dedicando la sua pensione agli altri, con lui mi trovo in giornate divertentissime ad accompagnare i bimbi delle elementari e poi insieme guardarci e ridere delle battute di questi bimbi che da subito come arriviamo alla scuola di villarfocchiardo gli fanno girotondo per fargli un sacco di domande sapendo che lui con la sua risata contagiante gli risponderà facendoli sbellicare,
un amico con cui mi trovo a fare assistenza agli anziani, sempre pronto ad accompagnarli all’ospedale o a delle visite, facendo loro da spalla, passando pomeriggi con persone a volte anche dimenticate dalla società che corre e non ha più tempo per vederli e spendere un pò di calore con loro,
un amico con cui mi trovo a dialogare di pacifismo e importanza della comprensione umana, su ragionamenti validi per ottenere risultati di valutazione del pensiero puro quello bello da prendere in esempio e divulgarlo come pratica quotidiana,
un amico con cui mi trovo ad impedire un’opera diabolica, sempre davanti a tutti per far si che nessuno si faccia male, impegnato in digiuni e notti all’agghiaccio a ridosso dei cancelli che si sono anche aperti per prenderlo a calci durante uno dei suoi digiuni,
un amico con cui mi trovo attorno al tavolo in compagnia di un bel bicchiere di vino a sfotterlo per la sua salute da anziano impasticcato,
un amico con cui ho passato la giornata di ieri in baita clarea e ci siamo divertiti un mondo a sfotterci sui nostri difetti,
GUIDO UN UOMO GIUSTO TOCCATO DA UOMINI CHE SI SONO VENDUTI ALLA CRIMINALITA’ POLITICO ORGANIZZATA
e beh io metterò sempre un bicchiere sul tavolo per te amico mio fino a quando non sarai dinuovo libero.
Massimo Alovisi……….un amico di Guido
se qualcun altro vuole aggiungere di seguito i bei momenti passati con guido in modo da far capire che persona è, e che errore hanno fatto, faccia pure è una lettera aperta, e poi chiedo di pubblicarla sui siti.
grazie
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Ciao Paolo. A nome del Comitato No Tav Bagnaria e mio personale, invio la solidarietà per i nuovi arresti e in particolare per Guido.
Alla prossima Gian Carlo
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GIU’ LE MANI DAI NOSTRI TERRITORI
Era il 4 Luglio, il giorno dopo la grande manifestazione che si svolse in Val di Susa, e in una sala conferenze a Piazza Montecitorio Daniele Capezzone iniziava il suo discorso in difesa del progetto della Camene Spa affermando “c’è un angolo di Val di Susa a Roma”.
Quel posto a detta sua è San Lorenzo che si oppone alla nascita di un casinò così come i valligiani si oppongono al progetto di devastazione che si chiama Tav.
La nostra storia in piccolo somiglia alla battaglia valsusina. Parla di progetti scellerati, di autorizzazioni che non esistono, di disegni che guardano solo al profitto di pochi devastando e saccheggiando territori.
Pensava che accostandoci a quella lotta la nostra perdesse di significato, e naturalmente si sbagliava.
Noi crediamo nella possibilità dell’autodeterminazione di un territorio, nella difesa dello stesso e nella pratica dei Beni Comuni che nascono, vivono e si alimentano solo grazie a chi in prima persona ogni giorno lotta per un’altra idea di società.
Per tutto questo siamo al fianco di chi oggi è stato colpito da arresti e misure cautelari.
Damiano e Davide Liberi. Liberi Tutti
A sarà düra
EX CINEMA PALAZZO – SALA VITTORIO ARRIGONI
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La Val di Susa non si arresta!
La durissima operazione condotta dalla magistratura di Torino (guidata dal famigerato procuratore Caselli) che ha oggi portato a perquisizioni e all’arresto di 32 compagni (più 16 colpiti da altre misure cautelari) in tutta Italia segna un’ulteriore stretta repressiva nei confronti di quel vastissimo movimento popolare che da anni si oppone allo sventramento della Val di Susa e alla costruzione dell’ennesima inutile, se non per i profitti padronali, grande opera.
L’obiettivo è sempre il medesimo: cercare di dividere, di spaventare, di fermare un’intera valle e la solidarietà militante e attiva che è riuscita a costruire e radicare nel tempo intorno alle proprie legittime ragioni e alla lotta quotidiana contro la devastazione del proprio territorio.
Ma l’avvertimento lanciato oggi assume anche caratteristiche più generali, riproducibile infatti in tutte le occasioni (sempre più numerose) e in tutti i settori in cui lo sviluppo del conflitto sociale assume forme di reale opposizione, più o meno radicale, all’impoverimento generalizzato e allo sfruttamento di classe.
La criminalizzazione e la dura repressione di ogni dissenso, a maggior ragione in un contesto di profonda crisi come quello attuale e di coartata ridefinizione delle relazioni sociali e industriali, è così il fine ultimo di chi non vuole che “il manovratore venga disturbato”.
Le draconiane e antipopolari misure economiche adottate dal “governo diretto del capitale”, che segnano un’accelerazione nel processo di attacco al lavoro, non devono trovare infatti alcuna opposizione.
Ma questi chiari segnali non potranno in alcun modo fermare le lotte in atto, a partire proprio da quella della Val di Susa, né potranno arrestare l’ampia solidarietà che si sviluppa e che mette in relazione i diversi movimenti e i diversi soggetti sociali.
Criminalizzazione e repressione non fermano il movimento NO TAV!
Solidarietà a tutti i compagni e le compagne colpiti dalla repressione!
SARA’ DURA !
Centro Sociale Vittoria – Milano
26.01.2012
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“Questa mattina una spettacolare operazione di polizia ha portato all’arresto di decine di militanti del Movimento NoTav in tutta Italia, con l’accusa di lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
L’operazione di polizia ha chiaramente lo scopo politico di criminalizzare la lotta di un territorio e di lanciare un messaggio forte a tutti coloro che non accettano devastazioni sulla propria pelle: non si ammettono ostacoli alle imposizioni del potere, del Capitale, del pensiero unico.
L’opposizione della val di Susa e di tutto il Movimento schierato al suo fianco, terrorizza anche e soprattutto perchè ha sperimentato una nuova maniera di fare comunità, di assumere protagonismo, di decidere le sorti della propria esistenza. E questa inedita “presa di parola” non doveva e non deve costituire esempio riproducibile, in un paese che ha deciso di schierarsi pienamente a sostegno dei poteri forti e contro le istanze territoriali.
L’Assemblea Antifascista Antirazzista di Massa Carrara esprime solidarietà nei confronti degli arrestati e di tutto il movimento nel suo complesso.”
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Solidarietà al movimento NO TAV e agli arrestati da Ginevra.
Colonia Libera Italiana di Ginevra
Elisa Banfi
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Sono italiana, sono piemontese, sono canavesana ma adesso mi trovo a Firenze e non posso raggiungervi, se non con queste parole.
Non so come rendere in modo efficace la rabbia e la frustrazione, che l’intera situazione e questi ultimi avvenimenti fanno montare dentro di me.
Rispetto lo Stato e le Forze dell’ordine, ma non ringrazio per essere stata salvata dalla “permeazione di soggetti violenti”.
I politici dopo avermi costretto ad urlare le mie ragioni, si sono riempiti le orecchie di ovatta; mentre le forze dell’ordine vedono davanti a sé solo folli esaltati, potenzialmente pericolosi, perché nessuno dall’alto ha comunicato che siamo persone razionali, e chissà, non abbiamo mica tutti i torti.
Sostengo l’importanza dei mezzi di informazione, ma riconosco una strategia di vendita, dai titoli ai contenuti le notizie di oggi avevano molto poco dell’oggettivo e molto del “facciamo sensazione”.
Per tutto questo sono molto disgustata e delusa, ma continuerò a dire con orgoglio ed a piena voce che sono contro la TAV.
Ed a voi non demoralizzatevi, non sono un genio, anzi, e se ci sono arrivata io, ci arriveranno anche tutti gli altri.
Alina Stanzino
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assoluta solidarietà al movimento, dopo gli arresti di oggi
Marco Buzzi
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dai notav triestini solidarietà a tutto il movimento, agli arrestati ed a chi da fuori continua la lotta.
domani volantineremo in piazza a Trieste, in preparazione anche all’accoglienza per Moretti che verrà a Trieste il 2 febbraio
su http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/01/26/foto/ferrari_immagini_di_un_ribelle-28790019/1/
si vede la foto del pericolosissimo brigatista arrestato, dalla quale si comprende molto bene come egli possa rappresentare un pericolo per l’ordine pubblico.
quando si perde il senso delle proporzioni vuol dire che si è messi proprio male.
resistendo
Claudia Cernigoi
http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/01/26/foto/ferrari_immagini_di_un_ribelle-28790019/1/
CONFEDERAZIONE COBAS TORINO
La Valle non si arrestaLa maxi-retata della Digos che questa mattina ha portato in carcere decine di
militanti ed esponenti del movimento Notav è una operazione non solo grave e
pretestuosa ma è anche l’unica risposta che stato e governo hanno voluto dare
alle proteste di tutto un popolo contro la devastazione ambientale e sociale
della Valle di Susa.Una intimidazione fisica che aggrava e intensifica la militarizzazione del
territorio della Valle e che si affianca ad una operazione mediatica di
criminalizzazione del movimento, opponendo la forza della repressione di stato alle ragioni ed alla determinazione del popolo Notav.
La Confederazione Cobas, mentre esprime la più totale solidarietà e vicinanza a
Guido, Giorgio, Stefano, Tobia e a tutti i militanti arrestati, invita a partecipare a tutte le manifestazioni di protesta e di denuncia e a continuare a fianco del popolo Notav la lotta e la resistenza contro tutte le intimidazioni e le prevaricazioni del potere politico ed economico che attentano alla vita, alla salute ed al futuro della popolazione valsusina.
Torino, 26-01-2012
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Scusate se non sarò originale, scrivo per esprimere la mia solidarietà incondizionata a voi tutt* e soprattutto ai cosiddetti violent* arrestat* e indagat* nel corso dell’operazione repressiva di oggi.
Sono una NO TAV bergamasca e sto con voi dall’8 dicembre 2005, quando partecipando alla ripresa di Venaus, mi sono resa conto lì per la prima volta, della giustezza e dell’importanza, anche simbolica della vostra (nostra) lotta. Da allora sono stata al vostro fianco tutte le volte che ho potuto, c’ero il 3 luglio 2011…e anche dopo. Non sono particolarmente audace, anzi, ma sono tenace e se so di essere nel giusto non mollo, così quando hanno cominciato a lanciarci le pietre dai cavalcavia, bombardarci col cs e gli idranti, sono rimasta, assieme ad altre migliaia di compagn* non sono andata via e quindi oggi in carcere avrei potuto esserci anch’io. Per questo abbraccio idealmente e con tutto il mio affetto i compagn* vittime dell’operazione di oggi.
Colgo anche l’occasione per ringraziare infinitamente il movimento NO TAV per non essere caduto nemmeno sta volta nella trappola che vorrebbe ci si dividesse tra “buoni e cattivi”.
Perchè sappiamo bene chi sono i cattivi, sono quelli dall’altra parte delle reti, quelli che si fregano le mani pensando alla valanga di soldi che dalle nostre povere tasche si riverserà nelle loro casseforti traboccanti, quelli che hanno architettato l’infame operazione repressiva di oggi credendo di spaventarci mentre si ostinano imperterriti a chiamare questo regime putrefatto, democrazia.Quindi grazie per l’ennesima lezione di dignità, coerenza e integrità, ci si vede sabato a Torino.
Ciao
f
LIBER* TUTT* LIBER* SUBIT*
NON UN PASSO INDIETRO – ORA E SEMPRE NO TAV
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SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI NO-TAV
La notizia delle decine di arresti avvenuti questa mattina contro attivisti NO TAV in tutta Italia non sono inaspettate, ma nondimeno sollevano la nostra indignazione.
Ancora una volta vediamo come la macchina repressiva dello stato prova ad intimidire una realtà di lotta come quella del movimento no tav, che da vent’anni si batte a difesa del territorio, ma anche per un modello di sviluppo diverso, basato sulla dignità ed il rispetto delle persone, prima che sugli interessi delle lobby.
Scriviamo queste poche righe con la consapevolezza che la battaglia contro l’alta velocità è una battaglia che riguarda tutti noi e che questi nuovi arresti non fanno che aumentare la nostra rabbia e la nostra volontà di lottare al fianco della valle che resiste
Siamo stati in Val susa diverse volte, abbiamo conosciuto i compagni che resistono, abbiamo vissuto la determinazione e l’orgoglio di una valle che non si vuole arrendere e che ad ogni intimidazione ha reagito sempre a testa alta, con la consapevolezza di essere dalla parte giusta e di lottare per un futuro migliore per tutti.
Un abbraccio con il cuore pieno di rabbia a tutti i compagni arrestati.
La Valle non si arresta! Tutte libere, tutti liberi!
CSA Oltrefrontiera – Pesaro
Collettivo C1Autogestita – Urbino
Collettivo Drude – Urbino
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SI PARTE INSIEME SI TORNA INSIEME IN QUEI BOSCHI C’ERAVAMO TUTTI!
Credono di isolare la valle , vogliono allontanarci dai nostri fratelli, vogliono dividerci in buoni e cattivi, in infiltrati antagonisti e brava gente valligiana, in realtà dimostrano solo di temere che la macelleria sociale che stanno portando avanti possa ritorcersi contro di loro , che la crisi da subita diventi agita in una direzione precisa quella dell’abbattimento dei privilegi e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e della terra. Temono che questa sia la nostra occasione! Non è un caso che la reazione alla lotta e alla vita No Tav diventi emblema dello stato d’eccezione che stanno creando e dell’ordine che devono ristabilire. Oltre alla necessità di mantenere le promesse di sperpero di denaro pubblico a favore di ditte come minimo in odor di mafia, l’esigenza principale è distruggere la consapevolezza che si respira tra quei monti : Vincere è possibile !La valle è stata per noi in questi mesi una scuola da cui abbiamo imparato che un mondo diverso , una socialità altra già è ! Il nostro essere No Tav è una sconfitta per il sistema, che ha bisogno di usare la violenza contro la voglia di vivere e la solidarietà. Il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli , tanto caro qui in Sicilia a chi non capisce che l’antimafia è una battaglia sociale e non di mera retorica legalitaria ,si dice soddisfatto dell’operazione quasi di liberazione della valle dai pericolosi infiltrati antagonisti dimostrandosi miope se non cieco e spaventato da una lotta patrimonio del movimento, perché mai intesa come questione territoriale contro un treno veloce ma da sempre costruzione di un altro modello di vita e di società. Non ci allontaneranno mai dai nostri fratelli della valle e di ogni dove , non segmenteranno mai il nostro desiderio di emancipazione collettiva da questo sistema, la nostra lotta è unica. E non ci piegheremo mai ai tutori di una legge che è garanzia di un sistema che costringe alla povertà e allo sfruttamento.La nostra legge è la nostra coscienza.
ORA E SEMPRE NO TAV ORA E SEMPRE ANTICAPITALISTI
OCCUPYPALERMO
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comunicato stampa
ARRESTI NO TAV: PDCI-FdS TORINO, LA LOTTA NON SI ARRESTA
“Esprimiamo il nostro radicale sdegno per i 26 arresti all’interno
del
movimento No Tav” – dichiara Mao Calliano, Segretario Provinciale
Pdci
Torino – “Con Berlusconi o con Monti non c’è differenza: chi dissente
viene
arrestato e perseguito.” “Criminale non è chi lotta contro la Tav” -
continua -”ma chi vuole imporre contro tutto e tutti questa linea ad
alta
velocità.” “Non saranno quindi i fatti di stamattina” -conclude
Calliano -
“ad arrestare la lotta, anche questa volta il popolo valsusino
compatto
sarà in grado di rispondere allo stato di polizia.”
Torino, 26 gennaio 2012
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Il Movimento no F-35 del Novarese solidarizza in modo totale ed incondizionato con i notav oggetto di una campagna di repressione degna di uno stato di polizia.
Vogliono fermare la libera espressione del dissenso, vogliono occupare i nostri territori con la violenza, vogliono militarizzare ogni aspetto della nostra vita.
Ma devono sapere che non ci fermeranno.
Devono sapere che non ci piegheremo mai alla logica del profitto.
Devono sapere che siamo in grado di difendere la nostra terra e la nostra libertà.
MOVIMENTO NO F-35 DEL NOVARESE
--CONTINUA
http://www.notav.info/movimento/tutti-liberi-solidarieta-al-movimento-no-tav/
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