martedì 29 novembre 2011

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (21/11/11)


6° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi, 21/11/11)

La sesta udienza del processo a Lotta Rivoluzionaria è cominciata con la dichiarazione del pubblico ministero riguardo all’obiezione posta dagli avvocati riguardo alla non validità della testimonianza del testimone K. Paparhanasakis, visto che egli ha preso parte ai compiti di interrogazioni preliminari.

Nello specifico il pubblino ministero ha detto che K. Papathanasakis non ha registrato le discussioni, non era l’addetto alla rimozione della segretezza delle linee telefoniche, ma il pubblico ministero, né ha firmato i resoconti degli interrogatori che sono nel fascicolo del processo. Solo il ricevere materiale preliminare da una terza persona, la sorveglianza dell’accusato, prendere le impronte non costituiscono azioni di interrogazione. “Inoltre se Papathanasakis non testimonia, che ha coordinato le indagini, chi testimonierà in questo processo?”, ha ribadito il pubblico ministero.

L’avvocato M. Daliani ha parlato di un grande errore e una scelta ingiusta riguardo alla comparizione di un impiegato che non ha solo compiuto attività ausiliare ma che ha coordinato e diretto tutte le azioni. M. Daliani ha sottolineato che questo testimone dovrebbe essere escluso perché a) è a capo di un dipartimento e dato ciò ha gestito le attività investigative preliminari, raggiungendo il settore criminologico, questo doveva essere fatto da un superiore nella gerarchia, b) dal risultato del processo dipende lo sviluppo della sua carriera, c) il togliere la segretezza può essere ordinato dal pubblico ministero, l’autorità responsabile preliminare è quella che fa la domanda ed è il pubblico ministero, che chiede ai suoi subordinati di procedere alla rimozione della segretezza e agli esami di laboratorio, d) infine, i testimoni non testimoniano i reali errori nei quali si sono imbattuti. Lui ha semplicemente commentato i risultati delle indagini preliminari. Compie ciò che è vietato ad un impiegato delle indagini preliminari.

Poi A. paparousou ha chiesto ai giudici : “ Davvero questo fascicolo necessità un narratore o per voi ha tutte le prove sufficienti per arrivare alla verità?” Questo testimone in particolare è apparso con un trasferimento da un’altro settore con il proposito di smantellare Lotta Rivoluzionaia. Esso legittima l’idea che lui agirà con pregiudizio nel tentativo di supportare il proprio operato.

P. Roumeliotisha detto che il pubblico ministero ha portato la discussione dalle azioni investigative alle testimonianze, mentre in seguito, ha detto anche che K. Papathanasakis non ha firmato alcun verbale. Qui comunque esiste un fraintendimento. Secondo la legge i verbali delle azioni investigative non costituiscono solo azioni investigative. Quindi non è stata sollevata la possibilità per K. Papathanasakis di compiere azioni investigative. Perché la legge dice che chi fa le interrogazioni preliminare non può partecipare? Non è la posizione e la ricompensa materiale che lo conducono al pregiudizio?

L’identità funzionale di un cao di un dipartimento costituisce senza dubbio un’azione interrogativa, ha aggiunto D. Vagianou. L’accettazione del testimone specifico stabilisce la caduta di ogni diritto e libertà, visto che lui stesso ha registrato le attività e gli incroci di dati di carattere personale.

D. Katsaris ha parlato della protezione del corretto svolgimento di un processo giusto. Ha sottolineato che i giudici dovrebbero giudicare solo sulle prove legali e non essere influenzati da individui con interessi. Se credono che il testimone sia qualificato a testimoniare, allora dovrebbero chiamare anche tutti quelli che hanno partecipato alle procedure preliminari. “Cos’è l’azione preliminare se non la realizzazzione di indagini preliminari”, è stata la domanda posta dall’avvocato.

H. Ladis ha detto ai giudici “Le azioni preliminari sono solo gli arresti degli accusati e la confisca dei loro effetti personali?”

S. Fitrakis infine ha sottolineato molto il fatto che nessun esecutivo del DAEEB ha testimoniato nei processi della 17N e di ELA, solo vero testimoni. La corte, ha detto, sta facendo un processo “moderno”. Con questa logica, ha sottolineato ironicamente S. Fitrakis, non è essenziale testimoniare per tutti questi testimoni dell’accusa ufficiale, tutto ciò che vi serve sono 2 o 3 agenti dell’antiterrorismo che hanno fatto tutte le indagini e hanno tutte le prove. “Perché chiamate quello che ha chiesto l’autorizzazione per la rimozione della segretezza telefonica e non chiamate quello che ha ascoltato le conversazioni?” ha chiesto ai giudici.

Dopo una pausa di un’ora e mezza il pubblico ministero ha rifiutato l’obiezione dicendo che le azioni di K. Papathanasakis non costituiscono un’azione investigativa, ma solo suoi doveri, quindi può essere esaminato come testimone. Visto che K. Papathanasakis era assente per malattia, il presidente ha proposto il proseguimento del processo con i prossimi testimoni, qualcosa che comunque non era accettabile per gli avvocati.

Quindi il processo è stato interrotto e continuerà il 28/11/11 alle 9, dove si aspetta la testimonianza del primo testimone K. Papathanasakis.

Assemblea di solidarietà ai combattenti imprigionati e accusati

fonti: safa, act for freedom now — trad. Cenere

http://safa.espiv.net/

http://actforfree.nostate.net/?p=6677

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